Decreto 217 – Le proposte di modifica del provvedimento da parte della Fp Cgil VVF

18 Luglio 2011

Decreto 217 – Le proposte di modifica del provvedimento da parte della Fp Cgil VVF

16.05.2007 – ROMA – MODIFICHE AL DECRETO 217: LE PROPOSTE DELLA FPCGIL VVF

Sul merito della riforma dei Vigili del Fuoco sono noti da tempo i motivi di contrarietà della CGIL, peraltro, ad oltre un anno dall’applicazione del decreto 217, ben supportati dalla constatazione che sono peggiorate le condizioni del servizio e del lavoro. Abbiamo confidato che il cambio del vertice politico del Paese e del Ministero dell’Interno potesse creare le condizioni per correggere una rotta palesemente sbagliata, registrando invece l’indisponibilità, non solo ad abrogare la legge 252, ma anche solo a modificarla; abbiamo confidato che, quanto meno, fosse possibile cambiare strutturalmente il decreto 217, ma il lavoro predisposto dallo specifico Gruppo di Studio – ancora di forte matrice prefettizia, limitato nei contenuti e negli elementi di discontinuità con il decreto attualmente in vigore – ha mortificato anche questa aspettativa. Ci è stato chiesto di fare altre proposte – volutamente dimentichi che le nostre opzioni sono ufficialmente note da più di due anni – e ci siamo resi disponibili, per l’ennesima volta, a fornire un ulteriore contributo alla discussione, partendo dall’articolato modificato del 217 che ci è stato sottoposto ed inserendo nel medesimo articolato la gran parte delle proposte che avevamo formalizzato già nel febbraio del 2006. Non escludiamo che nel nostro lavoro vi siano errori o possibili incompatibilità, che possa non rispondere appieno alle aspettative di ogni singolo lavoratore, tuttavia, una cosa è comunque assolutamente certa: il senso dei cambiamenti che chiediamo è esplicitato con chiarezza, la medesima che ci aspettiamo nelle motivazioni che dovessero indurre a non cogliere, anche stavolta, i nostri suggerimenti; così come deve essere altrettanto certo che, pur essendo entrati nel merito del provvedimento, non abbiamo mutato il giudizio complessivo sulla riforma e continuiamo a non condividerne lo spirito ed i contenuti. In tal senso, tenteremo con rinnovato vigore di convincere i nostri interlocutori, quelli politici, quelli sindacali, la stessa Amministrazione, che sarebbe molto meglio, piuttosto che incaponirsi a correggere un prodotto sbagliato ed inadeguato nelle sue fondamenta, abrogarlo definitivamente ed iniziare una vera discussione di merito su una riforma che – partendo dal modello organizzativo del Corpo, dal suo ruolo e dalle sue funzioni – valorizzi veramente gli operatori, ma anche il servizio che rendono ai cittadini. Non dovessimo riuscire nel nostro intento, non abbiamo alcuna intenzione di abdicare il nostro ruolo e in ogni spazio e condizione possibile, fosse anche solo il 217 più o meno modificato, continueremo a difendere con puntiglio i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, la qualità del servizio e la sua insostituibile funzione sociale nel Paese.
Adriano Forgione

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