Sanità: IRCCS/IZS – Fp Cgil -Nidil – I precari della ricerca Sanitaria Prigionieri della Piramide che non c’è

11 Aprile 2017

I precari della ricerca Sanitaria Prigionieri della Piramide che non c'è

Comunicato

Se la ricerca in
Italia fosse quella che era emersa dagli Stati Generali organizzati a Roma il
27 e 28 aprile 2016, potremmo anche sembrare un paese normale in cui la salute
dei propri cittadini è bene comune perseguito con grande impegno dalle
istituzioni.

E’ in quella
parvenza di “normalità” che la Ministra Lorenzin lanciò la proposta di dare
continuità e nuovo impulso ad un’attività sempre più in crisi, risolvendo il
problema dei circa 3500 precari che si occupano di ricerca negli IRCCS e IZS,
individuando in un percorso di contratti a “Piramide” (si parte in tanti ma si
arriva in pochi) la soluzione del problema. Quel percorso, che di fatto rendeva
ancora più precario il lavoro, non ci convinse, ed invitammo la Ministra ad
aprire un confronto vero sulla possibilità di stabilizzare il personale
precario degli IRSCCS e IZS.

Come
spesso accade, agli annunci non sono seguiti i fatti e anche in questo caso,
ottenuta la proroga alle norme del Jobs act, che impedivano alla PA di
conferire nuovi contratti co. co. co nel 2017, la Piramide è scomparsa, forse
ricoperta dalla sabbia, portando con se, inevitabilmente prigionieri, i
ricercatori degli IRCCS e IZS.

Prigionieri
perché, anche se scomparsa dall’agenda del governo, la proposta continua ad
essere comunque l’unico tentativo di dare una risposta, che noi continuiamo a
considerare sbagliata, a queste lavoratrici e lavoratori che tutti i giorni
dedicano il massimo delle loro capacità per migliorare la ricerca sanitaria in
Italia, collocandola ai primi posti delle classifiche mondiali, nonostante le
quote di PIL investite in ricerca siano notevolmente inferiori alla media OCSE.

Varrebbe la pena
di ricordare al ministro che è anche, e a volte solo, grazie al lavoro dei
nostri ricercatori che abbiamo aspettative di vita ancora invidiabili nel mondo

Prigionieri di
un’attività che li appassiona e li porta ad accettare una vita precaria che
dura ormai da molti anni (la media di anzianità di questi lavoratori negli
IRCCS e IZS é di quasi 10 anni, con punte di oltre 20 anni).

Prigionieri di un
Paese che non è in grado di dar loro certezze per il futuro (alcuni riescono
per fortuna ad evadere e si rifugiano all’estero).

Prigionieri di una
politica miope e insensibile (lo sembra un po’ meno quando si tratta di fare
annunci e nelle campagne elettorali) che non riesce e non vuole trovare
soluzione ai loro problemi, prevedendo investimenti strutturali per determinare
i fabbisogni di personale per la ricerca negli IRCCS e IZS.

Prigionieri di una realtà, come quella Italiana, in cui si discute
tanto di furbetti del cartellino ma a chi fa bene il proprio mestiere non viene
riconosciuto nulla.

Prigionieri di una comunicazione che, quando parla di Ricerca in
Italia, dimentica quella sanitaria degli IRCCS e degli IZS, riferendosi solo
agli Enti di Ricerca ed alle Università.

Liberi però di protestare e dire Basta Basta Basta Basta, vogliamo
che questa volta ci si prenda “cura” della ricerca sanitaria e si affronti
seriamente un percorso di stabilizzazione del personale precario, e di riordino
e rilancio degli IRCCS.

Noi ci siamo, siamo pronti, abbiamo le proposte e le vogliamo
condividere con quanti stanno dalla nostra parte.

Lo faremo con una
iniziativa nazionale nella seconda quindicina di maggio.
“La Ricerca
Sanitaria Bene Comune”
, difendiamolo dando stabilità e certezze lavorative
a chi ogni giorno ne è l’interprete principale.

Roma 10 Aprile 2017

Segretaria Nazionale FP CGIL                    Segretaria
Nazionale NIDIL   
           Cecilia Taranto                                         Silvia Simoncini

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