Voto Parlamento europeo e petizioni online su Tassa transazioni finanziarie

18 Luglio 2011

Voto Parlamento europeo e petizioni online su Tassa transazioni finanziarie

L'8 marzo si vota in plenaria

La Cgil ha appoggiato con le iniziative dello scorso 17 febbraio l’ azione del Sindacato internazionale ITUC/CSI a sostegno della Tassazione sulle transazioni finanziarie
L’8 marzo 2011 ci sarà alla plenaria del Parlamento Europeo un voto molto importante sulla tassa sulle transazioni finanziarie.
L’introduzione di questo tipo di tassa e’ da lungo tempo una priorità anche del movimento sindacale europeo e la CES aderisce alla piattaforma “europei per una riforma finanziaria” (http://europeansforfinancialreform.org/en).
Il voto sarà sul rapporto d’iniziativa cosiddetto “Podimata” che è stato votato in febbraio nella commissione Affari economici (ECON) del Parlamento; in tale occasione, nonostante ci fosse un accordo tra i capigruppo, i parlamentari del gruppo ALDE hanno teso un’imboscata e hanno chiesto e ottenuto un voto separato sulla frase che affermava che tale tassa, in mancanza di un accordo globale, doveva essere adottata a livello europeo. Questo voto separato e’ finito 21 contro 21 e tale frase fondamentale e’ scomparsa dal rapporto.
La CES, negli ultimi giorni ha incontrato la relatrice “Podimata” nei suoi uffici del Parlamento. Ci e’ parsa ottimista per il voto in plenaria perché e’ riuscita a raccogliere 120 firme di parlamentari di diversi gruppi per una mozione che reintroduce la frase suddetta. Nonostante ciò occorre fare pressione affinché il Parlamento non si “defili”.
Nell’ambito delle azioni di pressione da esercitare sui parlamentari europei per votare in favore di questa mozione, e’ stato sviluppato in pochi giorni un sito internet che permette di inviare automaticamente una mail di sensibilizzazione ai parlamentari del proprio paese (http://www.financialtransactiontax.eu/).
Questo sito ha già visto l’invio, in pochissimi giorni, di qualcosa come 240.000 email ai parlamentari europei. E’ chiaro che non può trattarsi del solo strumento di pressione, ma anche la parlamentare Podimata ci ha confermato che non passa inosservato.
Si è notato che, nonostante i parlamentari italiani vi siano molti incerti nei gruppi ALDE e PPE, gli italiani che hanno firmato sul detto sito sono molto pochi e, considerata anche la grandezza delle delegazioni parlamentari italiane al PE, bisognerebbe fare uno sforzo per accrescere il numero di firme.
Sarebbe molto importante far aumentare questo numero di firme per l’Italia, pur nella consapevolezza che mancano pochi giorni, pensiamo che dovremmo, vista l’importanza dell’argomento, fare il possibile per sollecitare l’invio del numero maggiore possibile di firme.

 

 
 
 
 
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