FP CGIL – Santa Maria Capua Vetere – La Polizia Penitenziaria ha perso la sua identità. Manna: “ Dopo le scuse di Draghi e Cartabia alla popolazione detenuta, nessuno ha pensato di investire in sicurezza! Mancano circa 100 poliziotti sospesi e il Carcere in mano ai detenuti”
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Santa Maria C.V., 31 luglio 2022 – la FP CGIL Campana lancia l’allarme sull’ingestibilita del penitenziario Sammaritano.

A parlare è Orlando Scocca   Coordinatore FP CGIL Regione Campania Polizia Penitenziaria che esprime forte perplessità sull’attuale reggenza, una Direzione poco equilibrata che tende all’eccessivo a minare la sicurezza dell’Istituto e del personale di Polizia Penitenziaria, un crollo della percezione di legalità contrastato solo dal lavoro del Dirigente agg. di Polizia Penitenziaria dott. Giramma che, con autorevolezza giornalmente riesce a mantenere ordine e sicurezza.

– continua Carmela Ciamillo Coordinatrice Funzioni Centrali di Caserta FP CGIL – Non possiamo dimenticare gli errori/orrori di circa un anno fa, ma la Polizia Penitenziaria è un’istituzione sana e rappresenta lo Stato italiano nei penitenziari italiani. Serve necessariamente chiarire le regole di ingaggio e far diventare la struttura di Santa Maria C.V. un carcere di vetro dove l’opinione pubblica possa comprendere realmente cosa succede in carcere.

– aggiunge Mirko Manna  FP CGIL Nazionale – Santa Maria Capua Vetere è un brutto capitolo della per il sistema detentivo italiano, ma fatti commessi da i singoli non possono minare la professionalità di molti, Il Corpo di Polizia Penitenziaria ( prima agenti di custodia) si occupa di sicurezza da  205 anni e la professionalità degli appartenenti al Corpo non può e non deve essere messa in discussione. Santa Maria, come Noto, Firenze, San Gimignano e Torino dovevano diventare i fiori all’occhiello dell’Amministrazione Penitenziaria, invece, abbiamo assistito ai soli provvedimenti tampone che non hanno portato a nulla, la caduta del Governo è anche il frutto di scelte sbagliate che hanno portato lo stesso sistema penitenziario alla disfatta.

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FP CGIL – Roma – Dopo le violenze subite dalla Polizia Penitenziaria al carcere di Noto – Lo Stato e la Ministra Cartabia hanno perso il controllo del sistema penitenziario – Manna: “ La vigilanza aperta/dinamica è servita solo per ridurre i danni della sentenza Torreggiani ma non aiuta al reinserimento del Reo e mette a rischio la vita delle donne e uomini della Polizia Penitenziaria”
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Roma, 31 luglio 2022 – la FP CGIL chiede un confronto alla Ministra Cartabia per rivedere i circuiti detentivi.

A parlare è Mirko Manna  FP CGIL Nazionale per la Polizia Penitenziaria che esprime forte perplessità sull’attuale sistema detentivo, celle aperte per tutti è stato un fallimento, oggi in carcere si commettono reati che vanno dalla violenza carnale, spaccio, furti al tentato omicidio ed ha pagare è sempre la Polizia Penitenziaria.

Dal mese di luglio c’è stata un’escalation di violenza ai danni delle donne e uomini che servono lo Stato all’interno dei Penitenziari Italiani, la certezza che sarà un’estate molto calda è chiara ed evidente, dopo la caduta del Governo temiamo fortemente per incolumità di lavoratrici e lavoratori del Corpo – continua Manna.

Spiace che la Ministra Cartabia non abbia mai focalizzato il reale problema in cui versa l’attuale sistema penitenziario, frutto di scelte scellerate ( Tagli della legge Madia e revisione piante Organiche del 2017 D.M. Orlando) – Le carenze organiche non si sostituiscono dando più libertà a chi delinque, ma si doveva investire in tecnologia con telecamere e droni di sorveglianza – aggiunge Mirko Manna – Chiederemo al prossimo  Governo di innovare tutti i penitenziari con video sorveglianza e automazione, la Polizia Penitenziaria deve assumere il ruolo a cui è demandata, ovvero, la sicurezza! Deve uscire dai reparti detentivi dove, c’è necessità di tutte quelle figure trattamentali che servono al recupero detenuti, basta a sovraccarichi di lavoro, demansionamenti e sovramansionamenti. Uno stipendi un lavoro , non come oggi che con uno stipendio si chiede alla Polizia Penitenziaria di fare anche da psicologo, educatore, assistente sociale e medico –
Servono assunzioni straordinarie per colmare le varie carenze organiche di tutti le figure professionali che lavorano all’interno degli istituti penitenziari.
Conclude Manna –  a settembre siamo pronti a scendere in piazza per rivendicare assunzioni e rispetto per la salute delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria.

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Concorso a n. 583 posti (n. 515 uomini; n. 68 donne) per l’accesso alla qualifica di vice sovrintendente del Corpo di Polizia Penitenziaria, ai sensi dell’art.44, comma 8, lett. a-bis) n. 2, del decreto legislativo 29 maggio 2017 , n.95 indetto con P.D.G. 17 giugno 2021. Pubblicazione graduatorie definitive.

Il circuito della media sicurezza rappresenta il circuito penitenziario di maggiore rilevanza dal punto di vista del numero dei detenuti che vi sono inseriti; ed è quello maggiormente interessato dagli interventi che, sul piano organizzativo, si sono succeduti nel corso degli ultimi anni.

Le molteplici indicazioni che questo Dipartimento ha, nel tempo, impartito e le diverse modalità con le cui esse sono state interpretate sul territorio, ci consegnano, oggi, un sistema penitenziario caratterizzato da prassi eterogenee, non sempre congrue rispetto al quadro normativo nazionale e internazionale, specie in relazione alle modifiche all’ordinamento penitenziario dell’ottobre 2018 e alla recente adozione della Raccomandazione 1/7/2020 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che ha aggiornato le Regole Europee del 2006.

Negli ultimi due anni, l’emergenza sanitaria ha “congelato”, in ragione delle limitazioni imposte, il processo di riorganizzazione necessario per dare uniformità all’esecuzione della pena detentiva. Il suo progressivo superamento offre, oggi, l’opportunità di procedere a una nuova organizzazione del circuito

della media sicurezza, attraverso la quale, grazie anche al contributo fomito dalle Organizzazioni sindacali e dalle Autorità di garanzia, è finalmente Fx)ssibile affrontare le esigenze che, quotidianamente, si riscontrano nella presa in carico delle persone ristrette, al fine di garantire un’esecuzione della pena che sia costituzionalmente orientata e che, sul piano operativo, presenti caratteri omogenei in tutto il territorio nazionale.

Nell’attuale fase costituisce circostanza favorevole l’importante incremento di risorse – di personale e materiali – che si profila nel breve futuro, stante lo svolgimento di numerosi concorsi per molti ruoli dell’ Amministrazione, cui si affiancano sia l’introduzione di nuovi capitoli di bilancio per l’incremento di professionisti esperti ex art. 80 Ord. pen., sia gli ingenti stanziamenti per 1a riqualificazione degli spazi trattamentali e per il miglioramento delle condizioni detentive. Tutti processi, questi, che possono aiutare a ricorúigurare positivamente la fisionomia della detenzione e che dovranno giungere a compimento in un breve arco di tempo. Nella stessa direzione, va ricordata la recente previsione di un incremento della pianta organica del Diparfimento della Giustizia minorile e di Comunità, in particolare per quanto concerne le risorse degli Uffici di esecuzione penale esterna. Come evidenziato dalla circolare interdipartimentale del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e del Dipartimento della Giustizia minorile e di Comunità in data 29/9/2016, il servizio sociale è chiamato ad assicurare un ruolo operativo all’interno degli Istituti penitenziari, non solo nella predisposizione dei programmi di trattamento, ma anche nella vita quotidiana del carcere, considerata la fondamentale funzione di raccordo con l’esterno e, in particolare, con la famiglia della persona detenuta. E ciò in particolare nei confronti delle persone che sono al termine dell’esecuzione penale intramuraria (cd. dimittendi) e che, insieme ai cosiddetti “giovani adulti” e alle persone detenute alla loro prima esperienza penitenziaria, necessitano di osservazione e cura particolari, al fine di favorire la prevenzione della recidiva, come ricordato dalla recente circolare della Direzione generale dei detenuti e del trattamento n. 0109195 del 18/3/2022.

Le direttive che, in questa sede, si indirizzano alle SS.LL., la cui concreta attuazione dovrà avvenire con la fattiva collaborazione dei Signori Direttori e di tutto il Personale dipendente, intendono privilegiare un approccio concreto, giuridicamente fondato e strutturato in un percorso organizzativo che, se per un verso, non può esaurirsi con la presente lettera circolare, per altro verso richiede l’attivazione di un processo di cambiamento non più procrastinabile.

Con il presente intervento, si intende, tra l’altro, superare il dualismo tra custodia aperta e custodia chiusa che, del resto, non trova alcuna formalizzazione nell’ordinamento penitenziario. Si preferisce, invece, impostare le direttive in ragione delle previsioni, queste si aventi fondamento ordinamentale, che regolano il trattamento individualizzato previsto dall’art. 13 Ord. pen. e, come si vedrà, procedere con la regolamentazione della ordinaria gestione, pur con le differenze dettate dalle specifiche esigenze trattamentali.

Si fa seguito alla nota 0277677.U del 19 luglio per comunicare che il confronto sulla materia in oggetto già fissato per il prossimo 25 luglio, causa impegni di una sigla sindacale, è rinviato al 1 0 agosto 2022 alle ore 15.00.

Le SS.LL. sono pertanto convocate per tale data in presenza presso la Sala Riunioni di questo Dipartimento.

Coloro interessati al collegamento da remoto sono pregati di comunicare l’indirizzo email utilizzato per l’accesso alla piattaforma Teams all’indirizzo francesco.fazio()l@giustizia.it con congruo anticipo.

Si invita a voler fornire un recapito telefonico dei partecipanti a distanza, da utilizzare eventualmente in caso di problemi di collegamento.

L’Ufficio I — Segreteria Generale che legge per conoscenza avrà cura, cortesemente, di garantire la disponibilità della Sala Riunione.

Si fa seguito alla nota 0279878.U del 20 luglio per comunicare che il confronto sulla materia in oggetto già fissato per il prossimo 28 luglio, causa impegni di una sigla sindacale, è rinviato al 2 agosto alle ore 10,00.

Le SS.LL. sono pertanto convocate per tale data in presenza presso la Sala Riunioni di questo Dipartimento.

Coloro interessati al collegamento da remoto sono pregati di comunicare l’indirizzo email utilizzato per l’accesso alla piattaforma Teams all’indirizzo con congruo anticipo.

Si invita a voler fornire un recapito telefonico dei partecipanti a distanza, da utilizzare eventualmente in caso di problemi di collegamento.

L’ Ufficio I — Segreteria Generale che legge per conoscenza avrà cura, cortesemente, di garantire la disponibilità della Sala Riunione.

Legge 29 Giugno 2022, n.79, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 Aprile 2022, n.36, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.

Si fa riferimento al P.C.D. 6 agosto 2021, più precisamente all’art. 13

“Soppressione delle sede di servizio” e alla situazione dei dipendenti del personale di Polizia Penitenziaria la cui sede di servizio è stata soppressa.

A tal riguardo l’ Ufficio II di questa Direzione Generale ha comunicato che sta provvedendo ad interpellare, per il tramite dei competenti Provveditorati Regionali, i dipendenti delle sedi soppresse (C.C. Camerino, C.C. Empoli, O.P.G. Napoli, O.P.G. Montelupo Fiorentino, C.C. Sala Consilina e C.C. Savona) la cui posizione amministrativa non sia già stata definita, al fine di conoscere se intendano esercitare la facoltà di scelta di cui alle previsioni del comma 2 del citato art. 13.

Tanto si partecipa per opportuna informativa .

– Personale Dirigente dell’Area Funzioni Centrali — fascia II – Ipotesi di Accordo Integrativo sulla retribuzione di posizione e di risultato relativo all’anno 2019 e 2020.

Servizio di popertura assicurativa complementare integrativa a favore del personale della Polizia di Stato, della guardia di finanza, della Polizia penitenziaria e personale giuridicamente ed economicarnente equiparato e relativi familiari.

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