Finanziaria – Autonomie Locali: la vera faccia del federalismo delle destre. Da Calderoli tagli e centralismo. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

18 Luglio 2011

Finanziaria – Autonomie Locali: la vera faccia del federalismo delle destre. Da Calderoli tagli e centralismo. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

Se i cittadini di questo Paese potessero misurare la possibilità di una riforma federalista vera, che sappia finalmente coniugare autonomia e solidarietà, attraverso le scelte assunte dal Governo nella legge finanziaria per il 2010 il risultato sarebbe prossimo allo zero.

Come sperare in una riforma credibile sotto il profilo sociale a fronte delle scelte assunte dal Governo e dalla maggioranza di centro destra, su proposta del Ministro Calderoli, di ulteriori tagli ai trasferimenti ordinari per circa 200 milioni di euro nel triennio?

E come sperare nell’equilibrio fra autonomia e principi di sussidiarietà se, ancora una volta, il Governo ed il Parlamento decidono di entrare a gamba tesa legiferando su consigli comunali, comunità montane con una operazione degna delle migliori tradizioni centralistiche?

Nonostante sia oggettivamente provato come le Autonomie locali siano, fra i comparti pubblici, quelli che hanno offerto negli ultimi sette anni le migliori performance di riduzione della spesa (2,5 miliardi di euro) il Governo Berlusconi ed il suo Ministro per la semplificazione continuano, fin troppo “semplicisticamente”, a decidere, loro da Roma, per tagli e riduzioni di investimenti.

L’anno 2010, per comuni e province, sarà particolarmente nero.

Il Governo potrebbe, almeno, provare a ragionare sulle due proposte lanciate dall’ANCI, alla quale ne aggiungiamo una nostra: i risparmi 2011 e 2012 restino nel comparto delle Autonomie locali, nessuna sanzione per i comuni che hanno sforato motivatamente il Patto di Stabilità interna.

La nostra: si rinnovino i contratti nazionali di lavoro per i dipendenti di Comuni – Province – Regioni.

Oltre al giusto soddisfacimento di un diritto sarebbe una possibilità in più per le economie cittadine, per la loro ripresa.

Roma 28 Dicembre 2009

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