Min. Difesa: A seguito della notizia sull’incidente all’Arsenale di Taranto…

18 Luglio 2011

A seguito della notizia flash di questo Coordinamento Difesa…

 
Roma, 29.01.2010

a seguito della notizia flash di questo Coordinamento Difesa sul gravoso incidente avvenuto all’Arsenale di Taranto che ha provocato la morte del nostro collega Giovanni De Cuia, riteniamo doveroso oltre ad esprimere nuovamente il profondo dolore per questa ennesima morte bianca sul lavoro, relazionarvi sulla riunione del 26.01.2010.

In apertura di riunione il Sottosegretario ha espresso viva preoccupazione per l’incidente avvenuto e ha affermato che “fermo restando gli esiti delle indagini in corso a cura degli Organi giudiziari ed ispettivi, ha assicurato la massima attenzione della Difesa sulla tematica della sicurezza del lavoro all’interno delle strutture militari e sull’attuazione delle relative normative, obiettivi pregnanti per l’azione del Dicastero”.
Pur apprezzando l’espressa preoccupazione da parte politica, riteniamo non più sostenibile una situazione di stallo per situazioni da anni denunciate e per le quali sono stati presi provvedimenti dall’Autorità giudiziaria per mancata applicazione delle norme in materia si sicurezza e salute sul lavoro.

Le morti sul lavoro sono da condannare ovunque avvengano, tanto più in strutture militari come gli Arsenali dove da anni denunciamo il degrado delle infrastrutture e la mancata assegnazione di risorse per il risanamento di strutture che presentavano situazioni di pericolosità.

Intollerabile che nei lavori di ristrutturazione in caso di committenza, non si adottino le misure previste dal recente d.lgs 81/2008, che obbliga l’adozione di misure generali a tutela dei lavoratori mediante misure adeguate alle opere cantieristiche e che prevede in caso di appalto la verifica se questo sia avvenuto al ribasso.

La FPCGIL Difesa chiederà in sede politica e amministrativa di essere costantemente informata sulle indagini in corso e sulla individuazione delle responsabilità.

In una fase di ristrutturazione e riorganizzazione degli Arsenali Militari e a fronte di informazioni relative al PIANO BRIN, chiederemo nelle sedi opportune lo stato dei lavori in tutti gli Arsenali coinvolti dal Piano, lo stralcio delle risorse impiegate e il rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.

FP CGIL DIFESA
Noemi Manca

______________________________________________________________________________
 

Si allegano alcuni flash notiziari sull’accaduto e si comunica che da parte di tante segreterie territoriali della Funzione Pubblica CGIL è stata espressa solidarietà e profondo cordoglio per il lavoratore Giovanni DE CUIA.

INCIDENTI LAVORO: MORTO ADDETTO VIGILANZA ARSENALE TARANTO
(ANSA) – TARANTO, 25 GEN –
Un addetto alla vigilanza dell’Arsenale militare di Taranto, Giovanni De Cuia, di 53 anni, è morto in un incidente sul lavoro avvenuto oggi pomeriggio all’interno dello stabilimento della Difesa. L’uomo stava camminando su un marciapiede quando è stato travolto da pannelli che erano stati accatastati fino a un’altezza di sette metri dal piano di calpestio nei pressi del cantiere dove sta per sorgere l’officina polifunzionale dell’Arsenale. Sul posto sono giunti gli ispettori del lavoro e i carabinieri per accertare le modalità dell’incidente e stabilire eventuali responsabilità.
INCIDENTI LAVORO:TARANTO, MARINA LAVORA ACCERTAMENTO DINAMICA
(ANSA) – ROMA, 25 GEN – La Marina Militare ha espresso «profondo cordoglio» ai familiari di Giovanni De Cuia, addetto alla vigilanza dell’Arsenale militare di Taranto morto oggi in un incidente sul lavoro ed ha «immediatamente disposto ed avviato tutte le azioni necessarie per accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità». De Cuia, dipendente civile del ministero della Difesa in servizio presso la Divisione sistema nave dell’Arsenale, informa la Marina, «per cause da accertare, mentre transitava su un marciapiede adiacente ad un’area recintata, all’interno della quale erano stati accantonati ed impilati materiali prefabbricati per l’edilizia, è stato travolto da alcuni blocchi prefabbricati provenienti da una delle pile del contiguo deposito».
INCIDENTI LAVORO: TARANTO; SINDACATI, UN VERO OMICIDIO
(ANSA) – TARANTO, 25 GEN – «A tutto questo diciamo basta: queste non sono disgrazie ma veri e propri omicidi». Lo affermano in una nota congiunta i sindacati confederali, le rappresentanze sindacali unitarie, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e la Confederazione Cobas in relazione alla morte dell’addetto alla vigilanza Giovanni De Cuia nell’Arsenale militare di Taranto. «Evidentemente – aggiungono – l’intervento della magistratura nel 2005 che chiudeva tutta la zona delle aziende dell’indotto, proprio per motivi di sicurezza, e le successive indagini della Procura sulle strutture dell’Arsenale, non è servito a fare passi avanti». I sindacati hanno organizzato per domani mattina una mobilitazione con assemblea generale presso la ‘Sala a tracciarè dell’Arsenale militare per definire le azioni da intraprendere.

martedì 26 gennaio 2010
Morte bianca, Arsenale nero. Abbaiano i sindacati
Colpito dalle lamiere, muore vigilante
Taranto, tragedia all’Arsenale militare.
La vittima sommersa dai pannelli destinati al rifacimento del tetto
Stava facendo il solito giro di perlustrazione quando è stato travolto da una catasta di pannelli per la coibentazione del tetto di uno dei capannoni della prima officina polifunzionale dell’arsenale militare. Così è morto lunedì 25 gennaio, nel pomeriggio, Giovanni De Cuia, 53 anni, di Statte, dipendente dell’amministrazione militare arsenalizia. Una fatalità non senza responsabili, a sentire i sindacati che ieri pomeriggio stesso si sono espressi sull’argomento parlando esplicitamente di «ennesimo omicidio».
Il compito di accertare eventuali colpe è toccato ai tecnici dell’ispettorato provinciale del lavoro recatisi sul posto appena dopo l’incidente insieme ai carabinieri del distaccamento interno all’arsenale. I militari coordinati dal magistrato di turno, Filomena Di Tursi, hanno disposto il sequestro di tutto il cantiere per il rifacimento di uno dei due capannoni da ristrutturare. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli investigatori, le coperture isolanti che dovevano servire a ricoprire il tetto dell’opificio, erano stati scaricati ieri mattina da una delle ditte incaricate dei lavori. Evidentemente, questo almeno è sembrato ieri, la massa di acciaio e plastica era stata posizionata in un punto inadatto che è poi franato. Altra ipotesi è che le lamiere, impilate sino a sette metri una sull’altra, non siano state legate con le apposite imbracature. Gli interventi in questione rientrano nel piano di ammodernamento degli arsenali per il quale il Ministero ha previsto uno stanziamento di 108 milioni di euro sino al 2012. A soccorrere l’uomo che è rimasto letteralmente sommerso dai pannelli, è stato l’equipaggio dell’ambulanza della Marina Militare che ha una postazione fissa proprio nell’arsenale. E’ stato il medico di bordo a constatare il decesso avvenuto quasi sul colpo per lo schiacciamento del torace. Inutili i tentativi per rianimarlo.
Immediata la reazione dei sindacati di categoria firmatari di un documento congiunto di denuncia. «Troppo spesso – scrivono – le segnalazioni rimangono inascoltate e per questo non si può parlare di casualità quando le lavorazioni e l’immagazzinamento del materiale viene effettuato senza alcun criterio e tantomeno nel rispetto delle norme di sicurezza». Durissima la nota diffusa dalla Camera del lavoro della Cgil di taranto. «Questo ulteriore omicidio – si legge – dimostra come, a partire dalla salvaguardia dell’incolumità fisica dei lavoratori, la sicurezza non può mai realizzarsi compiutamente senza il continuo rispetto delle normative applicate e senza i dovuti ed obbligati controlli». Anche la Marina Militare ha diramato una nota in cui si esprime il cordoglio per la famiglia del dipendente morto. L’amministrazione militare si dice pronta ad avviare «tutte le azioni necessarie per accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità». Per questa mattina è prevista la mobilitazione dei circa 1.600 arsenalotti con assemblea generale in cui si decideranno le forme di lotta da intraprendere.

 
 

 
 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto