MIBACT: riunione del 15 ottobre e il comunicato stampa del Ministro – Accordo turnazioni 2016

19 Ottobre 2015

 

News

 
RIUNIONE DEL 15 OTTOBRE E IL COMUNICATO STAMPA DEL MINISTRO
 
 

 Ieri abbiamo avuto una importante riunione di contrattazione
nazionale che si è dipanata su alcune questioni interne, ma che è stata
inevitabilmente condizionata dalla conferenza stampa in pompa magna convocata
dal Ministro e dagli annunci conseguenti. Sui quali al momento non riteniamo
utile pronunciarci in quanto vogliamo leggere il disegno di legge stabilità per
comprendere l’effettiva portata delle norme previste per il settore. Con una
significativa eccezione, relativa all’annuncio di 500 nuove assunzioni di
personale tecnico-scientifico in terza area. Un concorso che si dovrebbe
avviare nel 2016 per concludersi nel 2017.

Dal quale saranno escluse alcune professionalità di terza
area e senza nessuna previsione per la seconda area.
Un annuncio che
naturalmente dovrà essere oggetto di approfondimento in relazione alle
legittime aspettative del personale idoneo interno, che rischiano di venire
un’altra volta deluse malgrado gli impegni formali più volte assunti sul tavolo
dalla parte politica nella persona del Capo di Gabinetto. Una evenienza
certamente non auspicabile e che produrrà dei pesanti riflessi sulle relazioni
interne, dimostrando ancora una volta la scarsa fiducia che la direzione
politica di questa Amministrazione dimostra verso i lavoratori del MIBACT, del
resto coerente con l’impostazione politica governativa che stanzia 200 milioni
di euro per il nuovo contratto, una vera e propria mancia che aggira la
sentenza della Corte Costituzionale. L’altro aspetto che vogliamo mettere in
evidenza è che l’avvio di un processo occupazionale dovrebbe basarsi su una
capacità di programmazione dei fabbisogni occupazionali che dovrebbero esulare
dalla mera politica degli annunci. 500 assunzioni possono essere un fatto
positivo, ma nel 2017 saranno una goccia nel mare, considerato che in
quell’anno ci troveremo con ogni probabilità con una riduzione dell’organico di
ulteriori 1000 lavoratori circa solo sulla base dei pensionamenti. Ci chiediamo
inoltre cosa si farà nel frattempo, come si pensa di sopperire alle attuali
gravi carenze nell’organico, come si potrà rispondere alla giusta rabbia dei
lavoratori che da anni svolgono mansioni superiori mandando avanti la baracca.

Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: una politica 
che non investe sul patrimonio professionale interno è una politica
miope e una politica che mira a sfiduciare i lavoratori e le loro
rappresentanze non porta altri risultati se non quelli di aumentare il livello
di conflittualità e non bastano decreti anticostituzionali per sopirlo.
Chiediamo pertanto il rispetto degli impegni assunti: ricordiamo che sul piano
occupazionale si doveva aprire un confronto e invece ancora una volta si è
preferito ancora una volta la politica degli annunci. Pertanto noi riteniamo
che ci debba essere chiarezza e che tale chiarezza debba provenire dalla
direzione politica del Ministero.
L’altro aspetto che tendiamo a mettere in
evidenza è che noi siamo certi che una corretta politica occupazionale deve far
riferimento alle leve interne ed all’occupazione dall’esterno. Nel modo scelto
si sollecita invece la contrapposizione tra le giuste aspettative dei cittadini
interessati ad avere un impiego pubblico e le altrettanto legittime aspettative
di chi si vuole riconosciuto un percorso professionale, che in gran parte lo
porta quotidianamente a svolgere compiti non riconosciuti sia dal punto di
vista economico che da quello normativo. Contrapposizione che non esiste in
quanto le disastrate condizioni dell’organico consentono tuttora di percorrere
entrambe le strade, peraltro con la possibilità di provvedere immediatamente a
sopperire alle gravi carenze che si determinano nei cicli di tutela del
patrimonio a seguito della distribuzione del fabbisogno organico con costi del
tutto minimali e senza minimamente porre in discussione  l’attivazione di adeguate misure di
reclutamento dall’esterno.
Da ultimo ci preoccupa fortemente l’assenza di
prospettive occupazionali nella seconda area, sulla quale incombe la
prospettiva di esternalizzazioni in house o di esternalizzazioni tout court. In
assenza di risposte ci regoleremo: attiveremo vertenze per il riconoscimento
economico delle mansioni superiori e chiederemo ai lavoratori di non accettare
conferimenti di mansioni superiori in deroga alle norme.

 

Per tornare ai temi della riunione abbiamo sottoscritto e vi
alleghiamo un accordo che consente l’accantonamento immediato delle somme per
il pagamento mensile delle turnazioni. Somme che, a differenza degli anni
scorsi, saranno immediatamente disponibili  dall’inizio dell’anno prossimo. Questo
risultato, di cui verificheremo presto l’attuazione, giunge grazie alla nostra
perseveranza e all’impegno della Direzione Generale Bilancio e consente quanto
meno la certezza della retribuzione mensile dei turni senza doverci costringere
ogni anno ad affannose rincorse dei vari organi di controllo. Bastava questo,
senza bisogno di attacchi strumentali ai lavoratori ed ai loro diritti
fondamentali con decretazioni di urgenza.

 Sugli organici: l’Amministrazione ci ha comunicato che ha
terminato la fase di ricognizione degli organici e adesso si può procedere al riconoscimento
dei passaggi orizzontali. Sul punto abbiamo chiarito che non siamo affatto
d’accordo con l’impostazione data dall’Amministrazione  e noi riteniamo che le istanze siano
accoglibili senza alcun paletto derivante sia dalla previsione di lasciare una
percentuali di posti all’accesso dall’esterno 
e senza richiedere ai lavoratori titoli che dovevano casomai essere
richiesti nel momento in cui si sono emanati ordini di servizio che applicavano
gli stessi alle mansioni verso le quali i lavoratori chiedono a buon diritto di
transitare. Quindi abbiamo invitato l’amministrazione a riformulare per la
prossima riunione una proposta che tenga conto dell’impostazione della parte
sindacale in modo da chiudere la partita, chiusura necessaria per poter procedere
poi al bando di mobilità volontaria.

Infine la questione del Consiglio Superiore: abbiamo
unitariamente chiesto delle modifiche al regolamento e l’Amministrazione ci
comunicherà a breve le sue decisioni in merito a queste richieste: in ogni caso
noi riteniamo necessario procedere al rinnovo delle rappresentanze del
personale entro  fine anno.                  

Questo non certo perché non ci sentiamo adeguatamente
rappresentati, anzi. Ma perché riteniamo un grave vulnus il perdurare di una
situazione che vede un Consiglio tutto rinnovato tranne la parte che riguarda
le rappresentanze dei lavoratori.

 

 

FPCGIL NAZIONALE

Claudio Meloni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
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