Roma, 26 novembre 2021

							                   Al Ministro per la Pubblica Amministrazione 

On. Renato Brunetta

Alla Ministra della Giustizia

Proff.ssa Marta Cartabia

Al Sottosegretario di Stato alla Giustizia

On. Francesco Paolo Sisto

Oggetto: primo Accordo negoziale di categoria per il personale della carriera dirigenziale penitenziaria di diritto pubblico.

Egregi,

la FP CGIL intende rappresentare, ancora una volta, l’anomalia che riguarda i Dirigenti Penitenziari, per i quali non si è ancora addivenuto, a distanza di 16 anni dall’istituzione della carriera, all’avvio delle procedure per la stipula del primo accordo negoziale.

Anomalia che, per essere superata, necessita di uno stanziamento in bilancio di risorse adeguate a coprire tutte le prerogative, le esigenze e le peculiarità di tale categoria, in relazione al delicato mandato istituzionale di pertinenza.

Da quanto appreso. il disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 non prevede stanziamenti di risorse per l’avvio di tali procedure negoziali.

Considerato che, solo la quantificazione di tutte le componenti del trattamento economico di cui alla contrattazione comporterebbe una spesa annua, comprensiva degli oneri a carico dell’amministrazione, di circa 25 milioni di euro e che al predetto finanziamento, a regime per il triennio, occorre poi aggiungere gli importi relativi al periodo di vacanza contrattuale a partire dall’istituzione della carriera dirigenziale penitenziaria, intervenuta con la legge 27 luglio 2005 n. 154, la FpCgil vi chiede di intercedere con il Governo per ottenere uno stanziamento di risorse adeguato ad avviare le procedure negoziali e consentire di porre rimedio alla grave dimenticanza durante i lavori di conversione in legge del citato disegno di legge di bilancio.

Distinti saluti.

Il Segretario Nazionale
Florindo Oliverio

La Coordinatrice nazionale
Carla Ciavarella 

Volantino MEF – L’Amministrazione – tornando sui propri passi – aumenta le soglie massime per il lavoro agile.

DATI PERFORMANCE III TRIMESTRE 2021 ISTRUTTORIA SANITARIA
RICONOSCIMENTO SUSSIDI STRAORDINARI PER MOTIVI DI SALUTE

 

Discussione sui dati di performance organizzativa relativi al terzo trimestre 2021 e verbale di valutazione medica per l’erogazione dei sussidi straordinari per motivi di salute, sono stati gli argomenti all’ordine del giorno della riunione dell’Organismo paritetico per l’innovazione e del Tavolo nazionale sindacale nella due giorni del 22 e 23 novembre u.s.
DATI PERFORMANCE III TRIMESTRE 2021
I dati presentati dall’Amministrazione offrono un quadro complessivo globale di sostanziale tenuta sia per quanto attiene al parametro di liquidazione dell’incentivo ordinario che per quanto riguarda gli indici di liquidazione dell’incentivo speciale. Sull’incentivo ordinario abbiamo il 68% delle sedi collocate a 110 (erano il 45% nello stesso periodo del 2020) ed il restante 32% collocato a 100 (su tale valore si collocava il 50% delle sedi, sempre nel III trimestre del 2020, ed il restante 5% sul parametro 95), mentre sull’incentivo speciale il 72% delle sedi si colloca al valore massimo di 100 (nello stesso periodo del 2020 era il 68% delle sedi), il 23% tra 90 e 99,99 (nel 2020 era il 25% delle sedi) ed il restante 5% ad un valore pari a 80 (nel 2020 era il 7% delle sedi). Al di là delle rassicurazioni fornite, nel corso del confronto, dai rappresentanti dell’Istituto circa la possibilità nell’ultimo trimestre dell’anno in corso di recuperare il gap rispetto ai valori ottimali per effetto di una sorta di trascinamento progressivo dei dati verso l’alto, così come accaduto a fine 2020, e per effetto dell’attribuzione di bonus non conteggiati nella fase di rilevazione intermedia (bonus relativi agli obiettivi dei piani di sussidiarietà, dei piani di controllo e dei progetti di miglioramento), abbiamo chiesto una reportistica di dettaglio dalla quale si possa comprendere, in ordine alle singole realtà censite, quali siano le aree operative ed i prodotti in difficoltà in modo da poter mettere in campo gli opportuni correttivi tali da migliorare gli indici in sofferenza. Indici spesso riconducibili anche ad una forte carenza di personale nelle strutture territoriali che andrebbe opportunamente “valorizzata” in termini produttivi e di qualità, incrementando il risultato delle sedi in ragione dello scostamento tra fabbisogno di personale e forza effettiva.
Nel corso della discussione abbiamo richiamato anche l’attenzione dell’Amministrazione sulla necessità di valorizzare adeguatamente l’attività di informazione e di consulenza resa nelle sedi in ragione del fatto che l’Istituto ha costruito un modello di servizio nel quale quella tipologia di funzione assumerà un peso crescente e tale da assorbire non poche energie lavorative nelle strutture territoriali: se quelle attività non saranno opportunamente “pesate” nel cruscotto sarà inevitabile che le risorse si destineranno ai prodotti che fanno punteggio a detrimento della stessa funzione di informazione e di consulenza che ,formalmente, sulla carta, si vuole valorizzare nel rapporto con l’utenza.
VALUTAZIONE MEDICA SUSSIDI STRAORDINARI PER MOTIVI DI SALUTE
Sull’istruttoria sanitaria relativa alle richieste di erogazione dei sussidi straordinari per motivi di salute, istruttoria richiesta per verificare la sussistenza dei requisiti di gravità per il riconoscimento dell’elevazione dell’importo concedibile al personale interessato, l’Amministrazione ha proposto di semplificare l’iter amministrativo, riconducendo non più ad una commissione medica, composta da due medici e da un funzionario amministrativo, ma al singolo medico l’espressione del parere medico-legale. determinando con ciò un’accelerazione dei tempi di riconoscimento dei benefici richiesti. Sul punto, pur essendo d’accordo in ordine alla semplificazione che accelera i tempi di riconoscimento dei benefici richiesti, abbiamo avanzato due richieste:
• previsione della forma collegiale della valutazione medica in caso di esame di seconda istanza, ossia esame su ricorso dell’interessato;
• rotazione del personale medico che in forma monocratica esprimerà la valutazione medico-legale in prima istanza.

FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo

Si è svolto il 23 novembre 2021 l’incontro tra rappresentanze sindacali e Amministrazione relativa alla fruizione degli istituti contrattuali per il personale in lavoro agile e alla rilevazione delle presenze con il nuovo applicativo HCM, alla riorganizzazione a alla logistica, a una bozza di direttiva sulla rotazione del personale.

Per l’Amministrazione erano presenti il Vice Capo di Gabinetto Dott. Stefano Scarafoni e la Direttrice Generale del personale Dott.ssa Stefania Cresti.

Il confronto è stato aperto dalla Direttrice Generale la quale, dopo aver presentato il vice capo di gabinetto, anticipando le richieste di CGIL CISL e UIL, ha comunicato a tutte le rappresentanze sindacali che alla luce delle novità introdotte dal decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione dell’08/10/2021 e a quelle annunciate nella bozza di linee guida diramate sempre dalla Funzione Pubblica l’Amministrazione ha potuto superare le criticità riscontrate in ordine alla contabilizzazione dei buoni pasto durante lo smart-working e che, pertanto, di qui a breve verranno accreditati i buoni pasto maturati sino ad ora e che le nuove modalità telematiche di rilevazione della presenza a distanza recentemente introdotte consentiranno di qui in avanti di attribuire regolarmente il buono pasto in costanza di lavoro agile.

La stessa Direttrice Generale ha anche affermato che tutti gli istituti normo-economici verranno assicurati al personale anche durante il lavoro da remoto. Sul punto, CGIL CISL e UIL hanno manifestato il loro apprezzamento ed hanno invitato l’Amministrazione a non limitarsi a riconoscere al personale la possibilità di fruire dei permessi, ma anche le prestazioni di lavoro straordinarie e la flessibilità attiva e di dare indicazioni scritte in tal senso ai vari CDR, che finora non si sono comportati in modo omogeneo. Inoltre abbiamo nuovamente invitato l’Amministrazione a non mettere in uso il sistema Zucchetti, per i tanti problemi che ci sono stati segnalati. Sul punto, ci è stato garantito che si sta lavorando a superare i problemi da noi segnalati e che nel frattempo continuerà la coesistenza con GL Pers.

Restando in tema di smart-working, CGIL CISL e UIL hanno insistito ancora una volta sulla necessità di riconoscere ai caregiver le tutele speciali che il legislatore ha riconosciuto ai fragili e ai disabili con connotazione di gravità, tenendo anche conto che non esiste un divieto in tal senso e che altre Amministrazioni hanno già riconosciuto questo tipo di tutela. Al riguardo le scriventi hanno altresì rappresentato che nell’ambito dei diversi CDR ci sono situazioni di grave rischio e che l’indifferenza fin qui dimostrata, anche alla luce della recrudescenza della diffusione del maledetto virus, sta mettendo a rischio situazioni familiari già precarie e che potrebbero precipitare in caso di contagio. E’ stata altresì rappresentata la situazione paradossale che ha interessato alcuni lavoratori fragili, per i quali non erano state considerate le tutele normative valide fino al 31 dicembre prossimo.

In tema di controlli green pass, CGIL CISL e UIL hanno rappresentato all’amministrazione che la legge 165/2021 di conversione del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127 (cd. decreto green pass) al fine di semplificare e razionalizzare le verifiche relative al possesso della certificazione verde COVID-19 per l’accesso nei luoghi di lavoro, i lavoratori sia pubblici che privati possono richiedere di consegnare al proprio datore di lavoro copia della propria certificazione. In tal caso i lavoratori, per tutta la durata della relativa validità, sono esonerati dai controlli da parte dei rispettivi datori di lavoro (art. 1 comma 5; art 3 comma 5). Abbiamo altresì rappresentato che l’articolo 3–bis, inserito in fase di conversione del predetto decreto legge, specifica che, qualora la scadenza di un certificato verde COVID-19 di un dipendente pubblico o privato si collochi nell’ambito della giornata lavorativa, il lavoratore può permanere nel luogo di lavoro per il tempo necessario a portare a termine il turno di lavoro, senza che vengano applicate le sanzioni previste in caso di permanenza nel luogo di lavoro in mancanza di una certificazione valida. Sul punto l’Amministrazione è stata pertanto invitata a darne compiuta informazione a tutti i lavoratori.

In ordine alla riorganizzazione, ci è stato laconicamente comunicato che è in corso l’istruttoria e che si tratta di attività che richiede ancora ulteriori approfondimenti. Riguardo alla logistica, la dott.ssa Cresti ci ha annunciato che per il mese di gennaio 2022 dovrebbe essere consegnata al Ministero la nuova sede di Via S. Nicola da Tolentino (ubicata a circa 200 metri da via Flavia), il che implica che questa sede, dopo una serie di verifiche e collaudi, dovrebbe essere effettivamente disponibile per giugno.

Infine, tenuto conto dell’impossibilità di fruire del V piano di via Flavia, dove erano ubicate la DG Ammortizzatori Sociali e la DIV.V della DG del Personale, alla DG Ammortizzatori, per il noto incendio del 2020, sono state attribuite in via transitoria quattro stanze al quarto piano della palazzina A di via Fornovo ed a breve saranno disponibili altre stanze al primo piano della medesima palazzina.

Sullo stato dell’arte dei lavori di ristrutturazione del famigerato quinto piano di via Flavia, la Dott.ssa Cresti ha assicurato di aver messo in campo tutti gli strumenti giuridici atti a poter sanare tale situazione attraverso l’Agenzia del Demanio/ territorio, avendo comunque fatto rilevare alle autorità competenti il grave danno che il Ministero e i suoi dipendenti stanno subendo oramai da più di un anno e mezzo.

Infine, in ordine alla rotazione del personale prevista nel Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2021-2023, CGIL CISL e UIL hanno espresso forti perplessità sulla bozza presentata dall’amministrazione ed hanno evidenziato la necessità di ulteriori approfondimenti considerando che la bozza presentata contiene solo generiche intenzioni non meglio chiarite.

Vi informeremo sugli ulteriori sviluppi.

Cordiali saluti a tutti i colleghi.

FP CGIL

Matteo Ariano Francesca Valentini

CISL FP

Michele Cavo Marco Sozzi

UIL PA

Bruno Di Cuia Orlando Grimaldi

Mic: richiesta urgente di incontro al Ministro e comunicato stampa unitario.

Durante la riunione di ieri in cui si è iniziato l’esame del CCI 2020 l’Amministrazione ha anche informato le OO. SS. che l’Ente, a causa delle persistenti e rilevanti criticità che le cd. procedure dl 98 stanno creando agli uffici periferici e conseguentemente agli utenti, ha deciso di adottare delle concrete iniziative.
Ha, infatti ,formalmente richiesto ad AciInformatica di provvedere intervenendo sulle procedure per la definitiva soluzione delle criticità che non hanno carattere di occasionalità e di procedere, se del caso, ad una revisione complessiva dell’architettura del sistema, avvalendosi anche di un supporto esterno, per un’analisi delle problematiche.
Analogamente ha richiesto che gli altri fornitori collegati all’erogazione dei servizi per le nuove procedure, come , a titolo esemplificativo , Infocert per la firma digitale, rispettino le condizioni previste dai contratti sottoscritti.
È stato deciso, inoltre, di adottare queste linee operative:
 Verrà creata una cabina di regia che provvederà a monitorare il funzionamento del sistema
 Non saranno più ammessi gli immediati rilasci di nuove procedure o modifiche delle procedure già in atto senza che ci sia stato un opportuno collaudo.
Le problematiche sono state portate all’attenzione del CTP con il MIT per l’aspetto motorizzazione al fine di affrontare le questioni procedurali comuni.
Le scriventi OO. SS hanno sempre evidenziato con forza e insistenza queste problematiche e finalmente abbiamo avuto riscontro concreto. Confidiamo che ci possano essere sviluppi positivi così da rendere un servizio adeguato all’utenza e garantire la professionalità dei colleghi e l’immagine dell’Ente.
Continueremo a monitorare con la massima attenzione e vi informeremo tempestivamente.
In considerazione delle comunicazioni, avute nella riunione di ieri su quanto sopra indicato rispetto alla normalizzazione del sistema informatico a base del DL98 e dell’impegno dell’Amministrazione a mantenere l’organizzazione del lavoro, con riguardo al rientro in presenza nelle sedi, come definita dai protocolli in essere, le OO. SS hanno firmato una appendice alla sesta integrazione del Protocollo sulla sicurezza COVID 19 che vi alleghiamo. Come di consueto seguiranno le contrattazioni territoriali per l’applicazione dei contenuti dell’accordo tenuto conto delle peculiarità delle singole sedi.

FP CGIL ACI
D. Figliuolo

FP CISL ACI
M. Semprini

UILPA ACI ACP
Paola Piccirilli

Sono pervenute alcune richieste di chiarimenti in merito all’appendice alla sesta integrazione del protocollo sulla sicurezza Covid 19 .
In primo luogo e’ opportuno chiarire che la possibilità di evadere le richieste di cittadini fuori prenotazione va valutata “qualora i tempi di lavoro degli sportelli lo consentano”;
deve essere quindi calata nella realtà lavorativa e potrà essere attuata nel caso sia compatibile con i tempi e i modi di operatività del singolo ufficio . Sottolineiamo , inoltre , che quella firmata è una appendice alla sesta integrazione del Protocollo sulla sicurezza e, quindi, al Protocollo di “ zona bianca”.
E’ bene ricordare che una revisione del Protocollo si è resa necessaria a seguito della entrata in vigore del DPCM sul rientro dei dipendenti in presenza e del successivo decreto attuativo del Ministro Brunetta .
Come ben sapete il decreto stabilisce che la modalità ordinaria di lavoro e’ quella in presenza e prevede come prioritario il rientro in presenza degli addetti allo sportello. Secondo la nuova normativa si può mantenere lo smartworking solo nel rispetto di alcune condizionalità. Prima tra tutte è la regolarità del servizio erogato.
In questo contesto normativo, con la firma della nuova integrazione al Protocollo sulla sicurezza, siamo riusciti ad ottenere dall’Amministrazione il mantenimento dello smartworking per tutti e alle condizioni già previste e il mantenimento in vigore dei Protocolli sulla sicurezza che modulano, comunque, il numero degli appuntamenti allo sportello sulla base della grandezza degli uffici e del rispetto delle condizioni di sicurezza dei dipendenti e degli utenti.
Abbiamo previsto che in sede di contrattazione territoriale possano essere valutate le criticità dei singoli territori.
Abbiamo chiesto ed ottenuto un intervento concreto sulle difficoltà legate alle procedure DL 98 al fine di migliorare il servizio allo sportello.
Si tratta di una firma che, quindi, tutela i dipendenti dando potere alla contrattazione territoriale ed evitando iniziative unilaterali dell’amministrazione.
Come sempre noi cerchiamo di ottenere una tutela reale e concreta dei dipendenti alle condizioni date ; le chiacchiere spesso inutili e velleitarie le lasciamo ad altri.

FP CGIL ACI
D. Figliuolo

FP CISL ACI
M. Semprini

UILPA ACI
P. Piccirilli

Periodicamente torniamo a chiedere all’Amministrazione di provvedere al riconoscimento del buono pasto al personale in lavoro agile.
Non stiamo chiedendo la Luna, considerando che in altre Amministrazioni lo riconoscono da tempo e che – senza andare troppo lontano – al Ministero del Lavoro hanno ripreso a riconoscere i buoni pasto con efficacia retroattiva, in particolare alla luce dell’introduzione del badge virtuale.
Aggiungiamo anche che, dalle notizie che giungono dal tavolo di contrattazione collettiva insediato all’ARAN, non risulta affatto che il prossimo CCNL escluda l’erogazione del buon pasto al personale in lavoro agile, anzi!

Quindi, visto che l’INL già dispone di un suo applicativo per l’inserimento dell’orario di lavoro svolto da remoto, ci chiediamo cosa osti al riconoscimento del buono pasto.

Soprattutto, ci chiediamo come mai si tenda sempre al risparmio a danno dei lavoratori.

FP CGIL
Matteo Ariano
CISL FP
Michele Cavo
UIL PA
Bruno Di Cuia

Al Ministro della Difesa
On.le Lorenzo Guerini
Al Capo di Gabinetto
Gen. di Divisione Aerea Antonio Conserva

 

OGGETTO: assicurazione sanitaria integrativa personale militare – mancato riscontro nota FP CGIL.

Egregio Ministro,
con nota n. 378/U – FP 2021 del 1 ottobre scorso, che ad ogni buon fine si allega in copia, la scrivente organizzazione sindacale ebbe modo di porre alla Sua attenzione l’ingiustificabile discriminazione subita dalle lavoratrici e dai lavoratori civili della Difesa per effetto dei benefici esclusivamente riservati ai colleghi militari, resi destinatari di un assicurazione sanitaria integrativa posta interamente a carico del bilancio della Difesa, chiedendole di far tenere l’integrazione del personale civile della Difesa nel predetto piano assicurativo.
Da allora sono ormai trascorse più di due settimane e, ad oggi, nessuna risposta è stata ancora fatta pervenire alla scrivente O.S., mentre sul tema continuano a giungere forti proteste dalle lavoratrici e dai lavoratori civili impiegati sull’intero territorio nazionale che si sentono umiliati e traditi dal proprio datore di lavoro.

In ragione di quanto sopra, sul tema proposto alla Sua attenzione La invitiamo cortesemente a farci conoscere le determinazioni che intenderà assumere.

Con viva cordialità

p. La FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris

Report sul 57° comitato permanente “Governi locali e regionali” di EPSU – 21 ottobre 2021

 

Durante la mattinata dl 21 ottobre 2021 si è tenuto, in modalità videoconferenza, il cinquantasettesimo comitato esecutivo LRG (Local and Regional Government). La riunione è iniziata nel ricordo del compagno Didier, della CGT, componente del comitato, recentemente scomparso. Prima di passare agli argomenti all’ordine del giorno, la segreteria EPSU ha riepilogato la procedura che porterà, alla prima riunione del 2022, alla elezione del vicepresidente del comitato LRG EPSU, in quanto Peter, compagno spagnolo attualmente vice-presidente, è in pensione da qualche mese, e rimarrà in carica sino alla fine dell’anno.

Si discute, quindi, il quinto punto all’ordine del giorno, cioè “la ricostruzione dopo la pandemia: come la pandemia ha cambiato la fornitura dei servizi locali e regionali, la digitalizzazione ed il suo impatto sui lavoratori”.

Richard Pond, di EPSU, ha svolto una densa relazione introduttiva, in cui parte dalla volontà della Commissione Europea di passare dal concetto, superato, di “e-government” a quello di “governo digitale”, che implica una trasformazione digitale totale.

I 22 PNRR approvati puntano molto sui servizi digitali pubblici, e le Nazioni Unite sottolineano continuamente il concetto di “cambio continuo”.

C’è una sorta di ambivalenza sulla digitalizzazione. Ci sono vantaggi, ma anche criticità. L’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale sono il grande rischio e la grande opportunità del futuro, su cui i sindacati si devono attrezzare, pena l’incapacità di incidere. Il controllo democratico è fondamentale.

Si arriverà ad una riduzione del 20% dell’orario di lavoro necessario per compiere lo stesso lavoro. Come verrà distribuito questo tempo risparmiato? Con una riduzione dell’orario di lavoro o con una riduzione dei lavoratori?

Successivamente Paola Panzieri del segretariato di Epsu relaziona sullo stato delle trattative con la contro parte e con la commissione europea sul tema della digitalizzazione. Non si sa ancora quale sarà il risultato. La sessione più difficile sarà quella sulle esternalizzazioni.

Il dibattito è qualificante e preoccupato.

Dopo la pausa, il comitato affronta i temi degli appalti e delle esternalizzazioni, con una relazione di Lorenzo Repetti ed un contributo della FP CGIL.

Lorenzo Repetti, consulente ETUC (sindacato europeo confederale) si sofferma sulle azioni di ETUC per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori mediante modifiche delle direttive sugli appalti, ma anche la direttiva sugli stipendi adeguati. Si tratta di un aspetto fondamentale della nostra attività, da approfondire in via prioritaria.

Repetti ha altresì rappresentato la possibilità che vengano nominati degli “ambasciatori” di questa battaglia presso ogni singolo stato e organizzazione sindacale affiliata, così da rendere più efficace l’uso quotidiano degli spazi legislativi che ci conquistiamo a livello europeo.

La FP CGIL ha presentato la campagna contro la esternalizzazione dei servizi educativi 0-6, che ha l’obiettivo di far emergere, mettere in contatto e far fare un salto di qualità alle partecipate lotte contro la privatizzazione di un servizio costituzionalmente rilevante (asili nido e scuole dell’infanzia), rispetto ai quali i fondi del PNRR, non sufficienti, rischiano di essere spesi in modo inefficiente ed inefficace.

Il Comitato si è concluso con un rapido aggiornamento sulla vittoria ottenuta recentemente dai vigili del fuoco relativamente alla diminuzione del limite massimo di esposizione all’amianto, e con un aggiornamento sui progetti in corso e su quelli presentati ed ancora non valutati.

Enrico Lobina

Membro supplente Standing LRG Committee

Al Segretario Generale Cons. Franco Massi
SEDE
All’Ufficio Relazioni Sindacali
SEDE
Oggetto: Rimodulazione dello Smart Working e schema di accordo per il lavoro agile.
In riferimento alla Circolare n. 35 del 13 ottobre u.s., avente per oggetto “Rimodulazione delle presenze in sede a seguito dell’emanazione del DPCM in data 23 settembre 2021 e del DM in data 8 ottobre 2021” e la successiva pubblicazione nella intranet dello schema di accordo individuale per il lavoro agile, le scriventi Organizzazioni Sindacali, nel rilevare ancora una volta l’adozione di scelte unilaterali da parte dei vertici di Istituto non essendo stata fornita una preliminare informativa, né avviato un confronto tra le parti, segnalano che in data 22 ottobre p.v. è prevista una riunione tra le OO.SS. più rappresentative ed il Ministro della Funzione Pubblica per l’adozione di linee guida condivise sul lavoro agile (in allegato la convocazione della riunione).
Pertanto, in attesa di conoscere gli esiti del menzionato incontro, le scriventi chiedono l’immediata sospensione dell’applicazione della citata circolare, con particolare riferimento allo schema di accordo individuale sullo smart working, nonché l’annullamento dei contratti individuali eventualmente già sottoscritti, in attesa della definizione di linee guida che saranno chiamate a fornire indicazioni omogenee di tipo applicativo a livello nazionale.
Si coglie l’occasione per segnalare che nella stessa Circolare n. 35/2021, al punto 4.9, non sono previste tutele per le lavoratrici in gravidanza, né per i lavoratori padri che usufruiscono della L.81/2017. Le scriventi OO.SS., infine, manifestano perplessità in merito ad alcuni aspetti che costituiscono parte integrante dello schema di accordo individuale sullo smart working, con particolare riferimento a quanto previsto all’art. 3 per la misurazione del lavoro svolto da remoto (costruzione di indicatori) e all’art. 4 per le modalità di svolgimento del lavoro agile (fasce di contattabilità).
In attesa di un urgente riscontro alla presente, si saluta cordialmente.

Roma, 21 ottobre 2021

S. Di Folco

F. Amidani

U. Cafiero

A. Benedetti

M. Centorbi

Alla Ministra della Giustizia

Proff.ssa Marta Cartabia

Egregia Ministra,

il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza individua nella giustizia un punto nevralgico per il rilancio del Paese, si rischierebbe però di perdere un’occasione importante se i progetti di riforma dovessero riguardare solo parte del sistema complesso che è la Giustizia, senza tenere nella dovuta considerazione settori fondamentali per la tenuta dell’intero sistema, tra cui va annoverato senza ombra di dubbio quello dell’esecuzione penale esterna.

In tale ottica, considerato che nessuna riforma può essere portata a termine se non supportata da adeguati investimenti, riveste particolare importanza lo stanziamento di risorse, che verrà sancito dalla prossima legge di stabilità, per l’aumento delle dotazioni organiche, l’assunzione di personale, il potenziamento delle strutture e delle strumentazioni in dotazione nell’esecuzione penale esterna.

Nell’arco di alcuni decenni, dal 1975 ad oggi, tale settore è stato interessato da ripetute trasformazioni e attribuzioni in relazione agli orientamenti del legislatore in materia di politica penale.

Gli operatori del settore e in particolare la figura professionale dell’assistente sociale, prescelta nel sistema di esecuzione penale italiano come “case manager” per le misure alternative e di probation, hanno saputo adattare ed aggiornare le tecniche di intervento in relazione a tali trasformazioni , realizzando una progressiva evoluzione del sistema che assume oramai al proprio interno i tre paradigmi della giustizia: retributivo, riabilitativo e riparativo.

In tempi recenti gli operatori degli UEPE sono stati coinvolti in un’operazione a dir poco impegnativa costituita dalla formazione del nuovo Dipartimento e dall’implementazione della messa alla prova per gli adulti.

Gli Uepe lavorano in rete con gli enti locali, le associazioni di volontariato, le cooperative sociali e le altre agenzie pubbliche e del privato sociale presenti nel territorio, per favorire il percorso di reinserimento ed inclusione sociale degli utenti.

Negli UEPE operano differenti figure professionali tra le quali: dirigenti, funzionari della professionalità di servizio sociale, psicologi, polizia penitenziaria, assistenti amministrativi, funzionari contabili.

La costituzione del Dipartimento della Giustizia minorile e di Comunità non ha visto l’ assegnazione di risorse sufficienti per il reale fabbisogno di personale e, a distanza di 6 anni, si riscontra la mancanza di un’adeguata dotazione organica di funzionari di Servizio sociale, amministrativi, contabili ed informatici.

Inoltre, gli Uffici di esecuzione penale esterna negli ultimi anni sono stati segnati da un incremento del carico di lavoro determinato dall’introduzione della misura della “messa alla prova”, ma anche dal costante aumento del numero di persone che fruiscono di misure alternative al carcere e di sanzioni sostitutive.

Il documento “analisi statistiche del Ministero della Giustizia, dati di flusso dell’anno 2021, fino al 15 agosto 2021” (pag. 16) riporta il seguente dato: 169.239 soggetti presi in carico nell’anno 2021 (fino al 15 agosto).

Se si considera questo dato in relazione ai funzionari di Servizio Sociale operativi in servizio presso tutti gli uffici di esecuzione penale esterna, tenuto conto del numero dei funzionari assegnati in altri incarichi istituzionali (quindi senza l’assegnazione di casi), si rileva che il carico di lavoro oscilla con una media di 180 casi assegnati per funzionario.

Oltre ad aver registrato un raddoppio dei casi, si rappresenta come negli ultimi anni le attività in capo agli Uffici di esecuzione penale siano aumentate per la gestione di progetti con gli enti pubblici e del privato sociale presenti sul territorio: si citano esemplarmente i progetti cassa delle ammende, giustizia riparativa, sportelli di prossimità presso comuni e tribunali, funzione antenne operative presso gli istituti penitenziari.

Il nuovo sistema di protocollo del Ministero della Giustizia, “Calliope”, introdotto con l’intento di semplificare le attività amministrative, al contrario ha aggravato i carichi di lavoro degli assistenti amministrativi e dei funzionari di servizio sociale, quest’ultimi si ritrovano a svolgere anche compiti amministrativi rallentando i tempi della gestione dei casi.

Quanto all’ammodernamento tecnologico degli uffici, si registra un forte ritardo che ha colto impreparato il dipartimento di fronte alla necessità di dotare gli operatori di adeguati strumenti per il lavoro da remoto per poter svolgere anche il lavoro agile.

L’apertura di “sportelli di prossimità” presso i Comuni e i Tribunali, che viene indicata come funzionale all’abbattimento del carico di lavoro dei funzionari di servizio sociale – in quanto detti sportelli faciliterebbero la costruzione e l’ampliamento della rete dei servizi sul territorio nonché la maggiore partecipazione della realtà esterna e delle risorse del territorio – assume di fatto una connotazione di consulenza tecnico-professionale, assolutamente assimilabile al cosiddetto “segretariato sociale” e costituisce, pertanto, un ulteriore attività che incrementa il carico di lavoro.

Il concorso per FPSS del 2019, dopo circa 20 anni di assenza di concorsi, ha visto l’assunzione di circa 470 funzionari della professionalità del servizio sociale, e di ulteriori 88 unità alla data del 4 ottobre, assunzioni che si ritengono insufficienti.

Le dotazioni organiche riformulate nel gennaio 2020, non hanno tenuto in considerazione né il personale in quiescenza, né l’impatto numerico sul lavoro quotidiano, prodotto come suindicato, dall’introduzione dell’istituto della Messa alla Prova.

Il perdurare della situazione rappresentata si traduce in carichi di lavoro insostenibili e rischio burn out per gli operatori.

Si rileva inoltre il frequente ricorso a forme di pensionamento anticipato e la fuga verso altri uffici, segnale di grave malessere e causa di ulteriore depauperamento del personale.

La carenza di organico, oltre a gravare sul personale con ricadute notevoli sul benessere organizzativo, non consente l’adeguato perseguimento della mission a favore delle persone sottoposte ad interventi dell’autorità giudiziaria.

Gli Uffici rischiano di non poter garantire adeguatamente i propri compiti istituzionali, non riuscendo a rispondere nei tempi previsti alle richieste dei committenti istituzionali (Magistratura Ordinaria, Magistratura di Sorveglianza, Istituti penitenziari).

Rappresentiamo inoltre che molti uffici, non dispongono da anni di una sede adeguata, in quanto carenti di locali per svolgere i colloqui con l’utenza e di postazioni di lavoro per i funzionari spesso condivise con altri colleghi, citiamo alcune realtà come quelle di Roma, Napoli e Venezia.

La nuova riforma della giustizia, salutata favorevolmente da questa O.S., prevede l’ampliamento dell’accesso all’istituto della messa alla prova anche a reati con pena edittale fino a sei anni, e alcune misure alternative alla detenzione, entro il limite dei 4 anni della pena inflitta, direttamente comminate dal giudice della cognizione, prevedendo inoltre il potenziamento della giustizia riparativa. Stante la situazione rappresentata, la previsione normativa desta molta preoccupazione tra gli operatori degli UEPE, in considerazione delle carenze di personale e degli attuali carichi di lavoro. La riforma, per essere attuata, non può non prevedere un significativo investimento in termini di personale e strumenti per l’esecuzione penale esterna (adulti e minori).

Una efficace funzione deflattiva della Messa alla Prova per gli adulti necessita di professionalità qualificate, di contratti stabili e di un investimento materiale e politico che esprima concretamente la volontà di realizzare un sistema alternativo al carcere.

Nel PNRR la Giustizia è al centro degli obbiettivi strategici, ma i fondi sono stati destinati alla sola organizzazione giudiziaria. Se davvero si vuole applicare l’art. 27 della Costituzione va invece previsto e attuato un grande investimento sul sistema delle carceri e dell’esecuzione penale esterna, anche in vista della riforma della giustizia in atto che attribuisce grande rilevanza alla “messa alla prova” e alla “giustizia riparativa”.

Riconoscendo il valore degli uffici dell’esecuzione penale esterna in qualità di promotori del cambiamento soci, al fine di sostenere il percorso di reinserimento sociale delle persone sottoposte alle misure alternative e alla messa alla prova, con la finalità di prevenire il fenomeno della recidiva, diviene imprescindibile provvedere alla copertura del fabbisogno di personale (Funzionari di servizio sociale, assistenti amministrativi, funzionari contabili). Bisogna quindi prevedere, all’interno della prossima legge di stabilità, le risorse per l’assunzione di ulteriore personale.

In attesa di ulteriori assunzioni, a tutela dell’integrità psico-fisica dei lavoratori degli Uffici, è urgente e indispensabile definire quale sia il carico di lavoro sostenibile, tenendo conto non soltanto dei casi assegnati ad ogni FPSS, ma anche dei processi lavorativi, al fine di definire l’effettivo fabbisogno del personale. Nel merito la scrivente O.S. ha richiesto l’istituzione di un tavolo di lavoro a livello dipartimentale per avviare il confronto sui carichi di lavoro.

Infine, in questo contesto, occorre riconoscere, dopo tanti anni di servizio, il ruolo e la funzione di direzione e coordinamento effettivamente assolti dai lavoratori che hanno sopperito alla assenze di organico nell’area della dirigenza nelle diverse articolazioni territoriali e locali. Ci riferiamo agli assistenti sociali che dirigono gli ULEPE, ai quali deve essere riconosciuto l’adeguato inquadramento professionale, senza dimenticare di estendere, quanto previsto dall’articolo 21 quater del Decreto Legge 27 giugno 2015 n. 83, convertito dalla Legge 6 agosto 2015 n. 132, a tutti i lavoratori del Ministero della Giustizia.

Il Segretario Nazionale

Florindo Oliverio

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto