La Funzione Pubblica Cgil esprime sostegno e annuncia la propria partecipazione all’iniziativa di mobilitazione nazionale dell’edilizia dal titolo ‘Failacosabuona: ambiente, casa, città, lavoro’, promossa per sabato 1 aprile da Fillea Cgil e Feneal Uil con manifestazioni previste a Torino, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari.

La mobilitazione, riporta la Fp Cgil, “che significativamente si svolgerà in strade e piazze delle periferie delle cinque città, chiede al governo di individuare politiche industriali per il settore, con relativi strumenti e risorse, in grado di delineare una strategia che punti alla qualità del lavoro e dei diritti, alla sostenibilità ambientale, alla riqualificazione di scuole, ospedali, case popolari, ad una rigenerazione urbana complessiva”.

“Riteniamo una scelta condivisibile e giusta – afferma Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil – quella di decentrare la mobilitazione nelle periferie che non solo saranno penalizzate dalle scelte del governo Meloni su bonus e Pnrr rispetto al capitolo rigenerazione urbana ma che rischiano con il mancato piano straordinario di assunzioni anche di essere desertificate in termini di insediamento delle pubbliche amministrazioni e di servizi ai cittadini”.

Inoltre, sul tema Codice Appalti, la Fp Cgil esprime “forte contrarietà alle previsioni contenute nel decreto legislativo sul nuovo Codice degli appalti che, di fatto, eliminerà il sistema della gara e consentirà l’affidamento diretto per il 98,7% degli appalti pubblici (dati Anac), penalizzando la trasparenza. Altro elemento negativo è la liberalizzazione dei subappalti, nonché l’aver cancellato la garanzia occupazionali utili a valorizzare per donne e giovani”.

Queste previsioni realizzeranno una grave ‘controriforma’ che farà tornare indietro l’Italia di decine di anni, sacrificando sull’altare di una (supposta) semplificazione del sistema i pilastri irrinunciabili di una vera tutela della qualità dei diritti dei lavoratori e del lavoro, nonché di una elevata garanzia di legalità e trasparenza. Per queste ragioni la Fp Cgil condivide e sostiene l’iniziativa di Fillea Cgil e Feneal Uil di mobilitazione e sarà in piazza “con l’obiettivo prioritario di garantire efficienza e trasparenza nei processi di gestione delle risorse pubbliche e, al tempo stesso, tutelare e la valorizzare i diritti di lavoratrici e lavoratori. Se davvero il Governo voleva dare impulso al sistema degli appalti doveva iniziare garantendo risorse agli enti locali per assumere 25 mila profili tecnici, stabilizzare i precari del Pnrr”, conclude.

COMUNICATO STAMPA INTERSINDACALE – 29 MARZO 2023


DECRETO BOLLETTE: NON È COSI CHE SI SALVA LA SANITÀ PUBBLICA


Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria riprendono la mobilitazione iniziata a settembre per organizzare entro il mese di maggio, insieme alle associazioni dei cittadini e le componenti sociali e professionali, gli Stati Generali della salute in preparazione di una manifestazione pubblica a giugno, prevedendo anche scioperi

Il Decreto Bollette approvato ieri dal Consiglio dei Ministri contiene alcune misure per la sanità pubblica, per lo più di ordine normativo, rigorosamente senza impegni economici, che lasciano privo di soluzione e di prospettive il grande problema del destino del SSN e dei professionisti che lavorano al suo interno.

L’unico messaggio positivo è riservato di fatto ai soli Pronto Soccorso, con l’anticipo di un finanziamento già previsto dalla legge di bilancio. Un messaggio giusto, che, però, sotto certi aspetti,rischia di essere solo cosmetico, senza alcuna considerazione per altre discipline che hanno problemi altrettanto gravi e “critici”, ad iniziare dagli anestesisti per continuare con i chirurghi,fino ai professionisti della prevenzione primaria e a quelli che prendono in carico i pazienti post acuzie. Niente risorse extracontrattuali per il CCNL 2019-2021, i cui incrementi previsti sono un terzo del tasso inflattivo, niente fiscalità di vantaggio, concessa a privati e altri settori del pubblico impiego,neppure per attività di valore sociale come l’abbattimento delle liste di attesa.

Un decreto monco, insomma, che, per quanto contenga risposte ad alcune richieste delle Organizzazioni sindacali, come la procedibilità d’ufficio per chi aggredisce gli operatori sanitari, fallisce l’obiettivo di sollevare un servizio sanitario nazionale in ginocchio e arrestare la fuga di medici, dirigenti sanitari e veterinari, delusi e insoddisfatti, dal Ssn. Che non saranno di certo incentivati a rimanere nella sanità pubblica da una sanatoria per l’accesso ai ruoli della “area critica” (soltanto PS?) senza specializzazione, o da un incremento della retribuzione oraria delle prestazioni aggiuntive in PS, che sarà ampiamente tassato, oppure da incarichi libero-professionali per gli specializzandi a prezzo da saldi di stagione. Tantomeno il giro di vite arresterà il reclutamento dei gettonisti, che finisce anche per essere legittimato.

L’impegno profuso dal Ministro della salute, attraverso dichiarazioni e tavoli tecnici con le Organizzazioni sindacali, non è bastato a dare una scossa a quello che ormai da decenni si configura come il vero ministero con portafogli della salute, ovvero il MEF. Di fatto si lascia invariato il quadro economico delineato dalla NADEF mirando nel 2025 ad una spesa sanitaria che le stesse Regioni giudicano insostenibile, minacciando ulteriori tagli.

La crisi della sanità pubblica richiede investimenti congrui e spendibili oggi mentre il disagio dei professionisti al suo interno, necessita di provvedimenti strutturali, e non cosmetici, incluso l’utilizzo della leva retributiva nei loro confronti, senza eccezioni, perché tutti hanno garantito i LEA a spese della qualità della loro vita, delle loro ferie e dell’abuso del loro orario di lavoro. Nonostante tutto e nelle condizioni di lavoro peggiori dell’ultimo decennio.

Il tempo è scaduto, e le Organizzazioni sindacali sono stanche di gridare, scrivere, denunciare senza avere risposte. Per manifestare il loro disagio riprenderanno la mobilitazione per organizzare entro il mese di maggio, insieme con le associazioni dei cittadini e le componenti sociali e professionali, gli Stati generali della salute. In assenza di risposte convincenti, nel mese di giugno scenderanno in piazza, prevedendo anche scioperi perché dopo 10 anni di tagli indiscriminati di strutture, posti letto e offerta sanitaria occorre fermare questa deriva: siamo all’ultima chiamata per il servizio sanitario nazionale e pubblico. Fermarsi qualche giorno per non fermarsi per sempre.

È ormai il momento di pretendere la salvaguardia di un servizio di cure pubblico e universale, per la quale non basta la sola voce del Ministro della salute, serve quella dei cittadini, dei sindaci, delle regioni, delle forze sociali, delle istituzioni professionali, alle quali ci rivolgiamo per salvare l’articolo 32 della nostra Costituzione. Perché un servizio sanitario, pubblico e nazionale, rappresenta anche “il principale presidio della unità nazionale”,come dice il Presidente Mattarella.

La sostenibilità di un servizio sanitario è scelta politica. O si è con il Ssn o contro. Questo le Organizzazioni sindacali e i cittadini chiedono al presidente del Consiglio e ai Ministri del suo Governo.

ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED (ANPO-ASCOTI – CIMO – CIMOP – FESMED) –
AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN –
FVM Federazione Veterinari e Medici –
UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA

“Il ministro della Difesa Crosetto, il Governo e l’intero parlamento, prendano atto della grave situazione e si adoperino per restituire funzionalità al sistema con risorse pubbliche e l’occupazione necessarie, a partire da un piano straordinario di investimenti e l’assunzione di almeno 10.000 civili”. Ad affermarlo sono i coordinamenti Difesa di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, rilanciando le affermazioni del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Enrico Credendino, nell’audizione avuta in Commissione Difesa della Camera (‘ho visitato Tolone e sembra di essere su un altro pianeta dal punto di vista infrastrutturale’).

“Condividiamo le puntuali affermazioni del Capo di Stato Maggiore della Marina – aggiungono – ma ricordiamo che la Francia è un altro pianeta anche perché ci sono 62.000 civili mentre in Italia appena 13.000. Il sindacato confederale – proseguono – è da anni impegnato a denunciare la contrazione delle risorse necessarie per mantenere gli asset strategici, oltre la drammatica riduzione del personale civile in tutte le articolazioni tecnico amministrative, operative e industriali, in particolare nei Centri tecnici e negli Arsenali militari. Segnalando come indici del declino il totale fallimento della legge 244/2012, il blocco del turn over del personale, la gravissima perdita di know-how, i mancati concorsi per le assunzioni e l’assenza di investimenti nel sistema”.

Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, “a differenza di altri paesi europei, nei quali sembra di essere realmente su un altro pianeta solo perché lo Stato investe davvero sulle strutture e sull’occupazione civile pubblica qualificata, non solo in Francia, ma in Germania dove i dipendenti sono 82.000 e oltre 60.000 in Gran Bretagna, in Italia con appena 13.000 civili si inseguono le privatizzazioni delle attività che costano alla collettività il triplo, come da ultimo testimoniato dai rappresentati sindacali dell’Arsenale di Augusta che hanno denunciato l’ennesima incomprensibile e antieconomica esternalizzazione”.

Per un piano occupazione, a ‘Spazio Pubblico’ in via di Porta Maggiore 52 ore 10.30

‘Superare il Precariato, Costruire il Futuro. Per un Piano straordinario dell’occupazione pubblica’. È il titolo dell’iniziativa promossa dalla Fp Cgil Nazionale e in programma giovedì 30 marzo a Roma presso ‘Spazio Pubblico’, il centro di cultura sindacale della Fp Cgil, in via di Porta Maggiore 52 a partire dalle ore 10.30. Appuntamento con al centro il tema del superamento del precariato nelle Pubbliche Amministrazioni, centrali e periferiche, con particolare riferimento ai progetti connessi all’attuazione del Pnrr e della programmazione europea, insieme alla proposta della Fp Cgil di un Piano straordinario per l’occupazione, con la partecipazione di decine di comitati di precari e idonei delle Pubbliche Amministrazioni.

All’iniziativa parteciperanno i parlamentari: Arturo Scotto, primo firmatario della mozione a sostegno del Piano straordinario per l’occupazione pubblica, insieme ai co-firmatari Marco Sarracino, Toni Ricciardi, Maria Stefania Marino, Silvia Roggiani e Giuseppe Provenzano. Interverranno inoltre: Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari; Davide Franceschin, segretario nazionale Nidil Cgil; Florindo Oliverio e Michele Vannini, segretari nazionali Fp Cgil; Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil.

Sono stati invitati e interverranno: Comitato idonei concorso Ripam Funzionari Amministrativi, Comitato idonei concorso unico assistenti amministrativi (CUAAMM), Comitato idonei concorso dirigenti penitenziari, Comitato Funzionari ufficio per il processo Giustizia Ordinaria, Comitato Data Entry Min. Giustizia, Comitato Funzionari ufficio per il processo Giustizia Amministrativa, Comitato PNRR del Lavoro, Comitato PNRR agenzia coesione presso Presidenza del Consiglio, Comitato PNRR MEF, PNRR Min. Ambiente, PNRR Min. Istruzione e Merito, Comitato Idonei Funzionari Min. Istruzione e Merito, Comitato idonei ex tirocinanti Funzionari Agenzia Entrate, Ass. Mi Riconosci, Somministrati Min. Interno, Comitato Collaboratori professionali della cultura, Precari sisma, Comitato tecnici PNRR per il Sud, Precari PON Metro, Comitato Precari della ricerca sanitaria, Comitato idonei direttori Min. Giustizia, Comitato idonei CPI Regione Campania, Comitato Concorso Unico Ripam Giuridico Lavoro (CU GiuL) per INAIL INPS Ministero Lavoro e altri comitati che stanno aderendo. Porte aperte, infine, per altri comitati di precari e idonei che volessero partecipare e intervenire.

Per contrastare gli episodi di violenza e aggressione nei confronti del personale sanitario e sociosanitario è stata adottata la legge 14 agosto 2020, n. 113, che ha previsto anche l’istituzione di un apposito Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie (ONSEPS), con l’obiettivo di monitorare gli episodi di violenza e gli eventi sentinella, promuovere studi e analisi per elaborare proposte con lo scopo di ridurre i fattori di rischio, monitorare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione, promuovere la diffusione delle buone prassi in materia di sicurezza e lo svolgimento di corsi di formazione per il personale anche al fine di migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti.

L’Osservatorio è stato istituito presso il Ministero della salute in data 13 gennaio 2022 e coinvolge tutte le istituzioni ed organizzazioni interessate tra le quali il ministero della Salute, Agenas, le Regioni oltre che alle organizzazioni di settore, ordini e sindacati. Per la FP CGIL è presente al tavolo dell’osservatorio la Segretaria Nazionale, Barbara Francavilla.

Lo scorso 20 marzo è stata presentata al Parlamento la prima relazione sull’attività realizzata dallo stesso Osservatorio. La relazione mette in luce un quadro molto articolato e complesso della situazione del nostro Paese relativamente al fenomeno degli atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari ed emerge chiaramente che ad un maggior numero di segnalazioni non corrisponde una più alta incidenza di aggressioni in quel determinato contesto territoriale, piuttosto una specifica attenzione al monitoraggio del fenomeno. Da qui la necessità di diffondere maggiormente tra gli operatori la cultura della segnalazione, a prescindere dalla gravità dell’evento in sé, riducendo, di conseguenza, il fenomeno della sottostima degli eventi.

Altro problema messo in risalto dalla relazione riguarda il problema dei flussi di dati difformi tra regioni in quanto la raccolta avviene con modalità differenziate con la conseguenza che i risultati non sono confrontabili. Nonostante questo, dai dati raccolti si evince che la forma più comune di violenza è costituita dall’aggressione verbale mentre gli altri tipi di violenza riportati sono costituiti da minacce verbali, attacchi fisici, abuso sessuale (molestia e violenza), molestia etnica, diffamazione, mobbing, bullismo, comportamento intimidatorio e molestia razziale.

Da qui la necessità di mettere in atto varie strategie tra le quali: affrontare la carenza di personale, ritenuta oggi una delle principali cause dei disservizi in sanità e dei possibili conseguenti episodi di aggressione; implementare la formazione (ECM e non), mirata al potenziamento delle competenze degli operatori stessi; la messa in atto di campagne informative rivolte sia agli operatori sanitari sia alla cittadinanza; la valorizzazione del lavoro in équipe, come strumento di dissuasione e di gestione delle condizioni di rischio, evitando il lavoro in forma individuale.

Contestualmente si è ribadita la necessità di stabilire procedure per rendere sicura anche l’assistenza domiciliare prevedendo, per esempio, la comunicazione a un secondo operatore dei movimenti per una facile localizzazione.

Tra gli obiettivi per il 2023 dell’Osservatorio emerge la necessità di individuare e diffondere le cosiddette buone pratiche, anche in materia di comunicazione e di gestione psicologica della fase post aggressione a sostegno del singolo e del gruppo di operatori coinvolti, anche mettendo in atto quanto previsto dalla Raccomandazione n. 8 emanata nel 2007 dal Ministero della Salute. Si tratta di una raccomandazione che dovrà essere aggiornata nei tempi più brevi possibili, ma già oggi prevede la messa in atto di un programma di prevenzione della violenza che, se le Direzioni Aziendali decideranno di non utilizzare, dovranno comunque predisporre una propria procedura per prevenire atti di violenza a danno degli operatori.

Indispensabile, dunque, in questa fase storica, la verifica e la eventuale richiesta di applicazione di tutte le raccomandazioni previste dalle attuali normative e raccomandazioni.

Giancarlo Go’
Area Sanità e SSAEP Fp Cgil

 

Stop! Aggressioni al personale sanitario e sociosanitario

 

 “Il Ministro Schillaci dia le risposte necessarie”. Così la Fp Cgil commenta le dichiarazioni del titolare del dicastero della Sanità ieri nel question time alla Camera dei Deputati. “Condividiamo le preoccupazioni del ministro – afferma la Funzione Pubblica Cgil – per la piaga delle aggressioni nelle strutture sanitarie, ma ci permettiamo di fargli notare che la lotta alle aggressioni è il sintomo di una malattia che si chiama impoverimento del Servizio sanitario nazionale. Siamo già in ritardo su questo fronte, ogni iniziativa è utile ma dica da quando e quanto sarà diffusa”.

Così come, prosegue il sindacato, “è certamente apprezzabile l’intenzione di mettere risorse per rendere attrattivo il lavoro nel Servizio sociosanitario nazionale, peccato che quelle parole vengano dall’esponente di un Governo che non ha messo un euro per il rinnovo del contratto dei lavoratori della sanità che, anziché essere premiati, vedranno di nuovo il blocco dei salari”.

Quanto inoltre, osserva la Fp Cgil, “alla scelta di potenziare, a questo scopo, il valore delle prestazioni aggiuntive, spacciando questa soluzione come quella che può convincere i professionisti a non lasciare o a tornare nel Ssn, si ricade sempre nello stesso errore. Se le retribuzioni sono insufficienti e i carichi di lavoro insopportabili non si tratta di fare lavorare di più chi è già in servizio: si tratta di pagare meglio quei professionisti per quello che già fanno e assumerne altri. Il ministro non lisci il pelo ai cottimisti della sanità nascosti dentro qualche ordine, qualche associazione e qualche lobby datoriale: non è quella la strada giusta. Dica piuttosto cosa intende fare per far fronte all’esodo di personale che egli stesso annuncia per i prossimi anni. A costo di essere ripetitivi: serve un piano straordinario di assunzioni”.

Invece, aggiunge la Funzione Pubblica Cgil, “è molto positiva la presa di coscienza del ministro Schillaci rispetto al fenomeno delle esternalizzazioni che stanno mangiando pezzi interi del Servizio sanitario nazionale, essendo spesso la chiave per aggirare il fenomeno dei tetti alla spesa di personale e ai blocchi delle assunzioni e rischiando di cambiarne per sempre la natura. Lo aspettiamo alla prova dei fatti, ribadendo fin da subito la nostra disponibilità a un confronto vero, ad esempio per condurre insieme una battaglia affinché l’applicazione del Dm 77/22, a vincoli esistenti, non trasformi il Pnrr nella più grande operazione di esternalizzazione della sanità mai vista nel nostro paese. Sui trattamenti previdenziali agevolati da tempo chiediamo che il periodo di lavoro prestato nella pandemia covid valga doppio e che per la sanità come per tutti si superi la Fornero”.

Per il sindacato, “assunzioni, salari e giusta pensione potrebbero essere un primo passo nella pacificazione fra gli operatori tutti e quelle istituzioni che, dopo averli definiti eroi, non hanno dato seguito adeguato a quelle parole. Ma il grande assente è il finanziamento del Fondo sanitario nazionale. Il ministro lo sa che, come denunciano anche le Regioni, sarà il responsabile del collasso della sanità pubblica? Dalle sue parole sembra omettere questo che non è un dettaglio ma il problema del Paese”, conclude la Fp Cgil.

“Registriamo qualche passo in avanti sulle criticità che hanno portato alla nostra mobilitazione, culminata con la manifestazione del 10 marzo a Roma nei pressi del Ministero della Giustizia, ma permane lo stato di agitazione del personale in attesa che arrivi la convocazione ufficiale della prossima riunione, che il vice Ministro si è impegnato a convocare subito dopo Pasqua”. Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa al termine dell’incontro di oggi con il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, nella sede di via Arenula.

“Oggi abbiamo recuperato una parte del ritardo accumulato dal Ministero della Giustizia firmando l’addendum all’accordo sulla mobilità interna del personale giudiziario, l’accordo sul fondo risorse decentrate per l’anno 2020 agli esiti dei rilievi della funzione pubblica e trovando l’intesa sulle modifiche all’accordo fondo risorse decentrate 2021. Siglato anche l’accordo sulle progressioni economiche orizzontali da tutte le sigle sindacali ad esclusione della Fp Cgil. Attendiamo ora la convocazione ufficiale dell’incontro per subito dopo Pasqua nel quale vogliamo discutere del fondo risorse decentrate 2022 e del contratto integrativo”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa.

In data 21 Marzo 2023 a Roma sono proseguite le trattative relative al rinnovo del CCNL 20/22 tra ANFFAS le OO.SS Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. Il negoziato si è concentrato sulle code contrattuali del precedente contratto, relativamente ad alcuni importanti istituti di rilievo da inserire nel nuovo articolato, quali previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa, linee guida sulla videosorveglianza e aggiornamento del sistema di classificazione. Rispetto alla previdenza complementare la delegazione datoriale ha individuato il Fondo Perseo Sirio con il quale ha avviato i primi contatti per giungere alla relativa convenzione una volta individuate le modalità applicative con le OO.SS.. Per quanto concerne la videosorveglianza e il sistema di classificazione Anffas procederà ad inviarci nelle prossime settimane le proprie proposte.

Da parte nostra abbiamo presentato e consegnato gli articoli relativi ai congedi per le donne vittime di violenza e sul cambio di gestione, i quali saranno oggetto dei lavori del prossimo incontro. Il confronto è poi proseguito provvedendo all’aggiornamento normativo di diversi istituti quali le ferie, la tutela della genitorialità e l’inserimento di un nuovo articolo sul lavoro agile/smart working.

Abbiamo in chiusura richiamato l’attenzione della delegazione su alcune questioni per noi rilevanti presentate nella piattaforma unitaria, quali l’esigibilità del secondo livello di contrattazione e delle progressioni economiche, nonchè la richiesta di abrogazione dell’istituto delle cosiddette “notti passive”.

La trattativa proseguirà il giorno 21 aprile 2023. Sarà nostra cura tenervi tempestivamente informati sull’andamento del percorso di rinnovo contrattuale del CCNL.

FP CGIL
M. Vannini
CISL FP
F. Berardi
UIL FPL
D. Proietti

Nel pomeriggio di ieri (martedì 21 marzo) si è svolto, presso la sede dell’ARIS nazionale, l’incontro anticipatovi con precedente comunicazione, nel corso del quale si è avuto un primo confronto sul CCNL RSA, a seguito di nostra sollecitazione e iniziative intraprese per sbloccare questa cruciale vertenza.

La delegazione di parte datoriale in apertura dell’incontro, ci ha rappresentato uno scenario di estrema difficoltà per il settore dichiarando, tuttavia, la volontà di proseguire il confronto sulla base degli affidamenti concordati al termine della trattativa per il rinnovo del contratto della sanità privata.

Ci è stato rappresentato che il quadro disomogeneo emerso nelle diverse regioni sulla stesura e approvazione delle delibere inerenti le risorse da destinare, in base all’accordo stato-regioni, per adeguare la remunerazione delle prestazioni ai maggiori oneri derivanti dal rinnovo del contratto della sanità privata.

Di fronte alla preoccupazione manifestata sul finanziamento del CCNL delle rsa e dei maggiori costi di gestione per le strutture, la risposta unitaria è stata che il problema attiene alla responsabilità del Ministero e delle Regioni circa il rispetto degli accordi istituzionali e che ciò non può essere fatto pagare ancora una volta alle lavoratrici e lavoratori con un mancato adeguamento dei trattamenti economici.

La posizione di ARIS, di voler proseguire il confronto e di confermare le intenzioni di arrivare ad un contratto condiviso, per noi è un punto importante del percorso. Sono emerse ovviamente delle diverse opinioni sul merito di alcuni punti ma ribadiamo che in questo caso abbiamo registrato una coerenza con gli impegni assunti il 13 luglio 2020, ma rimasti incompiuti per la scelta di altre associazioni datoriali.

Come preannunciato ad Aris chiederemo un incontro al Ministro della Salute e alla conferenza delle regioni per esaminare il nodo delibere e accordo stato-regioni, risorse per il settore e riunificazione del tavolo contrattuale Aris e Aiop.

Vi terremo informati sui prossimi sviluppi.

FP CGIL
Barbara Francavilla
CISL FP
Roberto Chierchia
UIL FPL
Sandro Bernardini

Si è svolto oggi l’incontro per la ripresa del confronto sul rinnovo del CCNL Federcasa 2022/2024. Ad apertura del tavolo la controparte ha proposto alle OO.SS. un’ipotesi di percorso condiviso per il rinnovo che prevederebbe, attraverso una serie di incontri di due giorni al mese, in base ai lavori di una più ristretta commissione tecnica, il confronto sui seguenti temi: a) aggiornamento del testo in base agli interventi normativi intervenuti in questi anni; b) aggiornamento delle relazioni sindacali; c) lavoro a distanza/lavoro agile; d) ad personam e indennità di funzione; e) revisione del sistema di classificazione del personale; f) possibile inserimento di un terzo livello negoziale regionale. Il confronto dovrebbe impegnare le parti per tutto il periodo intercorrente da dopo pasqua alla fine del mese di luglio.

Abbiamo colto positivamente lo spirito propositivo della controparte, precisando però che per noi punto imprescindibile è un rinnovo che individui una dimensione economica del contratto in grado di garantire e sopravanzare il trend inflattivo in atto. In merito ai 6 punti, abbiamo poi proposto che si parta da quello relativo al lavoro a distanza/lavoro agile, con l’obiettivo anzi di arrivare a breve a un accordo stralcio che garantisca ai territori impegnati nella discussione della disciplina del lavoro a distanza una cornice nazionale entro cui orientare la discussione.

Abbiamo inoltre apprezzato il richiamo alla necessità di disciplina degli istituti dell’assegno ad personam e dell’indennità di funzione, nonché alla rivisitazione del sistema di classificazione del personale, problematiche da noi sempre evidenziate nel corso di questi anni. La discussione è poi proseguita pervenendo all’individuazione dei seguenti futuri passaggi: viene istituita una sede più ristretta (commissione tecnica) in cui affrontare l’elaborazione dei testi da sottoporre poi al tavolo allargato di trattativa; la commissione tecnica si riunirà per la prima volta i giorni 12 aprile (pomeriggio) 13 aprile (mattina) per cominciare la discussione sul tema del lavoro a distanza/lavoro agile, con l’obiettivo di addivenire a un possibile accordo stralcio. Le OO.SS. si riservano di far pervenire, nei giorni immediatamente precedenti all’incontro, una bozza per avviare la discussione su questi temi.

Procederemo a convocare una nuova riunione del coordinamento con lo scopo di dare una prima valutazione del tavolo e individuare i componenti della commissione il giorno 28 alle ore 17.

p. la Fp Cgil Nazionale
Paolo Camardella
Alessandro Purificato

In data 20 marzo 2023 presso la sede di Confcooperative, a Roma, è proseguito il confronto per il rinnovo del CCNL Cooperative Sociali tra le Centrali Cooperative e le OO.SS. FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, Fisascat CISL e UILTUCS.

Le OO.SS dopo aver svolto i dovuti approfondimenti sulla bozza di testo inerente il campo di applicazione presentata dalle Associazioni datoriali durante l’ultimo incontro, hanno evidenziato le diverse criticità contenute nel documento pur ribadendo la volontà di proseguire il confronto in modo costruttivo. Tuttavia le OO.SS., in coerenza con quanto già espresso nei precedenti incontri, sono entrate nel merito dei numerosi aspetti critici, ribadendo che l’eventuale ampliamento del campo di applicazione non potrà prescindere da una precisa perimetrazione delle attività, da un consistente incremento retributivo e da un potenziamento degli strumenti contrattuali che isolino le esperienze di cooperazione spuria specie per quanto concerne l’inserimento lavorativo. Tre elementi essenziali che toccano trasversalmente gli altrettanti ambiti di regolazione delle aree proposte dalle Centrali (sanità, educazione istruzione, inserimento lavorativo).

In considerazione di quanto espresso le OO.SS. presenteranno durante il prossimo incontro, previsto in data 3 aprile p.v., una contro-proposta di rivisitazione dell’ambito di applicazione del CCNL. Nei prossimi giorni, inoltre, proseguiranno i lavori delle tre commissioni tecniche.

Sarà nostra cura aggiornarvi tempestivamente in merito all’andamento della negoziazione.

FP CGIL
Michele Vannini
CISL FP
Franco Berardi
FISASCAT CISL
Aurora Blanca
UIL FPL
Domenico Proietti
UILTuCS
Paolo Proietti

Grave comportamento antisindacale, revocare subito decisione

“Un dirigente sindacale e delegato della Funzione Pubblica Cgil all’interno della Kyma-Amiu di Taranto, società per l’igiene urbana partecipata al cento per cento dal Comune, è stato trasferito in maniera arbitrale e illegittima, disattendendo quanto previsto dallo Statuto dei Lavoratori. La vicenda riguarda Fabio D’Andria, tecnico informatico, che dovrà adesso prestare la sua attività negli uffici dell’autoparco mezzi in ragione di una scelta perpetrata dall’azienda tarantina, finita recentemente peraltro agli onori delle cronache per la vicenda del concorso sospeso per presunte irregolarità, di natura chiaramente antisindacale”. Così in una nota la Fp Cgil Nazionale.

“Come Fp Cgil Nazionale, insieme alla Fp Cgil territoriale, siamo al fianco di Fabio D’Andria e chiediamo la immediata revoca del suo trasferimento, dal chiaro intento intimidatorio in reazione alla attività sindacale di D’Andria a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della Kyma-Amiu. La richiesta di trasparenza fatta da D’Andria alla società sul fronte salariale e previdenziale pretende una immediata e chiara risposta: non ci faremo intimidire e continueremo, al fianco di D’Andria, a porre queste domande per il bene delle lavoratrici e dei lavoratori, per ristabilire corrette relazioni sindacali insieme ad adeguate forme di trasparenza nella gestione economica di un’azienda pubblica”, conclude.

Pagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto