Comunicato CCNL

18 Luglio 2011

Comunicato CCNL

Quando si arriva alla chiusura di un contratto, sopratutto quando è di grande importanza per la nostra categoria, come quello del comparto Regioni – Autonomie Locali, arriva anche il momento di fare il bilancio dell’attività svolta, l’analisi delle condizioni e delle dinamiche, lo scenario relativo ai processi riformatori, le intrusioni, i tentativi di strumentalizzazione ed infine il risultato raggiunto.

Tuttavia, poiché non è nostra abitudine avere la testa rivolta all’indietro, ma al contrario vogliamo provare al alzare lo sguardo, bisogna continuare con l’analisi di prospettiva per elaborare, programmare e realizzare il nostro prossimo contratto nazionale di lavoro.

Sarà nostra cura avviare questa discussione al più presto per giungere ad una sintesi di merito condivisa.

Il CCNL che ieri abbiamo firmato però è fonte di due diversi stati d’animo, il primo, quello prevalente è la soddisfazione per aver raggiunto un accordo che garantisce l’aumento contrattuale a circa 600 mila lavoratrici e lavoratori, come risposta concreta ad un dibattito nel paese che ruota, astrattamente, intorno ai temi della perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni.

Il secondo, che rimane sulla sfondo, è la consapevolezza di aver firmato un contratto con un inaccettabile ritardo e a carattere prevalentemente economico, con il rischio di essere uno strumento non sufficiente alla gestione delle trasformazioni del sistema delle autonomie locali, con il rischio di continue intrusioni tese a depotenziare il contratto nazionale.

Per questo motivo abbiamo voluto pervicacemente inserire nelle norme di rinvio l’attuazione del memorandum.

Sarà nostra cura inviarvi nelle prossime settimane un documento compiuto e definito con i su esposti contenuti, ora entriamo nel merito dell’accordo.

La parte economica.

La prima scelta, a nostro avviso di qualità se facciamo riferimento alla tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni, riguarda la destinazione dell’intera somma stanziata con le finanziarie 2006 – 2007 sul tabellare, con il risultato di avere a regime 91 euro sulla posizione economica C 1. In questa posizione economica ed in quella successiva, C 2 sono addensati il maggior numero di lavoratrici e di lavoratori.

A queste somme va ad aggiungersi un ulteriore 0,6% del monte salari per l’anno 2005 nella parte stabile del fondo, articolo 31 comma 2 del CCNL 22.1.2004 per gli enti locali che raggiungono il rapporto tra spese del personale, esclusa la dirigenza, ed entrate correnti che non sia superiore al 39%. La dichiarazione congiunta n. 1 chiarisce come si calcola il monte salari.

Per le Regioni la percentuale si abbassa al 35% depurata della spesa sanitaria, per le camere di commercio, invece, la percentuale si alza al 41%. Tutti gli altri enti del comparto, es. Autorità di bacino, IPAB ecc.. non ci sono parametri ma il richiamo alla capacità di spesa.

Ulteriori risorse che oscillano tra lo 0,3 e 0,9% del monte salari per l’anno 2005 che incrementano la parte variabile del fondo, articolo 31 comma 3 del CCNL 22.1.2004, per gli enti locali che raggiungono i seguenti parametri:
1. fino al 32% un ulteriore 0,3%;
2. sotto il 25% un ulteriore 0,9%.

Il parametro però si alza per i comuni capoluogo delle aree metropolitane (art. 22 D.Lgs 267/2000) che incrementano le risorse dello 0,9% sulla parte variabile del fondo con il parametro del 39%.

Per le Regioni le risorse ulteriori e cioè lo 0,9% del monte salari da destinare alla parte variabile del fondo se raggiungono il parametro del 35% depurato della spesa sanitaria.

Le camere di commercio, invece, per incrementare le risorse sulla parte variabile del fondo devono raggiungere i seguenti parametri:
1. fino al 34% incrementano dello 0,3%;
2. sotto il 26% incrementano dello 0,9%.

A nostro avviso quindi un incremento medio che ci consente di affermare che continua il cammino, anche se lentamente, di raggiungere l’obiettivo di portare la massa salariale del comparto a quella degli altri comparti pubblici.

La parte normativa.
Nel ribadire il campo di applicazione e le decorrenze, abbiamo introdotto il requisito dell’anzianità di 24 mesi nella posizione economica per poter progredire verso quella superiore. Sono fatte salve le progressioni in corso di effettuazione e le permanenze maturate al momento della stipula del CCNL (dichiarazione congiunta n. 2).

Le modifiche introdotte nel codice disciplinare, a nostro avviso, ci consentono di affermare che abbiamo compiuto un passo in avanti nella qualificazione del lavoro pubblico, infatti, si prevede il licenziamento per coloro i quali sono colti in fragranza dei reati di peculato, concussione e corruzione.

Infine, la clausola di rinvio, nella quale come sottolineato all’inizio abbiamo pervicacemente voluto inserire: l’attuazione dei principi del memorandum, il sistema di classificazione con particolare riferimento e priorità ai profili indicati nell’articolo 12 del CCNL 22.1.2004 e la predisposizione del testo unico.

Valutazioni conclusive.

La scelta di un impianto contrattuale di questa natura è stata determinata principalmente per due fattori, la crisi politica e la rigidità della direttiva emanata dal Comitato di Settore.

La crisi politica ha come diretta conseguenza che diventa pressoché impossibile cambiare la direttiva perché qualsiasi modifica deve seguire un iter complesso: Dipartimento della Funzione Pubblica, il Ministero dell’Economia ed il Consiglio dei Ministri.

La Direttiva del Comitato di Settore non consentiva una discussione contrattuale con la possibilità di una positiva sintesi, l’indicazione esplicita, ad esempio, di voler cancellare l’istituto delle progressioni economiche orizzontali precludeva l’apertura stessa del confronto.

Il nostro compito ora è di riavviare nel più breve tempo possibile la discussione con l’ARAN, per costruire uno strumento che consenta di valorizzare il lavoro e lavoratore pubblico, la nostra piattaforma quindi rimane viva e attuale.

Ora è il momento della consultazione che, unitariamente abbiamo concordato che deve essere capillare, la struttura nazionale si rende ovviamente disponibile.

Il Coordinatore del comparto
(Ugo Gallo)
p. la Segreteria FP CGIL 
(Antonio Crispi)

Roma 29.02.2008

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