Grandissima partecipazione alla Manifestazione Unitaria Nazionale organizzata da FP CGIL, CISL FP, UILPA, CONFSAL UNSA, DIRSTAT FIALP, USB e ANMI, con l’adesione di altre sigle, comprese quelle della Ricerca, davanti alla Direzione Generale dell’Inail in Piazzale Pastore a Roma. Sotto lo slogan:”l’Inail è alla frutta e i lavoratori sono spremuti come limoni”, si sono riunite diverse centinaia di lavoratrici e lavoratori provenienti da ogni regione d’Italia per denunciare la gravissima carenza degli organici e i continui malfunzionamenti delle procedure che si ripercuotono sulle prestazioni da erogare all’utenza, con conseguente stress lavoro-correlato sul personale.

Nel corso dell’evento è stato poi “occupato” l’Auditorium dello stabile, dove si è tenuta una partecipatissima assemblea per tutta la mattinata con oltre 1000 contatti dalle sedi in remoto, in aggiunta alle diverse centinaia in presenza. Tutti i partecipanti, in attesa del ritorno della delegazione ricevuta dai Vertici, hanno rappresentato nei loro interventi il disagio dei territori, confermando con forza il mandato già conferito alle OO. SS.

Il Presidente Bettoni e il Consigliere Damiano hanno ritenuto di incontrare l’assemblea personalmente, diversamente dal Direttore Generale, che ha perso quest’occasione. Le lavoratrici e i lavoratori hanno notato “l’assenza” e la ricorderanno. Continueremo sulla strada intrapresa della mobilitazione unitaria fino a quando non avremo risposte concrete a problemi concreti.

È proseguito in data odierna il negoziato per il rinnovo del CCNL del personale dirigente e dei professionisti 2019-2021. L’Aran ha illustrato in avvio dei lavori i contenuti della nuova bozza di CCNL inviata alle OO.SS. dove sono riportate anche le tabelle relative agli incrementi tabellari e della retribuzione di posizione fissa.

Leggi il resoconto della trattativa nella nota unitaria.

21 marzo assemblea nazionale dipendenti Archivi, Biblioteche e Soprintendenze

“Basta attacchi alla tutela del patrimonio culturale, al via la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Cultura. Domani (martedì 21 marzo) Assemblea nazionale dei dipendenti di Archivi, Biblioteche e Soprintendenze”. Ad annunciarlo sono Fp Cgil e Uilpa, aggiungendo che: “Con il Decreto legge 13 del 25 febbraio scorso questo Governo ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di difendere chi tutela il Paesaggio applicando l’art. 9 della Costituzione. Il decreto interviene con l’ennesima definitiva spoliazione di competenze delle Soprintendenze Territoriali che intervengono sui processi autorizzativi gli interventi realizzativi dei progetti Pnrr”.

Secondo i sindacati, “in nome della cosiddetta semplificazione si emarginano ruolo e funzioni istituzionali delle Soprintendenze sul territorio aprendo di fatto la strada ad un ulteriore grave scempio del paesaggio, attuato in nome di una transizione ecologica che si vorrebbe realizzata senza il minimo rispetto delle regole e dei principi costituzionali di tutela”. Accanto a questa, proseguono Fp Cgil e Uilpa, “resta grave e strutturale la carenza degli organici, con Uffici ormai ridotti ai limiti delle proprie capacità di erogazione dei servizi e molti di essi a rischio chiusura, per il venir meno di figure professionali essenziali che non vengono sostituite. Una carenza media del 45% rispetto agli organici previsti e ritardi inaccettabili nell’attuazione dei peraltro insufficienti piani occupazionali. Con i pochi lavoratori rimasti costretti a far fronte a ritmi di superlavoro per poter essere in grado di dare risposte ai cittadini. Ancora oggi – continuano – si sopperisce alle emergenze tramite un ricorso indiscriminato alle esternalizzazioni che popolano un mercato del lavoro caratterizzato da un altissimo tasso di precariato e sfruttamento”.

Questa, per i sindacati, “la triste realtà dei settori produttivi che operano sui cicli di tutela del nostro patrimonio culturale. L’avvento del nuovo Governo non ha cambiato di una virgola la situazione di degrado, anzi l’interesse del ministro Sangiuliano sembra essere incentrata sulla spinta estrema alla commercializzazione del patrimonio culturale, tramite l’aumento diffuso, e nel caso del Pantheon addirittura l’introduzione, dei biglietti di ingresso ai musei, con tariffe improponibili per una fruizione diffusa e democratica dei beni culturali. Né tantomeno risultano convincenti gli annunci di mera propaganda che rivendicano le assunzioni già decise dal precedente Governo e scorrimenti di graduatorie di idonei in numero ridotto rispetto a quanto già programmato”.

Con l’Assemblea nazionale del 21 marzo, spiegano Fp Cgil e Uilpa, “si intende ancora una volta porre all’opinione pubblica il tema del futuro dei nostri beni culturali, di quali politiche pubbliche attuare per garantirne la conservazione e la loro corretta fruizione, di quali interventi predisporre per garantire la piena occupazione, combattendo precariato e sfruttamento, di cosa bisogna fare per ridare dignità ed il giusto valore sociale agli Uffici che operano sul territorio. Con l’Assemblea, inoltre, si riprende il percorso della vertenza nazionale iniziata a giugno scorso ed interrotta per effetto dei passaggi politici che hanno portato alla nascita del nuovo Governo. Oggi, per noi, il tempo è ampiamente scaduto e in assenza di risposte valuteremo tutte le ulteriori iniziative di lotta e mobilitazione che si dovessero rendere necessarie”, concludono.

Flash mob dei sindacati stamani a Roma per denunciare la grave situazione in cui versa il sistema socio-sanitario-assistenziale ed educativo italiano al collasso. Settore in cui aumentano e mutano i bisogni, i colpi di coda della pandemia continuano ad inficiare i servizi e gli stili di vita, l’inflazione crescente erode implacabilmente il potere di acquisto degli oltre 500mila lavoratori del comparto. Nel comparto si registra anche una grave carenza di personale tale da peggiorare le condizioni lavorative e da mettere a rischio la qualità dei servizi erogati.

Il blitz è stato organizzato dalle federazioni di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs in Piazza della Minerva nell’ambito del Convegno sul tema “Ddl anziani: verso una rete integrata di servizi tra domiciliarità e residenzialità”, promosso dalle associazioni datoriali di settore Agespi, Anaste, Aris e Uneba nella Sala Capitolare del Senato in presenza dei rappresentanti delle istituzioni, tra cui il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci e il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome Massimiliano Fedriga. A quest’ultimo le organizzazioni sindacali hanno inviato di recente una richiesta di incontro.

“In questo contesto i soggetti privatistici di varia natura che gestiscono i servizi di assistenza sono fermi sui rinnovi contrattuali. Tra questi esiste persino qualche associazione datoriale che pensa bene di recuperare competitività sulle spalle di lavoratrici e lavoratori, sottoscrivendo contratti pirata e scaricando di fatto sul personale i costi della crisi” stigmatizzano in un comunicato congiunto diffuso tra i partecipanti Michele Vannini della Fp Cgil, Franco Berardi della Cisl Fp, Aurora Blanca della Cisl Fisascat, Paolo Proietti della Uiltucs e Domenico Proietti della Uil Fpl.

Le federazioni di categoria in particolare puntano il dito contro “Anaste che nel mese di dicembre scorso ha sottoscritto con organizzazioni sindacali non rappresentative un Ccnl nettamente peggiorativo rispetto alle condizioni medie di contratti nazionali di settore già scaduti, dopo mesi di trattativa con Cgil, Cisl e Uil”.

“I risultati di questa operazione – prosegue la nota – sono retribuzioni da fame, carichi di lavoro insostenibili, peggioramento complessivo delle condizioni di lavoro con tutele ridotte e un gap retributivo rispetto al settore pubblico di oltre il 30%”.

Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs dicono no alla carneficina dei diritti dei lavoratori del settore, no ai contratti pirata, no a condotte dilatorie nel rinnovo dei contratti nazionali e chiedono alle Istituzioni di riconoscere incrementi sulle tariffe per le prestazioni erogate ai soli soggetti datoriali che applicano Ccnl sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali maggiormente e comparativamente più rappresentative, escludendo dai sistemi di accreditamento regionali e dalle gare di appalto coloro che applicano contratti pirata.

La compatibilità e la sostenibilità economica non si scarica su lavoratrici e lavoratori come ha fatto Anaste. Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs ritengono inoltre che le altre Associazioni datoriali debbano prendere le distanze da queste condotte, emarginando tali Associazioni che fanno del dumping contrattuale la risposta ad una crisi del settore che dovrebbe avere come “cura” ben altre condotte riavviando tempestivamente i confronti volti ai rinnovi dei contratti nazionali scaduti.
Stesso lavoro, stessi diritti, stesso salario per i lavoratori dell’assistenza socio-sanitaria assistenziale ed educativa!

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“Il nostro impegno concreto e costante per la complessiva stabilizzazione di tutto il personale precario a tempo determinato assunto per far fronte alle esigenze del sisma 2016 consegue un altro importante risultato”. Così la Fp Cgil sul decreto Ricostruzione nel quale, in sede di conversione di legge, “sono stati approvati alcuni emendamenti che consentono concretamente di proseguire la stabilizzazione del personale che matura i requisiti nel corso del 2023”. 

Nel merito, spiega la Funzione Pubblica Cgil, “viene prevista la proroga, anche mediante rinnovo, dei contratti in essere a tutto l’anno 2023 in deroga ai vincoli di legge e contrattuali vigenti; così come viene prevista per la stabilizzazione del personale assunto con contratti a termine presso gli enti dei crateri mediante il compimento del requisito dei tre anni di servizio nelle medesime funzioni che adesso possono essere maturati entro il 31 dicembre 2023. Tale requisito può essere maturato anche in amministrazioni del cratere diversa da quella che procede alla stabilizzazione. Infine viene prevista per il personale che ha svolto presso gli enti del cratere almeno tre anni di servizio al 31.12.2022 (prima era 31.12.2021) una quota di riserva del 50% dei posti dei concorsi pubblici banditi dai predetti enti. Risultati importanti frutto della nostra continua azione sindacale per la stabilizzazione del personale precario del terremoto”, conclude la Fp Cgil.

Si è svolto venerdì 10 marzo il programmato sit in di protesta a Roma in piazza Cairoli, nelle adiacenze del Ministero della Giustizia. Lo stesso ha visto una grande partecipazione di lavoratrici e di lavoratori, provenienti da tutto il territorio nazionale, dell’amministrazione giudiziaria, delle amministrazioni penitenziaria e per la giustizia minorile e di comunità nonché degli archivi notarili. Molte manifestazioni si sono svolte anche in luoghi simbolici in tutto il resto del paese.

Nel corso del sit in una delegazione di FP CGIL CISL FP e UIL PA è stata ricevuta dal Vicecapo di Gabinetto con funzioni vicarie Bartolozzi. La stessa, sollecitata dalle organizzazioni sindacali, ha affermato che la convocazione del tavolo negoziale per il 22 marzo prossimo, al di là delle materie all’ordine del giorno, rappresenta l’inizio di fattive relazioni tra l’amministrazione della Giustizia e le organizzazioni sindacali e che le stesse necessariamente si estenderanno a tutte le problematiche sul tappeto, a partire dal confronto per la stipula del nuovo contratto integrativo, attraverso la convocazione di appositi tavoli tecnici.

A margine dell’incontro il Vicecapo di Gabinetto ha comunicato la volontà di stabilizzare gli addetti all’ufficio per il processo nonché l’esistenza di una interlocuzione con la Funzione Pubblica volta ad accelerare l’emanazione del DPCM legato al PIAO. Tale provvedimento normativo consentirà lo scorrimento integrale delle graduatorie per Funzionario NEP ex art 21 quater L. 132/15 e sbloccherà le assunzioni programmate per il triennio 2022/2024 anche attraverso lo scorrimento delle graduatorie del concorso per cancelliere esperto e per direttore.

FP CGIL CISL FP e UILPA si ritengono parzialmente soddisfatte dal confronto in quanto attendono risposte concrete al tavolo negoziale, convocato per il prossimo 22 marzo, a partire dall’apertura del confronto sul nuovo CCNI, dall’attuazione delle norme di prima applicazione del CCNL, dall’integrale applicazione dell’accordo firmato il 26.4.2017, dall’apertura del tavolo tecnico relativo all’informatizzazione dell’UNEP e all’immediata attuazione dell’art 492 bis CPC. Se a quel tavolo non saranno mantenuti gli impegni assunti si andrà avanti con la mobilitazione.

FP CGIL
Russo / Prestini
CISL FP
Marra
UIL PA
Amoroso

Dalla lettura dei risultati del sondaggio che come Fp Cgil abbiamo realizzato sulla situazione del precariato nella ricerca sanitaria di IRCCS e IZS è emerso in maniera inequivocabile che il lavoro in ricerca sanitaria pubblica si fonda sul precariato, prevalentemente ‘al femminile’ essendo formato all’80% da donne.

La durata media del precariato del personale storico è di 13,3 anni, con un range da 6 a 39 anni. Si arriva quindi fino a 36 anni con contratti atipici senza alcuna tutela, e solo gli ultimi 3 a tempo determinato, dopo l’istituzione della “piramide”. L’età media è di 42,86 anni con punte fino a oltre 65 anni.

Per questo e vista l’ottusa insistenza con cui le Istituzioni continuano a non dare nessuna risposta concreta di stabilità lavorativa a questi lavoratori, abbiamo deciso di avviare un’azione giuridica per ottenere la ricostruzione di carriera ossia l’erogazione di tutte le differenze – retributive, indennitarie e previdenziali – del periodo di precariato.

Sostieni la nostra iniziativa con queste azioni:

1. Compila il form on line che trovi in basso su questa pagina
2. Scarica, stampa, compila e sottoscrivi la procura
3. Produci un memo sulla tua posizione lavorativa dove indicare tutti i contratti di lavoro che si sono succeduti nel tempo
4. Inoltra all’indirizzo email info@avvocatomichelebonetti.it in formato PDF la procura, una copia del documento di identità e il memo sulla posizione lavorativa
5. Consegna l’originale della procura, insieme alla copia del documento di identità e al memo sulla posizione lavorativa, al tuo referente Cgil o in alternativa mediante raccomandata con ricevuta di ritorno allo studio legale Avv. Michele Bonetti sito in Roma in via San Tommaso d’Aquino n. 47 (00136)

Per ogni ulteriore necessità e chiarimento scrivi a info@avvocatomichelebonetti.it

Prosegue la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Dirigenza Area Sanità per il triennio 2019-2021, sessione 8 marzo sul tema delle “relazioni sindacali” alla luce dei testi inviati da ARAN. In apertura l’intersindacale ha proposto una metodologia di lavoro più operativa sul merito delle proposte inviate. Positiva disponibilità della presidenza dell’ARAN ad avviare un concreto contraddittorio che è risultato proficuo e vivace.

Leggi il nostro resoconto.

A Roma in via Arenula dalle ore 12 e in tutti i territori davanti ai Tribunali

“Primo risultato della mobilitazione: il Ministero della Giustizia convoca le organizzazioni sindacali per il 22 marzo ma è confermato il presidio per domani (venerdì 10 marzo) a Roma nei pressi del dicastero di via Arenula e nei territori davanti ai tribunali”. Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa, che in una nota scrivono: “È arrivato un primo risultato della mobilitazione che abbiamo indetto: il Ministero della Giustizia ha provveduto a nominare la delegazione di parte pubblica e a convocare le organizzazioni sindacali per un incontro che si terrà il 22 marzo, presieduto dal vice ministro Sisto“.

“All’ordine del giorno dell’incontro del 22 marzo – precisano i sindacati – ci sono però solo una parte delle criticità che hanno portato alla mobilitazione e si dovranno verificare le reali volontà del Ministero, dopo quattro mesi di immobilismo. Per questo tutte le iniziative già programmate a livello nazionale e territoriali restano confermate per venerdì 10 marzo e annunciamo che la mobilitazione andrà avanti fino a quando non si avranno risposte concrete a tutte le criticità evidenziate”.

Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa, “le lavoratrici e i lavoratori della Giustizia non possono più aspettare. Il sit in che si terrà a Roma in piazza Benedetto Cairoli, nei pressi del dicastero di via Arenula, il 10 marzo dalle ore 12 alle ore 15, dietro le parole ‘Giustizia allo sfascio’, come tutte le altre iniziative di protesta nelle altre città italiane, vedranno la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i dipartimenti della Giustizia”, concludono.

Giustizia: Cgil-Cisl-Uil Pa, è allo sfascio, presidio a Roma il 10 marzo

Nel pomeriggio di ieri (7 marzo) si è svolto, presso la sede AIOP nazionale, un incontro nel quale si è discusso del CCNL RSA.

La delegazione di parte datoriale, in apertura dell’incontro, ci ha rappresentato a loro dire uno scenario di estrema difficoltà per il settore, ma hanno dovuto ammettere che il contratto AIOP RSA presenta un grande squilibrio sui tabellari stipendiali rispetto ad altri CCNL del settore, misurabile in una percentuale che arriva fino al 30% in meno.

La discussione è poi proseguita per cercare di far comprendere ad Aiop che per noi è necessario superare il contratto AIOP RSA, che non vede tra i sottoscrittori le scriventi organizzazioni sindacali.

Nel merito la discussione rimane ancorata su punti che non trovano la nostra condivisione a partire dall’impegno, da noi ribadito, a ripartire dal testo del CCNL della Sanità Privata, per arrivare ad essere un contratto condiviso e che vede ad oggi riproporsi percorsi separati tra Aris e Aiop.

Abbiamo chiesto quindi di mantenere l’impegno assunto in sede di sottoscrizione del contratto della sanità privata dell’8/10/2020, di iniziare la trattativa per il CCNL per i dipendenti delle Rsa in un unico tavolo di contrattazione, congiuntamente ad Aris, per vedere garantito alle lavoratrici e lavoratori di questo delicato comparto, che hanno contribuito alla tenuta del Servizio Sanitario Nazionale, il giusto riconoscimento di un contratto dignitoso.

Abbiamo chiesto per questo di tornare ad un tavolo unico, richiesta che reitereremo ad Aris, richiamando anche quanto discusso in data 1 febbraio u.s., in sede del Ministero della Salute, alla presenza del Ministro.

Dopo l’incontro con Aris valuteremo i passi successivi di cui vi terremo aggiornati.

FP CGIL
Barbara Francavilla
CISL FP
Roberto Chierchia
UIL FPL
Sandro Bernardini

Giovedì 2 Marzo 2023, presso la sede Anpas di Firenze è proseguita la trattativa relativa al percorso di rinnovo contrattuale dei CCNL Anpas e Misericordie. Stante la volontà delle parti di ribadire l’importanza di procedere all’unificazione dei due contratti, operazione ricordiamo funzionale alla successiva ricomposizione contrattuale con il CCNL della Croce rossa italiana, le Misericordie hanno espresso il bisogno di ulteriore tempo per fare i dovuti passaggi interni.

Durante la trattativa si è convenuto di siglare un verbale di accordo nel quale si riconosce alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Anpas Odv, a decorrere dal 1 Dicembre 2022, una somma in acconto sul rinnovo del CCNL 2020-2022 nella misura del 3,5% del tabellare, riferito al C3, che sarà erogato a partire dalla busta paga del mese di Marzo 2023. La somma sarà assorbita successivamente dai futuri aumenti previsti nel rinnovo contrattuale, sul quale continueremo a lavorare unitariamente con l’obiettivo di unificare gli attuali CCNL Anpas e Misericordie.

In riferimento alla Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, la stessa si è impegnata a manifestare la volontà effettiva di procedere nel percorso di rinnovo del CCNL congiuntamente all’Anpas Odv entro e non oltre il 31 marzo 2023. Le OO.SS in seguito alla risposta delle Misericordie decideranno unitariamente le eventuali iniziative da intraprendere.

Il prossimo incontro è calendarizzato per il giorno 4 Aprile 2023 presso la sede Anpas di Firenze per proseguire i lavori relativi al percorso di rinnovo del CCNL 2020-2022.

Stefano Sabato
Area SSAEP/Sanità Fp Cgil Nazionale

“Un emendamento positivo che va nella direzione giusta poiché consentirebbe anche ai lavoratori pubblici, compresi i lavoratori delle Forze armate e di Polizia, di usare il Trattamento di fine servizio come garanzia di un finanziamento permettendo la restituzione della somma al momento della liquidazione”. Così la Cgil nazionale e la Fp Cgil commentano l’emendamento presentato, nei giorni scorsi, al decreto Crediti fiscali che permetterebbe di adeguare le regole del settore pubblico a quelle valide per il settore privato nell’utilizzo del Tfs nella forma di accesso al credito.

“Ad oggi – spiegano Cgil e Fp – per i dipendenti pubblici esiste solo la possibilità di accedere a piccoli prestiti o mutui agevolati tramite il Fondo credito al quale sono iscritti. Sicuramente questo emendamento potrà garantire anche ai dipendenti pubblici di accedere al credito, tramite i circuiti creditizi esistenti”.

“Pur nella necessità di garantire anche ai pubblici dipendenti le stesse possibilità di cui già usufruiscono tutti gli altri lavoratori, non va comunque sottaciuto – avvertono Cgil e Fp – che in una fase di forte inflazione, come quella attuale, le richieste di finanziamento potrebbero determinare forti interessi bancari a carico degli stessi lavoratori”.

“Come indicato nelle nostre piattaforme, continueremo a ribadire – concludono Cgil e Fp – l’importanza e l’urgenza di parificare la liquidazione del Tfs al Tfr e di velocizzare i tempi di liquidazione del Tfs, una volta cessato il rapporto di lavoro”.

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