AA.LL. – Pubblico impiego: l’autoritarismo come modello, in questo caso contrattuale – Dichiarazione stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL e Ugo Gallo Coordinatore Comparto AA.LL.

18 Luglio 2011

AA.LL. – Pubblico impiego: l'autoritarismo come modello, in questo caso contrattuale – Dichiarazione stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL e Ugo Gallo Coordinatore Comparto AA.LL.

 

 
In questi giorni si sta scatenando nei comuni, province e regioni, l’anticipazione dell’inflazione programmata, in base alla legge 185/08 dicono i formatori, consulenti ed i tanti che ruotano intorno al sistema delle Autonomie Locali con lo scopo di fare affari.

La Ragioneria Generale dello Stato si è affannata ad individuare gli importi per le amministrazioni non statali, ed i summenzionati consulenti sono stati ligi ad inviare ai vari uffici del personale le tabelle della ragioneria, sembra quasi un disegno precostituito, ma se questo è, hanno fatto i conti senza l’oste.

L’aspetto che ci interessa affrontare è l’idea di relazioni sindacali che guida il comportamento del Governo: unilateralità ed autoritarismo individuando i meccanismi democratici come una sorta di perdita di tempo; è troppo faticoso convocare il sindacato ed aprire un confronto; è troppo faticoso costruire un contratto vero che migliori l’organizzazione del lavoro, la fruizione dei servizi da parte del cittadino, che valorizzi veramente il lavoro e le professionalità, perché l’obiettivo non è la riforma, ma la destrutturazione del lavoro pubblico e per questa via la costruzione di nuovi monopoli da affidare al privato, magari per quei padroni che pensano ad un modello contrattuale che non garantisce le retribuzioni, i diritti e la prevenzioni dagli infortuni, ma che per fini di lucro persegue la distruzione del clima e dell’ambiente.

Con dispiacere osserviamo che tale punto di vista sia nel merito che nel metodo sia stato assunto anche da amministrazioni governate dal centro sinistra, anche loro solerti ad erogare una mancia di pochi euro che, peraltro, combinati con la tredicesima fanno scattare l’aliquota abbassando maggiormente l’importo netto (con gli arretrati non si arriva a 50 €).

Chiediamo a queste ultime di non rincorrere la destra, ma di impegnarsi affinché si arrivi alla definizione di un contratto vero, in grado di rappresentare un modello alternativo a quello del governo, che a partire dalle realtà locali si sviluppi una cultura fondata sull’universalità dei servizi connessi al welfare, per la difesa dello spazio pubblico inteso come luogo di presidio della legalità, per creare le condizioni per lo sviluppo del territorio, per un’idea di sicurezza basata sulla prevenzione.

Da parte nostra saremo in piazza venerdì 12 dicembre, data che non intendiamo quale conclusione di un percorso, ma per l’avvio di una stagione in cui i corpi sociali intermedi saranno chiamati a garantire le condizioni minime democratiche.

Roma, 10 dicembre 2008

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