Con Gino Giugni scompare uno dei protagonisti del ‘900 italiano, un uomo che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del lavoro. A lui dobbiamo lo Statuto dei Lavoratori, quella grande conquista di dignità e diritti che ha segnato uno spartiacque nella storia del mondo del lavoro italiano. L’impegno del giurista e dell’uomo politico Giugni, resta per tutto il sindacalismo italiano uno degli esempi più alti di quel riformismo in grado di coniugare realismo e tutela dei diritti, grandi aspirazioni di masse operaie e lavoratori con le necessità di crescita e sviluppo del sistema economico del paese.
Un uomo che, come altri studiosi e tecnici impegnati nella riforma del mercato del lavoro, aveva dovuto subire la violenza terrorista. Un uomo coraggioso che con il suo lavoro ha contribuito in maniera determinante alla crescita economica e sociale del paese, all’emancipazione del mondo del lavoro.
Muore un grande riformista, un uomo del lavoro e per il lavoro.
Roma, 5 ottobre 2009