Sanità: dal Governo idee malsane e pericolose – Comunicato Stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

18 Luglio 2011

Sanità: dal Governo idee malsane e pericolose. La salute dei cittadini non può essere una merce in balia del mercato.

Comunicato Stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

L’idea di privatizzare gli Ospedali, immaginando strutture sanitarie per metà pubbliche e per metà private, è pericolosa non solo perché interviene pesantemente, minandola, sulla caratteristica universale del diritto alla salute, ma anche per lo scenario confuso e “malsano” che ne uscirebbe fuori.

Reparti pubblici e reparti privati nella stessa azienda ospedaliera aprirebbero ad interventi diversificati e selezionabili in base a criteri che non saranno più egualitari, universali, solidali, ma che, come la cronaca nera recentemente ci ha insegnato, risponderebbero solo a logiche di profitto e guadagno, ancora una volta sulla pelle dei cittadini.

E’ chiaro che il Governo ha in mente di usare quest’idea come una vera e propria testa d’ariete per affossare definitivamente il servizio sanitario nazionale così come è nato dalla riforma del 1978.

Questa è, infatti, solo l’ultima di una lunga serie di interventi sul tema della salute dei cittadini: nove miliardi di euro in meno per il 2009, il ritorno dei ticket, la riduzione dei posti letto, l’azzeramento dei livelli essenziali di assistenza, piani di rientro fortemente a rischio sono state le scelte del Governo in questi mesi.

Scelte che sostanziano sempre più ciò che, in verità, il Ministro del Welfare Sacconi ha già prefigurato nel suo Libro Verde: “un welfare che deve saper coniugare la caratteristica della universalità con quella della personalizzazione e delle selezione dell’intervento”.

Un welfare, insomma, nel quale la rete di servizi ed operatori è “indifferentemente pubblica o privata” e nel quale il “pilastro complementare (leggi assicurazioni) è un passaggio essenziale”.

La smetta, allora, il Governo con questo pietoso tentativo di convincere che in sanità il privato è meglio del pubblico, che vi è maggiore efficienza e minore spesa e che i problemi finanziari delle regioni sono esclusivamente legati alla presenza del pubblico (i dati affermano il contrario) e si assuma, davanti ai cittadini, la responsabilità di dire che l’obiettivo vero è quello della mercificazione del diritto alla salute.

Dica chiaramente che intende realizzare un servizio sanitario nel quale garanzie e tutele sono in relazione alla propria dichiarazione dei redditi e che tutto ciò è per favorire i grandi gruppi della sanità privata, le assicurazioni.
 

Roma 29 Settembre 2008

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