Immigrazione governo xenofobo, obiezione di coscienza per chi obbligato a violare diritti umani: comunicato stampa di Rosa Pavanelli Segretaria Nazionale FP Cgil

18 Luglio 2011

Immigrazione governo xenofobo, obiezione di coscienza per chi obbligato a violare diritti umani: comunicato stampa di Rosa Pavanelli Segretaria Nazionale FP Cgil

Vergogna! Non c’è altro termine per qualificare l’azione del governo di respingimento di centinaia di migranti in arrivo sulle coste italiane in spregio alle convenzioni internazionali.

Il salvataggio fuori dalle acque territoriali dei migranti non esenta il ministro Maroni e l’intero Governo da pesanti responsabilità: quella di non avere prestato adeguato soccorso a persone in evidente stato di bisogno – tra le quali bambini e donne incinte – accolte sulle navi italiane e, quindi, ospiti sul territorio nazionale; quella di avere omesso il riconoscimento dei migranti e l’accertamento della loro eventuale condizione di richiedenti asilo, come le convenzioni internazionali dispongono; quella di accertare preventivamente in quali condizioni saranno trattenute sul territorio libico.

Consideriamo ancor più vergognoso, oltre che colpevolmente ipocrita, invocare la legittimità dell’azione sulla base dell’accordo con la Libia. Infatti un’intesa rispettosa dei diritti umani, della tradizione solidale e umanitaria dell’Italia, coerente con la memoria e la storia di emigrazione del nostro paese, avrebbe dovuto contemplare la richiesta alla Libia di ratificare la Convenzione dell’ONU sui rifugiati del 1951, nonché la Dichiarazione fondamentale dei diritti dell’uomo.

Dimenticare che nei centri di detenzione per i migranti del deserto libico i diritti umani sono ignorati, lavarsene le mani sul territorio italiano, non solleva il nostro paese dalla responsabilità morale e sostanziale di contravvenire al rispetto del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale. A chi cerca rassicuranti giustificazioni nella necessità di garantire la sicurezza, chiediamo quale minaccia possano costituire decine di donne, delle quali alcune incinte, di bambini, di uomini disperati in fuga dalla fame, dalla miseria, da tremendi conflitti.

La pratica di respingimento dei migranti, che il governo assicura di volere continuare a praticare, è una misura disumana generata da una crescente volontà razzista e xenofoba che colloca l’Italia al di fuori del rispetto del diritto internazionale, che lede i presupposti stessi della democrazia. Del resto, le reali intenzioni del Governo sono rese evidenti, oltre che dall’impunità verso coloro che obbligano migliaia di migranti a vivere nell’illegalità e a lavorare in condizioni di sfruttamento che rasentano la schiavitù, dall’imminente approvazione del “pacchetto sicurezza” con il quale, tra obblighi di denuncia e negazione di diritti fondamentali dell’uomo, si prepara un vero e proprio clima di segregazioni per gli stranieri in Italia.

Ci aspettiamo che le forze sane del paese si uniscano alla protesta dell’Onu, della Chiesa, che la comunità internazionale accerti la portata delle violazioni commesse dal Governo Berlusconi per impedire la nascita di una nuova apartheid.

La FP CGIL, così come ha già fatto con i medici chiamati a denunciare gli stranieri senza documenti che si presentano in ospedale, chiederà a tutti i suoi iscritti, alle lavoratrici ed ai lavoratori di tutti i servizi pubblici in qualsiasi modo coinvolti con la gestione del fenomeno migratorio, di rispondere con l’obiezione di coscienza ad ogni ordine che abbia come conseguenza la negazione dei diritti umani.

Per non negare un futuro di tolleranza, di democrazia, di civiltà alla società italiana.

Roma, 10 Maggio 2009

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