MIBACT: Contrattazione del 9 dicembre: accordi per le aperture di fine anno e altro

10 Dicembre 2013

 
 

Contrattazione del 9 dicembre: accordi per le aperture di fine anno e altro

  COMUNICATO

Abbiamo avuto ieri una riunione di contrattazione nazionale con all’ordine del giorno gli accordi per le aperture di fine anno. Accordi sottoscritti che vi trasmettiamo in allegato.
Preliminarmente alla discussione e la firma agli accordi suddetti abbiamo avuto alcuni chiarimenti ed alcune informazioni.
E’ giunto finalmente al suo atto finale l’accordo sugli incentivi alla progettazione, accordo che noi abbiamo firmato a luglio dell’anno scorso e che ha subito una quantità inverosimile di passaggi burocratici e il cui decreto è stato registrato nei giorni scorsi alla Corte dei Conti.
Giunge finalmente al termine anche la perigliosa vicenda delle progressioni economiche: l’Amministrazione ci ha comunicato che il termine del 31 dicembre per i lavori delle commissioni sub regionali verrà rispettato e che la pubblicazione delle graduatorie è possibile averla entro gennaio-febbraio del 2014, al termine delle verifiche sull’operato delle commissioni regionali da parte della commissione nazionale. Con la pubblicazione della graduatorie  e l’esame degli eventuali ricorsi, i lavoratori vincitori avranno l’attribuzione della quota economica prevista comprensiva degli arretrati a far data dal 1 gennaio 2010. Precisiamo che anche i lavoratori andati in pensione successivamente alla data di emanazione del bando avranno diritto, se vincitori, del trattamento economico previsto.
Non buone notizie invece sul fronte comandati: l’Amministrazione ci ha confermato che sta procedendo alla revoca di tutti i comandi che raggiungono il triennio a far data dall’ultima proproga ricevuta. E ci ha confermato che comunque stanno proseguendo i tentativi di inserimento di emendamenti ai provvedimenti normativi in via di approvazione alle Camere, così come ci ha confermato che i tentativi precedenti non sono andati a buon fine. Nessun riscontro, invece, dalla Funzione Pubblica rispetto alla richiesta di parere su un bando di mobilità, ma conoscendo i tempi burocratici non ci meraviglia affatto. La nostra richiesta è stata, oltre naturalmente di sospensione dei provvedimenti in atto, anche quella di garantire il personale che è stato inopinatamente restituito alle proprie amministrazioni rispetto all’opportunità di inserimento nei ruoli, qualora si dovesse concretizzare in tempi brevi il bando di mobilità volontaria, tramite opportuni riconoscimenti dei periodi di servizio prestati nel MIBACT. Su questo punto, delicatissimo, manterremo alta l’attenzione per verificare tempi e modi di una soluzione. Quello che ribadiamo di ritenere inaccettabile sono le revoche dei comandi in atto che appaiono punitive oltremisura e fortemente ingiuste, oltre che stanno completamento sguarnendo gli uffici del centro nord.
L’ultima informazione riguarda la prima convocazione dei tavoli politici su organici e relazioni sindacali per il 15 gennaio. Al riguardo riteniamo singolare l’invito alle parti sociali a produrre proposte preventive, nel senso che sarebbe opportuno che il Ministro illustrasse preventivamente le linee di governo degli organici che ha in mente e che scambiasse con noi queste proposte o questi orientamenti. Altrimenti si potrebbe pensare che la verifica di queste importanti materie sia solo un interresse nostro, e così ci auguriamo non sia. Ma noi certo non ci sottrarremo ad un confronto, speriamo costruttivo, di idee e progetti.
Abbiamo infine rappresentato l’esigenza di avere copia della famosa lettera che il Ministro ha inviato al Mef ed alla Funzione Pubblica in merito al taglio inopinato di 13 milioni dal FUA, nonché l’esigenza di avere una informazione completa sui programmi imminenti di riorganizzazione dell’apparato. Non comprendiamo al riguardo la ritrosia sinora dimostrata: confronti sulla riorganizzazione degli uffici sono in atto in tutte le amministrazioni centrali e, a maggior ragione, saranno più che opportuni al MIBACT, ove i processi di riorganizzazione sono in tutto e per tutto legati alle politiche di gestione degli organici. Mentre un risoluzione delle problematiche legate alla capienza teorica del FUA ci consentirebbe, nel 2014, di iniziare a recuperare gran parte delle risorse che sono state e saranno spese per le progressioni È pertanto una questione di metodo e certo non serve un arroccamento astratto, ma un atteggiamento costruttivo e grande disponibilità all’ascolto reciproco.
 

 

L’Arma a Pompei.
 

È di ieri la notizia che finalmente si è proceduto a nominare il Direttore ed il Vice Direttore di Porgetto per la “grande Pompei”. Sulla questione, fermo restando il dissenso verso il ricorso a queste forme di commissariamento, riteniamo che queste nomine sia infinatamente migliori di quelle sponsorizzate dai giornali del gruppo Caltagirone, per titoli e competenza specifica. Il Generale Nistri proviene dal comando del Nucleo Tutela del Patrimonio dei Carabinieri e il dr. Magani proviene dalla gestione di una fase difficile derivante dal disastro del commissariamento post terremoto a L’Aquila. Nel fare i nostri migliori auguri ai nominati rimane profonda la perplessità sulle sovrapposizioni tra Direzione Generale di Progetto e Prefettura, titolare del famoso protocollo di legalità. E rimane ancora più profonda la perplessità per la marginalizzazione della Soprintendenza che oggettivamente deriva da questa stratificazione di organismi gestori e controllori. Lo ribadiamo: il vero nodo è la riorganizzazione della Soprintendenza, il recupero della sua piena funzionalità organizzativa. Questa è la vera emergenza con scadenza forse più ravvicinata del dicembre 2014, termine per l’utilizzo dei fondi europei.
 

Il Polo Fiorentino  diretto da un vigile urbano?
 

Nel suo discorso inaugurale il neo segretario PD Renzi ha esplicitamente imputato al sistema delle Soprintendenze lo stato degradato del nostro patrimonio.
Ma, dopo avere avuto un sobbalzo, abbiamo pensato che forse si riferisce alla realtà del suo territorio e, poiché ancora deve studiare da statista, la sua visione al riguardo è condizionata dalla realtà cittadina che dirige.
In questo caso avrebbe da noi maggiore comprensione: le vicende recenti del polo Museale fiorentino in qualche modo giustificano questa sfiducia organizzata nella funzione istituzionale dello Stato. La vicenda del Corridoio Vasariano, motivo principale, ma non unico, della proclamazione, a livello territoriale, dello stato di agitazione di CGIL e CISL, in qualche modo è emblematica di come siamo ridotti. In sostanza, per garantirne la fruizione, la Soprintendenza dà in gestione alla società concessionaria visite guidate e bigliettazione e, al di là dei problemi di gestione interna del personale ministeriale, questa decisione fa lievitare il prezzo del biglietto alla bellezza di 34 euro, con buona pace del diritto alla fruizione del nostro patrimonio culturale.
A livello territoriale abbiamo invece proposto altre soluzioni che, quanto meno, avrebbero consentito una migliore e più economica fruizione del sito. L’unica proposta invece pervenuta dall’Amministrazione è quello di utilizzare i progetti locali per far svolgere un imprecisato numero di visite guidate a prezzi popolari ai nostri lavoratori in orari non propriamente appetibili per i visitatori. Un po’ come la riduzione del biglietto al cinema in giorni tradizionalmente non affollati di presenza.
Questa geniale operazione di marketing dovrebbe giustificare per ben tre mesi il lavoro ordinario dei lavoratori pubblici. Dopo si ritornerebbe al nulla.
Nell’esprimere piena solidarietà e sostegno ai lavoratori fiorentini non possiamo non commentare il comunicato  che la Soprintendente Acidini ha emesso per rispondere alle critiche che da più parti gli son piovute addosso, compreso un esemplificativo tweet del ministro, che si è associato alla solidarietà ai lavoratori.
La Soprintendente nel suo comunicato quasi surreale in sostanza ci accusa di fare una battaglia ideologica inutile contro la privatizzazione quando il problema è quello di garantire la fruizione di tutti gli Uffizi a seguito dell’ampliamento degli spazi espositivi di ben 56 nuove sale. Lasciamo ai territoriali il compito di rilevare alcune inesattezze contenute nel comunicato (non ci risulta, infatti, che siano state riviste le modalità di sorveglianza e la chiusura del Corridoio Vasariano è stata più che altro giustificata dai lavori di ristrutturazione che perlatro l’hanno interessata solo in minima parte. Lo stesso Corridoio era fruito tramite visite occasionali gestite dallo stesso Concessionario). Quello che ci preme rilevare e che la Soprintendente in questione rileva un problema (la carenza di personale) dovuto ai tanti famigerati tagli che tanto abbiamo denunciato inutilmente in questi anni e si assume un ruolo di mediazione, quasi come il problema riguardasse semplicemente un conflitto tra concessionario e lavoratori interni. Una classica guerra tra poveri rispetto alla quale la dr.ssa Acidini si assegna il compito di dirimere il traffico. Noi pensiamo che in questo caso basta un vigile urbano che, a costi molto più modici, probabilmente opererebbe in modo più professionale. Ma non è così: la vera controparte è lei, signora Soprintendente, ed è lei che deve rispondere di scelte gestionali e rapporti tra i vari soggetti. Per noi non c’è nessun problema con il Concessionario, noi abbiamo il problema di come limitare l’instaurarsi di rapporti che tendono a sostituire, nel caso del Vasariano in modo del tutto ingiustificato, la responsabilità del pubblico sulla gestione del bene. E vogliamo discutere laicamente di come si organizza il lavoro e di come si valorizzano le professionalità interne. Perchè gli Uffizi hanno la stessa valenza di Pompei e in questo sito si giocano strategie che avranno inevitabilmente riflesso su tutte le scelte di gestione dei processi di fruizione del patrimonio. E le scelte che si stanno operando non le condividiamo per nulla.
 

Il Polo Irreale.
 

L’ultima chicca arriva da Torino, ove il Direttore Regionale ha creato dal nulla il Polo Reale. Dal nulla nel senso che il Direttore, sulla base di un proprio decreto, ha costituito una struttura organizzativa inesistente nel Regolamento di organizzazione del  Ministero. Non è una questione nominalistica, ma il fatto riguarda appunto le potestà onnipotenti dei Direttori Regionali che ritengono di poter superare con un atto amministrativo un percorso organizzativo che abbisogna di modifiche normative. Noi pensiamo semplicemente che questo non è nella sua competenza, per costituire il Polo Museale Campano si è determinata una scelta normativa contenuta nel Decreto Valore Cultura. Quindi una valutazione politica spettante a chi dirige politicamente il MIBACT e non certo ai suoi funzionari. Ci chiediamo pertanto cosa ne pensa il Ministro di questa operazione, e come mai allo stato non abbiamo registrato alcun intervento correttivo da parte del Sergretariato Generale, che , a nostro modesto avviso, avrebbe dovuto richiamare il Direttore regionale al rispetto delle norme. Invece, caro Ministro, in questo disgraziato Ministero comanda chi si alza prima la mattina.
 

Con il prossimo comunicato affronteremo diffusamente il tema del mancato pagamento ai riqualificati ai passaggi di area della retribuzione dovuta. Il 5 novembre la Corte Costituzionale ha valutato una eccezione di costituzionalità di quella norma e siamo in attesa dell’imminente pubblicazione di quella sentenza. Quindi l’occasione per fare il punto della situazione. 
 

Roma, 10 dicembre 2013
 
 
FP CGIL MIBACT
Claudio Meloni
 

 

 

 


 
 
 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto