in riferimento alla nota GDAP 374803 di codesta direzione
generale, con la quale in parte si ribadiscono precedenti disposizioni
sulla materia e in parte ne vengono impartite nuove, la Fp Cgil chiede
di apportare con urgenza una serie di modifiche alla circolare in
oggetto, che crea palesemente una disparità di trattamento tra il
personale di Polizia Penitenziaria e quello di altre forze di Polizia e
del resto di tutto il pubblico impiego.
Ci si riferisce alla parte in cui vengono impartite nuove
disposizioni sulla validità delle revoche e delle deleghe presentate,
che non trovano fondamento nella normativa vigente, soprattutto
nella parte in cui viene sancito l’obbligo in capo al dirigente sindacale
che consegna la delega o la revoca al datore di lavoro di allegare una
copia del documento di identità del dipendente.
In primo luogo si evidenzia che, introdurre un obbligo sulla
consegna delle revoche e delle deleghe per l’anno in corso in un
momento in cui molte di esse sono state già consegnate ai datori di
lavoro, può creare senza dubbio confusione nella gestione della
procedura introdotta e nella rilevazione della validità delle stesse.

In secondo luogo, tale disposizione impone al dirigente
sindacale un obbligo non previsto che limita lo svolgimento del
mandato di rappresentanza per delega che gli è stato conferito dal
lavoratore.
Desta forti perplessità anche la disposizione che impone che,
in caso di presentazione delle deleghe o delle revoche tramite PEC, si
debba comunque procedere successivamente alla presentazione della
delega in originale. A tal proposito si ricorda che la PEC ha valore
legale e la conservazione del documento cartaceo inviato è una
opportunità riservata al mittente per avere la certezza della
opponibilità a terzi e quindi la consegna del documento in originale
non può essere un obbligo normativo.
Per quanto sopra esposto la FP CGIL ribadisce la necessità di
sospendere l’efficacia del provvedimento e procedere con urgenza ad
apportare le opportune modifiche.
In attesa di un urgente riscontro, si porgono distinti saluti

Facendo seguito alla ns nota n° prot. 610/2022, del 04 Agosto u.s., con la quale avevamo segnalato la mancata corresponsione della c.d. una tantum, relativa al rinnovo contrattuale per il comparto sicurezza per il triennio 2019-2021, ad oggi, nonostante sono trascorsi più di tre mesi dalla data di pubblicazione in gazzetta ufficiale, anche nell’importo stipendiale del mese di settembre, visibile nel portale NoiPa, si
registra l’assenza dell’accredito dell’una tantum, dell’adeguamento stipendiale, quello economico dello straordinario e della presenza
dell’indennità 41 bis.
A tal riguardo si ribadisce che, i Poliziotti, come il resto della popolazione Italiana, stanno attraversando un momento poco
favorevole per quanto concerne l’aspetto economico, generato dal continuo trend di crescita costante delle risorse energetiche, per cui è
necessario un intervento della S.V. affinché vi siano i margini per sollecitare l’emissione di un cedolino straordinario per il corrente mese di settembre o al massimo nel mese di ottobre, consentendo così l’atteso adeguamento economico stipendiale e la corresponsione della
c.d. una tantum da 350 euro, in modo tale d’aggredire la crisi economica che sta colpendo le famiglie del Personale.

La scrivente Federazione sindacale ritiene necessario ed opportuno evidenziarLe
diverse doglianze che pervengono, legittimamente, da diverse articolazioni
periferiche, in ordine alla gestione dei detenuti minorenni e giovani adulti.
Orbene, tale condizione è inevitabilmente dettata dalla significativa ed oggettiva
incidenza di detenuti presenti, che sta interessando alcuni Istituti, con
consequenziali difficoltà organizzative; indi per cui si vanno a creare situazioni
precarie con i carichi di lavoro del personale tutto, tenuto conto delle già
problematiche strutturali e logistiche che attanagliano le relative realtà, nonché
per tutte le attività correlate ai nuovi giunti e alle varie movimentazioni (senza
tralasciare il persistente fenomeno epidemiologico e la presenza di soggetti affetti
da disturbi psichiatrici).
Esposto quanto sopra in narrativa, la FP CGIL chiede ogni valutazione politica
della questione, affinché si possono coniugare le esigenze istituzionali con la
sicurezza delle operatrici ed operatori, al fine di assicurare idilliache condizioni
di vivibilità per le comunità penitenziaria di cui trattasi.
Tanto si doveva, per una Sua certa sensibilità, con l’auspicio di costruire un
tavolo di confronto con le Parti Sociali, rispetto alle linee programmatiche che
coinvolgono personale, mezzi, strumenti e risorse varie (anche in virtù di alcuni
affanni in seno all’esecuzione penale esterna).

Gent.le Provveditrice,
purtroppo, dopo i fatti di cronaca di pochi giorni fa, senza doverle ricordare
quelli di qualche hanno fa che, ancora oggi sono al giudizio deli inquirenti,
non possiamo esimerci dal chiedere un suo autorevole intervento presso
l’istituto oggettivato dove, sembrerebbe che la Dirigente in missione, già
titolare della sede di Avellino, sede in cui la stessa non ha mai fatto servizio,
abbia mobilitato circa dieci unità di Polizia Penitenziaria con modalità
sconosciute alla scrivente organizzazione sindacale, e prive di una
procedura amministrativa trasparente che, di fatto, lede la legittima
aspettativa di tutte le lavoratrici e lavoratori del Comparto Sicurezza.

In data 22 agosto c.m., una nostra delegazione ha potuto riscontrare
concretamente alcune violazione che di seguito le elenchiamo:
• Rimozione del Coordinatore dell’Ufficio servizi durante
l’assenza del Comandante di reparto, incaricando altra
unità del ruolo Ispettori distogliendo dai reparti detentivi;
• Intoccabilità di un suo uomo di fiducia, destinato dalla
stessa a segreteria particolare, autista e factotum che,
anche in sua assenza non può e non deve essere impiegato
nei reparti detentivi, nonostante il provvedimento fosse
temporaneo per 60 gg. ed è scaduto il 13 agosto 2022;
• n°2 unità all’ufficio Lavoro;
• n° 2 unità all’ufficio protocollo;
• n° 2 unità al C.E.D.;
• n°1 unità all’infermeria.
Purtroppo, tale modus operandi ha generato un inasprimento dei
rapporti con il personale di Polizia Penitenziaria che, fortunatamente ha
trovato la disponibilità del Dirigente agg. di Polizia Penitenziaria Dott.
Giramma che riesce a sopperire a molteplici e mutevoli mancanze dell’A.D.
in missione, logicamente è sensazione percepita durante la nostra visita sui
luoghi di lavoro.
Abbiamo apprezzato la disponibilità e l’integrazione del personale
del G.O.M. presente nella struttura che con professionalità e sensibilità è
riuscito ad integrarsi in un contesto non facile dopo i fatti dell’anno 2020.
Inoltre, durante la visita erano presenti unità del suo provveditorato
in supporto al personale dell’Ufficio servizi per l’utilizzo del GUSWEB,
dallo stesso e dal Comandante di reparto abbiamo appreso che a breve
partirà il servizio decentrato dei reparti il tutto senza informativa alle OO.SS..
Dottoressa Castellano, prenda queste nostre doglianze con il giusto
peso, il suo predecessore, probabilmente, ha sottovalutato tanti aspetti del
Carcere Sammaritano, aspetti che sono divenuti di cronaca nera.
Per quanto sopra, la invitiamo ad andare Lei stessa in quella struttura per riscontrare quanto segnalatoci che, se riscontrato mina gravemente la sicurezza dell’istituto e di tutti i lavoratori che vi operano giornalmente.
Al Presidente Renoldi che informiamo con la presente, chiediamo di
mettere in campo ogni azione utile al ripristino dell’armonia e
dell’equilibrio lavorativo, per evitare che possano generarsi ulteriori disagi
e contestualmente l’immediato invio di un nuovo Dirigente Penitenziario
attraverso una regolare procedura di interpello e di destinare l’attuale al suo
posto di servizio che è la sede di Avellino.
Restando in attesa di un vostro cortese quanto celere riscontro, ci serbiamo
fin da ora di attivare le procedure previste nel P.I.R. della Campania entro
e non oltre 10 giorni dal ricevimento della presente, con ulteriore riserva di
proporre apposito ricorso ex art. 28 L.300/1970 per condotta antisindacale,
nel legittimo interesse di cui la scrivente è portatrice.

FP CGIL Nazionale – Carcere di Santa Maria Capua Vetere una polveriera pronta ad esplodere – Manna: “Abbiamo scritto una nota alla Provveditrice Castellano e al Capo del Dap chiedendo la rimozione dell’attuale  Dirigente in missione e l’invio di un nuovo Dirigente Penitenziario attraverso una regolare procedura di Interpello”.

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Roma, lunedì 29 agosto 2022 – la FP CGIL non indietreggia sul carcere Sammaritano.

A parlare è Orlando Scocca  FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria che esprime solidarietà e forti perplessità sul modus operandi della Dirigente in missione, troppi spostamenti e mancato rispetto delle regole.

Abbiamo forti perplessità su cosa potrebbe accadere se l’Amministrazione centrale e il Provveditorato di Napoli non intervenga subito, temiamo fortemente per incolumità di lavoratrici e lavoratori – continua Carmela Ciamillo  Coord. Provinciale  Funzioni Centrali    FP CGIL Caserta.

Poca attenzione ai diritti dei lavori è emersa nella struttura di Sammaritana, una anomala rimozione di un rappresentante dei Lavoratori senza il nulla osta dell’Organizzazione Sindacale, favorendone altro è inaccettabile – aggiunge Salvatore Tinto Segretario Regionale della Campania FP CGIL  Urgono immediati interventi che tutelino concretamente i Lavoratori del comparto Sicurezza. – Conclude Mirko Manna FP CGIL Nazionale – questa mattina con una nota dettagliata abbiamo chiesto alle competenti autorità l’immediata rimozione dell’A.D. in missione e chiesto l’invio di un Dirigente titolare che provenga da procedure trasparenti, ora spetta al Dap decidere se rischiare una duplicazione degli eventi di marzo 2020 o essere garante di trasparenza efficienza ed efficacia della macchia istituzionale della Giustizia. Continua Manna – È semplice disporre pestaggi coordinati da Dirigenti con nomine ad persona e poi sospendere  107 Poliziotti Penitenziaria richiamati a casa per un’operazione che è rimasta come la più grande macchia nera del sistema penitenziario, privandolo allo stesso tempo della presunzione di innocenza e riducendolo in povertà dimezzandogli lo stipendio.
Chi ha sbagliato paghi, ma non devono pagare sempre i lavoratori su scelte prese da Dirigenti poco attenti e poco rispettosi della loro funzione.

FP CGIL – Carcere di Enna – dopo il suicidio del sostituto commissario, la condotta antisindacale e il comportamento scorretto nei confronti dei dipendenti, arriva la protesta dei detenuti per la mancanza dell’acqua calda. Manna:  “non comprendiamo come il DAP non abbia avvicendato i vertici Ennesi,  temiamo che si possano generare altri eventi critici, se non drammatici, chiederemo al Presidente Renoldi l’invio degli Ispettori Ministeriali”.

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Enna, 24 agosto 2022 – la FP CGIL interviene sul Carcere Ennese per  tutela dei diretti dei lavoratori.

A parlare è Concetta Basile Segretaria Regionale FP CGIL per la Sicilia e Alfio Giurato  FP CGIL Sicilia  per la Polizia Penitenziaria che esprime solidarietà e forti perplessità sul modus operandi dei vertici del Carcere di Enna.

Non auspichiamo più nulla, abbiamo il timore  che sarà quest’ultimo mese d’estate possa essere molto caldo, temiamo fortemente per incolumità di lavoratrici e lavoratori, non è accettabile lasciare una struttura senza acqua calda, non consentire alle Poliziotte e i Poliziotti di potersi fare almeno una doccia, per non parlare dei ristretti che stanno creando disordini per la mancata possibilità di curare l’igiene personale – continua Giurato

Poca attenzione ai diritti dei lavori è emersa nella struttura di Enna, siamo già ricorsi in giudizio invocando l’art.28 dello statuto dei lavoratori contro la direzione di Enna, dopo che la stessa ha   rimosso un rappresentante dei Lavoratori senza il nulla osta dell’Organizzazione Sindacale, comportamento inaccettabile. Urgono immediati interventi che tutelino concretamente i rappresentanti sindacali  della Polizia Penitenziaria, – aggiunge Mirko Manna FP CGIL Nazionale – Abbiamo già diffidato l’Autorità dirigente in più occasioni  per la sua condotta poco trasparente, contestualmente. Alla Provveditrice Calandrino,  chiederemo di farsi carico di interventi concreti sul territorio Siculo, temiamo che nella sede di Enna vi siano tutti i presupposti di un disastro annunciato che, oltre a ledere i diritti delle Poliziotte e Poliziotti Penitenziari, mette a rischio la sicurezza dei cittadini.
Auspichiamo che il Capo del Dap Renoldi e il Direttore Generale del Personale Parisi, intervengano per far chiarezza ed inviino gli ispettori Ministeriali, auspicando che  non restino silenti davanti ad un comportamento poco trasparente che deve essere chiarito dai  vertici Ennesi.
La FP CGIL non si fermerà nella sua azione di tutela delle Lavoratrici e dei Lavoratori della Giustizia.

Continuano a pervenire numerose segnalazioni in merito alla mancata
volontà dell’Amministrazione di accogliere le richieste pervenute dopo la
pubblicazione della graduatoria definitiva, adducendo che il dipendente
dopo l’arco temporale concesso nella su citata fase ( 30 giorni), non abbia
più diritto ad essere accolta e pertanto dovrà raggiungere la nuova sede di
assegnazione.
A parere della scrivente, l’interpretazione data
dall’Amministrazione centrale ai vari interlocutori che, chiamando i
competenti uffici, si sono sentiti rispondere che: “probabilmente non verrà
accolta perché fuori termine” è in netto contrasto con il comm. 2 del su citato
articolo che, opportunamente trascriviamo integralmente:
Articolo 6 (Revoca della domanda)
1. Il dipendente presenta le dichiarazioni di revoca, totale o
parziale, delle istanze di trasferimento, non oltre 30 giorni dalla data dipubblicazione della graduatoria definitiva sul sito istituzionale nei modi
previsti dall’art. 3, comma 9.
2. Nell’imminenza dei piani di mobilità a domanda, ivi compresi i
trasferimenti di cui all’art. 2 comma 4, l’Amministrazione, previo avviso al
personale, concede un termine non superiore a 30 giorni entro cui il
dipendente può presentare domanda di revoca della richiesta di
trasferimento.
3. Esperita la procedura di cui ai commi precedenti, fatti salvi casi
del tutto eccezionali e documentati, non è possibile revocare il
provvedimento di trasferimento emesso a domanda dell’interessato.
Inoltre, proprio quest’anno c’è stata una sovrapposizione dei su
citati termini di presentazione per la revoca della domanda e la contestuale
pubblicazione dei trasferimenti, ma proviamo a fare chiarezza, al comma 1
viene data la possibilità al dipendente di presentare istanza di revoca, totale
o parziale, dell’istanze di trasferimento, non oltre 30 giorni dalla data di
pubblicazione della graduatoria definitiva e fin qui nulla quaestio, ma da
un’attenta lettura del comma 2, si evince che l’Amministrazione, ha l’obbligo
di dare preavviso al personale che verrà trasferito, concedendo a
quest’ultimo un termine non superiore a 30 giorni entro cui lo stesso può
presentare domanda di revoca della richiesta di trasferimento.
Nella sottoscrizione del P.C.D. sia l’Amministrazione che le parti
sociali hanno inteso salvaguardare con una maggior tutela il dipendente,
in quanto, dalla graduatoria provvisoria a quella definitiva,
indipendentemente dalla posizione che l’avente titolo possa ricoprire, che
sia la prima posizione o che si la centesima posizione, il dipendente NON
viene messo a conoscenza se sarà trasferito ne, tantomeno, in quale delle
tre sedi scelte all’atto della presentazione della domanda di trasferimento.
È lapalissiano che, il comma 2 in primis impone all’Amministrazione di
dare il preavviso di trasferimento al dipendente, cosa non avvenuta con la
mobilità 2021 espletata a luglio 2022, andando a ledere il diritto di
quest’ultimo, se poi si vuole considerare il decreto di trasferimento anche
ai fini del preavviso, lo stesso, di fatto, determina la facoltà del dipendente
di revocare entro 30 giorni dall’avvenuta notifica.
Auspicando in una condivisione interpretativa, restiamo in attesa
di un Suo cortese riscontro.

La scrivente, in riferimento a quanto specificato è chiederle di
fornirci nel più breve tempo possibile la su citata documentazione.
Nello specifico si chiede copia dei Mod 14/A di tutti gli uffici e servizi dal
01.01.2022 al 31.06.2022, di tutti i ruoli e di tutti i settori, nonché il modulo
dal quale si evincono le variazioni dei posti di servizio e degli orari di
lavoro come parte integrante del foglio di servizio.
Tale richiesta è avanzata in quanto pervengono a codesta O.S.
doglianze circa una non equa distribuzione dei carichi di lavoro e di un
uso “arbitrario” del ricorso allo straordinario da parte di alcuni addetti,
che sembrerebbero essersi arrogati il diritto di 4/5 ore al giorno di
straordinario senza alcuna autorizzazione da parte della S.V.
Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, si chiede copia della
procedura amministrativa ai sensi della 241/90 che la Pubblica
Amministrazione è tenuta a fornire per ogni suo atto nel rispetto del
principio di trasparenza, di tutto il lavoro straordinario espletato per
singola unità di Polizia Penitenziaria, con riserva di verifica per successivo
inoltro alla competete Corte dei conti.
Si segnala la disponibilità ad acquisire i dati a mezzo pendrive di
questa O.S. che forniremo se richiestaci, con preghiera di far prevenire il
tutto in modo cronologico e decifrabile.
Diversamente la casella di posta elettronica alla quale inviare la
documentazione è la seguente dap@fpcgil.it .

Questa Organizzazione Sindacale effettuerà quindi controlli
prevalentemente su queste fattispecie di servizi:
• distribuzione dei turni giornalieri del personale appartenente ai
ruoli Agenti/Assistenti, Ispettori, Sovrintendenti e Funzionari;
• equa ripartizione dei turni disagiati (serali, notturni e festivi);
• equa rotazione del personale del servizio a turno nei vari posti di
servizio in applicazione a quanto disposto dal regolamento di
servizio del Corpo di Polizia Penitenziaria;
• esenzioni autorizzate dalle varie normative contrattuali e
regolamentari;
• eventuale espletamento di prestazione lavoro straordinario non
in linea con gli accordi vigenti, espletato da tutti i ruoli.
La scrivente, augurandosi di aver fatto cosa gradita, soprattutto avendo
avanzato richiesta con congruo anticipo, si assicura la riservatezza dei dati
sensibili.
Al Signor Direttore Generale Dott. Cacciapuoti, che legge per conoscenza,
si chiede un incontro urgente per discutere di quanto segnalatoci,
assicurando che sarà cura di questa O.S. una volta ottenuta la
documentazione, predisporre una relazione dettaglia di eventuali
riscontri.
Restando in attesa di un riscontro delle SS.LL., l’occasione è gradita per
porgere deferenti ossequi.

Roma, 22 ago 2022 – Nella mattina odierna, una delegazione sindacale della FP CGIL ha effettuato una visita presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

Carenze organiche, problematiche organizzative e gestionali da parte della Dirigente sono i punti focali su cui il sindacato torna nuovamente ad accendere i fari.

“La struttura sammaritana da tempo vive una condizione di disagio, dettata da molteplici precarietà che si riverberano sulle quotidianità del personale di Polizia Penitenziaria – affermano Carmela Ciamillo Resp. FP CGIL Funzioni Centrali Caserta, Orlando Scocca FP CGIL Campania Polizia Penitenziaria, Sergio Zacchia e Aniello de Luca FP CGIL Polizia Penitenziaria –

I sindacalisti chiedono una stabilità governativa di un Direttore assegnato definitivamente, pur apprezzando il costante e serio impegno del Comandante di Reparto. Inoltre, è altrettanto necessario perequare le vacanze organiche della Polizia Penitenziaria senza procedere ad assegnazioni provvisorie che, sicuramente, non giova l’assetto organizzativo dell’Istituto.

A sostenere la questione è anche Mirko Manna della FP CGIL Nazionale che interesserà nuovamente l’Amministrazione Penitenziaria e le Istituzioni affinché vi siano un improcrastinabile sensibilità, nell’interesse di tutta la comunità penitenziaria, tesa ad assegnare un Direttore che provenga da regolare mobilità e non con provvedimenti ad personam che minano il principio di trasparenza a cui la Pubblica Amministrazione è tenuta a rispettare.

Inoltre – conclude Manna – senza voler entrare nel merito, fermo restando il sacrosanto lavoro della Magistratura, come Organizzazione Sindacale rivendicheremo, ancora una volta, i 102 poliziotti penitenziari ancora sospesi per i fatti di marzo 2020 e pertanto chiederemo al Capo DAP di essere garante per questi lavoratori e per le loro famiglie. In Italia vige la presunzione di innocenza, come garanzia costituzionale, fino al 3 grado e se per vale per i cittadini deve valere anche per i poliziotti penitenziari.

Dal 23 dicembre 2021 sono trascorsi quasi 8 mesi, data in cui è stato sottoscritto il rinnovo contrattuale per il comparto Sicurezza e Difesa per il triennio 2019 – 2021, stipula avvenuta, peraltro, già a contratto scaduto da ben tre anni.
Orbene, ad oggi, dalla visione dell’importo stipendiale del mese di agosto, rilevato dal portale NoiPa, anche nel mese di agosto manca la corresponsione della c.d. una tantum (350 euro lorde), relativa alle annualità contrattuali 2019 – 2020 – 2022.
Ad erodere il potere d’acquisto delle retribuzioni dei Poliziotti Penitenziari, generato sia dall’attuale congiuntura economica, la quale continua a far aumentare il tasso d’inflazione, ad oggi, rilevato al 7,3% su base annua, si annovera anche la mancata corresponsione per il mese di agosto del FESI 2021 e del residuo FESI degli anni 2019 e 2020.
Il riconoscimento del lavoro e del sacrificio degli Uomini e Donne in Divisa, spesso manifestato dalle governace del momento, devono concretizzarsi in azioni concrete, diversamente, rischiano di essere percepiti dal Personale come frasi di circostanza.
A tal riguardo, per quanto esposto in narrativa, atteso che trattasi di temi economici di rilevata importanza, i quali stanno producendo un significativo malcontento tra i Poliziotti, si chiede alla S.V. di intercedere con carattere d’urgenza presso il Ministero dell’Economia e Finanza, al precipuo fine di accelerare le procedure per la remunerazione dei diritti economici maturati.

Dopo l’intervento odierno il Dap tenta di porre rimedio ed invia personale al Villaggio di Is Arenas. Fp CGIL sempre dalla parte delle Lavoratrici e dei Lavoratori.

In relazione alla nota sindacale del 4 luglio u.s., sullo stato di degrado del villaggio “Luigi Daga” presente nel territorio della Casa di Reclusione di Is Arenas, su cui provengono svariate lamentele da parte dei villeggianti al rientro dal periodo di vacanza – nota indirizzata, tra l’altro, all’Ente di Assistenza ma, ancora oggi non riscontrata, probabilmente non comprendendo, le doglianze degli ospiti del villaggio.
Ribadendole che, i villeggianti hanno corrisposto una quota per il periodo di vacanza per sé e per i propri familiari ed in alcuni casi ospiti (pagando regolarmente la quota associativa mensile), si trovano e si sono trovati in una realtà ricreativa carente di molti servizi, anche basilari, che dovrebbero essere assicurati per il benessere di adulti e minori, in piena stagione estiva, tenuto conto anche della posizione estremamente periferica della struttura, assolutamente lontana da centri abitati.
Con la nota del 4 luglio 2022, probabilmente, non si è riusciti a far comprendere la gravità della questione e la reale responsabilità di chi ha omesso e sta tutt’oggi omettendo, di intervenire sulla questione, probabilmente con la speranza che, finito il periodo estivo tutti dimentichino la fallimentare gestione dell’estate 2022.
Entrando nel merito di chi doveva/dovrebbe intervenire, nella ricerca dei possibili responsabili della situazione di degrado, la responsabilità deve essere imputata inevitabilmente a chi quel villaggio lo gestisce direttamente, ossia all’Ente di Assistenza per l’Amministrazione Penitenziaria, di cui la S.V. è il Presidente, attraverso la sua organizzazione di riferimento.

Dopo aver chiarito che, la nota in cui si attribuisce la trascuratezza nella gestione – la mancata o insufficiente “realizzazione di tutte le manutenzioni giornaliere necessarie e di quelle strutturali a lungo termine”, con conseguenti carenze sotto il profilo della sicurezza – ad ipotetiche scelte organizzative non sono a carico della Direzione carceraria ospitante il villaggio, né tantomeno possono essere attribuite al “Dirigente di polizia penitenziaria di Is Arenas”.

È del tutto evidente che il Villaggio estivo, essendo una struttura dell’EAP, dipende in tutto e per tutto dall’Ente, che lo gestisce nell’ambito della sua gestione autonoma, anche e soprattutto amministrativo-contabile.
Pertanto, vogliamo proporLe possibili soluzioni migliorative, nella gestione del villaggio dell’Ente di Assistenza – trattandosi di Ente pubblico autonomo, si dovrebbero, forse, destinare risorse di vario tipo (in termini di risorse finanziarie, mezzi e uomini) in base alle proprie esclusive valutazioni sullo stato della struttura, certamente nata in un periodo storico datato e mai veramente ammodernata.
Ulteriori valutazioni sugli interventi da approntare e sulle risorse da destinare che l’Ente potrebbe tranquillamente fare lungo tutto il periodo dell’anno, considerato che la competente articolazione del Dipartimento (Direzione Generale del Personale e delle Risorse) vi destina appositamente un appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria, sottraendolo da un’altra sede lavorativa, per ben 12 mesi all’anno.
Inoltre e più in generale, bisognerebbe capire che l’organizzazione di un struttura per il benessere del personale dell’Amministrazione penitenziaria – al villaggio estivo di Is Arenas dove arrivano dipendenti da tutte le parti d’Italia – produce risultati efficienti e funzionali, se, a quella struttura, si destina la giusta attenzione da parte di chi la annovera tra le sue offerte ricreative, proponendo altresì che, nella prossima stagione sia bandito apposito interpello nazionale per l’invio di personale durante tutto il periodo estivo che garantisca il ripristino di tutte le inefficienze fino ad oggi segnalate, basti pensare al: “limitatissimo orario di apertura del bar/spaccio” che si ripercuoterebbe non solo sui villeggianti, è evidente infatti che non vi è alcun altro punto di ristoro ( esercizi commerciali, bar, chioschi ecc…) nelle vicinanze del villaggio, con difficoltà quindi anche di approvvigionamento di una bottiglia d’acqua – ma anche sulle casse dell’Ente, e non dipende dalla Direzione o dal Comando di polizia penitenziaria di Is Arenas.
Per quanto sopra esposto, non possiamo esimerci dal chiederle:
“come mai l’Ente A.P., non ha assunto sinora alcun dipendente stagionale a rinforzo del gestore dello spaccio in modo da garantire l’accesso allo spaccio per un più ampio orario della giornata ed ovviamente fino alla sera, nonché le domeniche o giornate festive, e come mai, ancora, l’Ente non ha neppure mai installato qualche distributore automatico di bevande e/o di altri generi di pronto consumo, almeno garantendo una possibilità minima di approvvigionamento?”.
Vede Presidente, si potrebbero fare ulteriori osservazioni (le condizioni della spiaggia ecc..) ma quello che importa per la scrivente O.S. è evidenziare le legittime lamentele ed insoddisfazioni del personale dell’Amministrazione, veicolandole nel giusto modo.

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