Servizi pubblici locali: Mobilitazione del Comparto Igiene Ambientale per l’Ambiente e i Diritti – Comunicato Unitario

18 Luglio 2011

Servizi pubblici locali: Mobilitazione del Comparto Igiene Ambientale per l'Ambiente e i Diritti – Comunicato Unitario FP CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI – FIADEL

La riforma colpisce duramente il comparto dell’igiene ambientale perché è in forte contrasto con le reali necessità del sistema gestione rifiuti

Occorre rafforzare il ciclo e la gestione integrata dei rifiuti,
l’equilibrio tra i costi del servizio, la qualità ambientale e i diritti dei lavoratori.

 
 

Con l’art 15 del Decreto Legge 135/2009 si modifica, attraverso l’ennesimo provvedimento in pochi anni, la normativa in materia di servizi pubblici locali (acqua, igiene ambientale, trasporto pubblico) – configurando gli stessi in uno contesto di definitiva privatizzazione e polverizzazione.

L’impianto conclusivo della riforma, infatti, stabilisce che le uniche forme ordinarie di affidamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica saranno la gara o l’affidamento a società pubbliche/private, con la presenza del partner privato che abbia una quota di partecipazione non al di sotto del 40% e i compiti operativi connessi con la gestione del servizio.
La possibilità dell’affidamento in house (requisiti posseduti da pochissime aziende del settore) rimane in forma assolutamente residuale, previa autorizzazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e assoggettata al patto di stabilità interno; previsione, quest’ultima, che metterà in serio pericolo la continuità stessa del servizio nei piccoli comuni.

Per quanto riguarda le società a partecipazione pubblica già quotate in Borsa alla data del 1° ottobre 2003 e quelle da esse controllate, mantengono l’affidamento del servizio fino alla scadenza prevista nel contratto di servizio, a condizione che la partecipazione pubblica si riduca, entro il 31 dicembre 2012, ad una quota non superiore al 30%, attraverso “procedure ad evidenza pubblica ovvero forme di collocamento privato presso investitori qualificati e operatori industriali”, pena la cessazione dell’affidamento alla data del 31 dicembre 2012.
Le forme di affidamento del servizio difformi dalle previsioni del decreto, decadono tra 31 dicembre 2010 e il 31 dicembre 2011.

Le Segreterie Nazionali, senza sottilizzare sulle contraddizioni del provvedimento e sulle sue incoerenze economiche/finanziarie, ritengono che il testo adottato dal Governo avvii la peggiore delle privatizzazioni per il settore dell’igiene ambientale attraverso la frantumazione del ciclo e la conseguente “assegnazione” delle risorse ai poteri forti che stanno imponendo tale scelta.

Questa strada che priva il settore di parte delle risorse proprie del ciclo integrato attualmente gestito da Aziende pubbliche e private che fino ad oggi hanno adeguatamente assolto alle proprie funzioni, consegnerà il mercato alle peggiori imprese pirata che “sostengono” la concorrenza sul dumping contrattuale e sociale.
Il Testo, inoltre, cancellando le previsioni previste dal Testo Unico Ambientale 152/2006, legge di riferimento del comparto, oltre a separare definitivamente la gestione dagli impianti cancella l’obbligo, necessario, di configurare il sistema rifiuti in un ambito territoriale ottimale.

Le conseguenze di tutto ciò sarebbero drammatiche, per le ricadute sulle politiche ambientali, sul controllo/presidio del territorio, sul principio universalistico del servizio pubblico e sulle necessarie tutele per i cittadini.
Per i lavoratori e le lavoratrici del settore poi, dal momento che il decreto non fa nessun riferimento alle clausole sociali, le conseguenze sarebbero nefaste in quanto diverrebbero sempre più precari ad ogni cambio di gestione sotto il profilo della stabilità occupazionale e sotto il profilo della disciplina contrattuale che regola il rapporto di lavoro.

Le Segreterie Nazionali rimangono convinti della necessità del ruolo pubblico nel controllo dei servizi locali ritenendo inalienabile il progetto di sviluppo dei servizi che, anche attraverso i processi di liberalizzazione, persegua il modello industriale aggregato con la tenuta dei ciclo integrato, le tutele dei lavoratori, lo sviluppo delle politiche e dei comportamenti ambientali e, soprattutto, l’equilibrio nei costi/tariffe.
Siamo altresì convinti che non è certo attraverso la riduzione del ruolo della pubblica amministrazione nelle società di gestione che si aumenta la qualità dell’offerta ambientale, il ruolo e la responsabilità sociale dell’impresa operante sul territorio, della sicurezza nel lavoro, del controllo dei sistemi di smaltimento, delle tutele sociali per i lavoratori e, per ultimo, delle compatibilità economiche che, nel profilo annunciato, impatterà pesantemente nelle tasche dei cittadini.

Le Segreterie Nazionali, pertanto, esprimendo la massima insoddisfazione impegnano le strutture territoriali ad attivare ogni iniziativa a sostegno della vertenza nazionale che vedrà nei prossimi giorni la proclamazione dello sciopero della categoria da collocarsi entro il prossimo 20 novembre.

Roma, 21 Ottobre 2009

 

Le Segreterie Nazionali

                          FP CGIL                 FIT CISL           UILTRASPORTI             FIADEL
                Giordano/Cenciotti        Curcio                 Tarlazzi               Garofalo


 
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