Terremoto in Abruzzo: la popolazione colpita ha bisogno di più aiuto e meno propaganda – Comunicato Stampa

18 Luglio 2011

Terremoto in Abruzzo: la popolazione colpita ha bisogno di più aiuto e meno propaganda – Comunicato Stampa di Carlo Podda, Segretario Generale FP CGIL Nazionale Adriano Forgione, Coordinatore Nazionale FP CGIL Vigili Del Fuoco

L’immane tragedia che ha colpito l’Abruzzo ha scosso tutti noi. Le immagini ed i numeri di questa tragedia devono portare tutti a riflettere, soprattutto oggi, prescindendo dal trasporto emotivo. Lasciando da parte le disquisizioni sulla possibile prevedibilità di questo evento, che al momento ci interessano poco e che non affrontiamo per mancanza di competenze scientifiche, il nostro ruolo ci impone di fare chiarezza su come è stata gestita l’emergenza. A questo proposito non possiamo che porre seri dubbi sui tempi ed i modi con cui sono stati prestati sin qui i primi soccorsi alla popolazione.

Speravamo che di fronte alla tragedia che ha colpito l’Abruzzo ci fosse un minimo di pudore. Ma nelle dichiarazioni del Presidente del Consiglio e di alcuni autorevoli esponenti del suo Governo, purtroppo, non ne abbiamo trovato traccia.

Si è parlato di mettere in campo migliaia di Vigili del Fuoco che non esistono. I Vigili del Fuoco operativi, secondo gli standard europei dovrebbero essere circa 45.000. Le attuali dotazioni ne prevedono 30.000 divisi in 4 turni di lavoro.
 
Mancano ulteriori 4.000 unità, a causa della mancata restituzione del turn-over, che il Ministro Brunetta, quello che dà del fannullone e dell’assenteista a tutti i dipendenti pubblici, ha pensato bene di restituire nella misura massima del 10%. E’ solo grazie al raddoppio dei turni, che è massacrante e mette a rischio l’incolumità degli operatori e la sicurezza dei loro interventi, che si riesce a fronteggiare, a volte parzialmente, una emergenza di tale natura.

Viene veicolata, sempre dai vertici di Governo, una prontezza ed efficienza della macchina organizzativa che non sembra trovare riscontro nelle informazioni che stiamo assumendo dai Vigili, che da ieri mattina sono già sul posto; ci parlano di approssimazione, di confusione, di mancanza di coordinamento. Fosse vero, sarebbe opportuno individuare e contestare tutte le specifiche responsabilità, ma soprattutto intervenire sulle cause di un tale malfunzionamento.

Infine, poiché siamo convinti che le criticità emerse siano anche il frutto di una pesante deformazione dei compiti del Dipartimento di Protezione Civile, il quale ha minimizzato l’impegno sul fronte della salvaguardia dei cittadini e dell’ambiente dai rischi antropici ed ambientali, per occuparsi dei grandi eventi mediatici, chiediamo che venga valorizzato e rilanciato il ruolo dei Vigili del Fuoco nel Sistema di Protezione Civile, che si riprendano adeguate politiche di investimento, di coinvolgimento attivo delle istituzioni territoriali e della popolazione negli interventi di messa in sicurezza degli edifici, di monitoraggio dell’ambiente, di programmazione e di ricerca, di potenziamento di mezzi ed organici, dedicati soprattutto al soccorso ed alla protezione della popolazione. Altrettanto andrebbe fatto nell’approntamento dei piani di d’emergenza e nella simulazione dei piani stessi, come ad esempio accade in Giappone, ed in generale nei paesi più sviluppati ad alto rischio sismico.

E se la situazione comincia, tra grandi difficoltà, a normalizzarsi, non è certo per la propaganda, ma solo per la solidale generosità con cui Vigili del Fuoco, Sanitari, Forze dell’Ordine, Volontariato, Associazioni, stanno lavorando ininterrottamente con competenza e capacità, spesso a proprio rischio e pericolo, da quando la tragicità dell’evento ha mostrato tutta la sua evidenza.

Roma, 7 Aprile 2009

 

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