Anaste – Comunicato Unitario sciopero del 27 marzo 2017

30 Marzo 2017

Anaste – Comunicato Unitario sciopero del 27 marzo 2017

CGIL Funzione
Pubblica, Fisascat Cisl, UILTucs, UIL FPL ringraziano tutti i lavoratori e le
lavoratrici per la straordinaria riuscita dello sciopero del 27 marzo  dei lavoratori delle strutture Anaste: una
giornata di astensione proclamata  per
respingere le proposte inaccettabili avanzate al tavolo di trattativa per il
rinnovo del contratto nazionale, applicato a circa 20 mila addetti. Anaste
chiede infatti l’aumento dell’orario di lavoro da 38 a 40 ore settimanali, la
riduzione, fino all’azzeramento, dei permessi retribuiti; l’azzeramento del
pagamento dei primi tre giorni di malattia, l’aumento medio lordo di 19 euro
dopo 8 anni di mancato rinnovo del contratto, l’unico del settore per il quale
manca anche il triennio 2010-2012.

Proposte ben
lontane dalle richieste avanzate con la piattaforma unitaria: un aumento
economico di 110 euro, l’adeguamento del sistema di classificazione,
l’estensione delle tutele, a partire da malattia, maternità, formazione, il
rafforzamento delle relazioni sindacali, al fine di valorizzare le professioni
e dare il giusto riconoscimento al lavoro di tutti gli operatori.

Ancora una
volta i lavoratori e le lavoratrici del settore hanno mostrato, scendendo in
piazza per la difesa dei loro diritti, che in un paese civile non è sostenibile
che la tutela e l’assistenza delle persone fragili, anziane, sia gestita da
associazioni che non si curano delle condizioni materiali del lavoro
all’interno delle proprie strutture,  che
vogliono fare profitto risparmiando sui salari dei lavoratori e riducendone i
diritti.

Si sono tenute
decine di presidi in tutte le regioni interessate dalla presenza di strutture
Anaste, con una adesione allo sciopero che è andata oltre il 70%, con punte
dell’80%  in Piemonte,  Lombardia, Veneto,  Toscana, Emilia Romagna;  in molte strutture l’adesione è stata totale:
100%. Molto bene anche l’andamento dello sciopero in regioni come le Marche e
la Puglia. Il tutto nonostante l’ostruzionismo di molte strutture che in
diversi casi si sono rifiutate di fare anche l’accordo sui servizi minimi
essenziali, come prevede la legge.

Dopo questa
straordinaria giornata di sciopero la mobilitazione continua, con l’obiettivo
di riaprire subito le trattative per il rinnovo di un contratto importante in
un settore delicato come quello dell’assistenza agli anziani, in cui la qualità
del lavoro e la professionalità dei lavoratori sono il primo presidio per la
qualità del servizio e la tutela dei diritti degli utenti.

Già nel corso
dei presidi, in diverse regioni, si sono tenuti incontri tra i sindacati e gli
assessorati regionali, per richiamare le Istituzioni a vigilare sulla qualità
dei servizi offerti ai propri cittadini e sulle condizioni degli operatori vi
lavorano.

Il
coinvolgimento delle Istituzioni, a tutti i livelli, proseguirà nei prossimi
giorni, affinché la vertenza si sblocchi: in caso contrario chiederemo alle
Istituzioni di intervenire perché associazioni che non garantiscono i diritti
dei lavoratori, fanno profitti abbassando il costo del lavoro e peggiorando le
condizioni materiali del lavoro, non siano più soggetti che partecipano a
fornire un servizio pubblico così delicato, 
rivolto ad una parte importante della cittadinanza, in un momento della
vita in cui maggiore è la necessità di attenzione e protezione.   

FP CGIL
Taranto
Fisascat Cisl
Guarini
UILTucs
Veronese
UIL FPL
Perna
 

 
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