Sanità: Fondazioni, Società per azioni? La sanità è pubblica – Comunicato Stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

18 Luglio 2011

Sanità: Fondazioni, Società per azioni? La sanità è pubblica. No a qualsiasi forma di privatizzazione – Comunicato Stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

 
Pubblichiamo di seguito il testo del Comunicato stampa – Sanità: Fondazioni, Società per azioni? La sanità è pubblica. No a qualsiasi forma di privatizzazione. Si rinnovino i contratti di lavoro scaduti.

Un pessimo esordio quello del Ministro Sacconi.

Le sue dichiarazioni sull’esigenza, sicuramente condivisa, di razionalizzare la spesa sanitaria e di meglio responsabilizzare le Regioni più deboli ci appaiono confuse perché prive di soluzioni concrete.

Fin troppo chiare, al contrario, quelle che prefigurano ipotesi, nemmeno “striscianti”, di privatizzazione delle strutture sanitarie pubbliche, quali gli ospedali: fondazioni, società per azioni altro non sono che forme di sostituzione del ruolo pubblico con il privato, in una logica di puro mercato e profitto.

Ciò che prefigura il Ministro Sacconi non è la razionalizzazione ed il miglior impiego delle risorse attualmente previste per il sistema sanitario integrato pubblico/convenzione/privato, ma la definitiva scomparsa del Servizio Sanitario Nazionale quale istituzione democratica ed universalista a garanzia del diritto costituzionale alla salute per tutti i cittadini.

Un Ospedale trasformato in una Società per Azioni a quale obiettivo risponderebbe se non a quello del guadagno, del profitto?

Aspettiamo che vengano illustrate meglio e più analiticamente le linee di indirizzo della sua azione di governo; sappia, però, il Ministro che la Fp Cgil, i lavoratori della Sanità e, siamo sicuri, anche i cittadini reagiranno a qualsiasi opzione privatistica di un bene inalienabile quale il diritto alla salute.

Il Ministro Sacconi dovrebbe poi sapere che oltre al contratto dei medici e dei dirigenti sanitari va sottoscritto il contratto di lavoro (scaduto da 30 mesi) per gli oltre 150.000 lavoratori della sanità privata, quelli, per intenderci, che attraverso il sistema delle convenzioni con il SSN assicurano l’erogazione di servizi sanitari pubblici e per i quali i datori di lavoro privati, che il Ministro Sacconi vorrebbe fare entrare massicciamente nel SSN, rifiutano anche l’apertura della trattativa; per non parlare del contratto scaduto da sei mesi dei 500.000 lavoratori del Comparto sanità pubblica.

Roma, 5 Giugno 2008

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