VVF – L’On.le Di Pietro risponde alla lettera aperta della FP-CGIL VVF

18 Luglio 2011


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L'On.le Di Pietro risponde alla lettera aperta della FPCGIL VVF

31.07.2008 – Venuti a conoscenza del sostegno che l’On.le Di Pietro sembrava aver assicurato ad un Sindacato Autonomo dei VVF, in ordine, in particolare, all’inserimento del Corpo nel “comparto sicurezza”, il 10 u.s. la FPCGIL aveva scritto una lettera aperta all’autorevole parlamentare dell’Opposizione che, nei giorni scorsi ha risposto: pubblichiamo il testo della nota inviata da Di Pietro e la replica del Coordinatore Nazionale FPCGIL VVF.  


 

Egregio Sig. Forgione rispondo alla Sua e-mail del 10 luglio.
 
Mi scuso per il ritardo col quale Le scrivo, ma i numerosi impegni istituzionali non mi hanno consentito di dedicarmi tempestivamente alla mia corrispondenza e me ne dispiace tanto.

Vorrei subito precisare che la mia interrogazione parlamentare a sostegno delle istanze del sindacato autonomo dei vigili del fuoco CONAPO non ha voluto segnare per l’Italia dei Valori l’interruzione di un rapporto di condivisione e di sostegno per le proposte e le rivendicazioni avanzate dalla FPCGIL VVF, come Lei stesso peraltro ha ricordato.

La mia interrogazione al Ministro riguarda esclusivamente la richiesta di inserire i vigili del fuoco nel comparto sicurezza di cui all’articolo 16, comma 2, della legge n. 121 del 1981.
 
Ciò che è scritto in premessa è attribuito esclusivamente al CONAPO.
 
A tal proposito, Le sarei grato se mi facesse gentilmente sapere se il sindacato che Lei rappresenta è contrario alla suddetta richiesta di inserimento e su quali punti vi discostate dalle richieste del CONAPO.

Penso che il Corpo dei Vigili del Fuoco sia fortemente penalizzato dalle politiche dei governi Berlusconi.
 
E purtroppo il Governo Prodi, per motivi di tempo, non è riuscito ad abrogare la riforma.
 
Ribadisco l’intenzione mia e quella del Partito che rappresento di collaborare con la FPCGIL VVF su piattaforme che mirino al miglioramento della sicurezza dei cittadini e all’adeguamento economico e organizzativo di un Corpo che come ripeto ritengo sia fortemente penalizzato rispetto ad altre categorie.
 
Spero che in un futuro prossimo sia possibile concordare, come da Lei auspicato, iniziative comuni in tal senso.

RingraziandoLa per l’attenzione resto in attesa di un Suo cortese riscontro.

Cordialmente, Antonio Di Pietro


 

Egregio On.le Di Pietro, innanzitutto La ringrazio per l’attenzione ed il tempo che ha voluto dedicarci, malgrado la complessità dell’attuale fase politica.

La CGIL, come Lei certamente sa, è un Sindacato con una fortissima e radicata rappresentanza sociale, che fa della “confederalità” il tratto essenziale del proprio agire e della propria identità.

Questo determina, sul piano delle strategie politico-sindacali e degli obiettivi, una distanza di contenuti abissale da tutti quei Sindacati che, seppur legittimamente, si occupano esclusivamente della propria Categoria.

Ciò premesso, l’ipotesi di inserimento dei Pompieri nel “comparto sicurezza” è, dopo la recente e pessima riforma del rapporto di lavoro (L.252/04, D.L.ivo 217/05) quanto di peggio, a nostro avviso, potrebbe capitare ancora al Corpo Nazionale dei VVF.

Non crediamo che il Paese abbia bisogno di un altro Corpo di Polizia, quelli esistenti bastano e, malgrado le condizioni di difficoltà in cui versano, cercano di fare al meglio il loro lavoro, ovvero, garantiscono al Paese sicurezza ed ordine pubblico (security) e sulla rilevanza di questi compiti hanno calibrato il loro modello organizzativo e contrattuale.

Anche i Pompieri si occupano di sicurezza (safety) – laddove con ciò si intendono le attività di soccorso tecnico urgente e protezione civile – ma contrariamente ai “cugini del comparto sicurezza” ed in ragione della evidente diversità della loro missione istituzionale e del rapporto che devono avere con i cittadini, le Istituzioni Territoriali ed il Paese, abbisognano di un modello organizzativo flessibile, con una fortissima vocazione al decentramento territoriale di risorse e funzioni e ad una forte autonomia tecnica, gestionale ed amministrativa.

Abbisognano anche, per coerenza e di conseguenza, di un modello contrattuale che non sia scopiazzato malamente da altri – come se ciò bastasse per pretenderne i “principeschi” contenuti economici – ma sia in grado di valorizzarne economicamente e professionalmente la specifica identità ed atipicità e le numerose competenze presenti, anche attraverso la contrattazione decentrata territoriale, ovvero l’esatto contrario delle rigidità e degli automatismi omologanti contenuti nel sistema adottato con la recente riforma e che ci risultano essere anche il tratto fondante dei contratti che si ispirano al diritto pubblico (Comparto Sicurezza compreso).

Le riallego pertanto la nostra proposta – inviata anche ai vertici politici, amministrativi e tecnici del Corpo – visionata la quale, fermo restando la nostra piena disponibilità ad ogni eventuale chiarimento, confidiamo di poter concretizzare congiuntamente ogni utile iniziativa a favore dei Vigili del Fuoco.

Cordialmente, Adriano Forgione

 
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