Accordo separato-riforma Brunetta: il Ministro smentisce Cisl e Uil Comunicato Stampa di Rossana Dettori

18 Luglio 2011

Accordo separato-riforma Brunetta: il Ministro smentisce Cisl e Uil Comunicato Stampa di Rossana Dettori, Segretaria Generale Fp-Cgil Nazionale

“Dopo l’energica richiesta di chiarimento delle Regioni e il botta e risposta tra il Presidente Errani e il Ministro Brunetta che ne è seguito, adesso a chiedere un incontro sui contenuti dell’accordo separato sul lavoro pubblico del 4 Febbraio sono anche l’Anci e l’Upi, le altre controparti rimaste fuori da quella trattativa lampo. La risposta del Ministro Brunetta, oltre a rinnovare l’invito a sottoscrivere l’accordo, fa finalmente chiarezza sui contenuti. Per la prima volta la Cgil può dare ragione al Ministro sull’interpretazione di un accordo”. Con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, commenta l’evolversi del dibattito sviluppatosi all’indomani dell’accordo separato sul lavoro pubblico del 4 febbraio, che la Cgil non ha firmato e contro cui le categorie del lavoro pubblico Fp-Cgil e Flc-Cgil hanno proclamato lo sciopero generale.

“La risposta del Ministro Brunetta ad Anci e Upi – continua Dettori – è un elemento di chiarezza e, cosa a nostro avviso più importante, smentisce definitivamente le ragioni che Cisl e Uil confederali e di categoria hanno addotto per motivare il loro assenso. Non è vero, al contrario di quanto sostengono i nostri colleghi, che l’accordo modifica le parti più penalizzanti della riforma, a partire dalle fasce di merito che, a detta di Cisl e Uil, non dovrebbero modificare, o meglio ridurre, il salario dei lavoratori. L’accordo, come sostenuto dallo stesso Ministro, serve ad applicare la riforma, non ne modifica il quadro normativo e semmai limita “gli effetti sulla retribuzione derivanti dal blocco della contrattazione”, fermo restando l’impianto generale della riforma e gli istituti previsti”.

“Finalmente – aggiunge la Segretaria Genarale dell’Fp-Cgil – il Ministro ha svelato i contenuti di un accordo che in questi giorni viene raccontato ai lavoratori in modo non corrispondente ai fatti. La verità è che è davvero difficile spiegare le ragioni di un accordo che accetta il blocco delle retribuzioni e, contemporaneamente, non tutela il salario dagli effetti più odiosi della cosiddetta “riforma Brunetta”.

Una riforma a doppie e triple velocità, applicata a macchia di leopardo e senza un quadro certo di regole. L’accordo separato del 4 Febbraio – conclude Dettori – è servito a ridare lustro a una operazione mediatica ormai opaca, che ha perso il suo appeal e che quindi va rilanciata per celarne il fallimento”.

Roma, 17 Febbraio 2011

 

 
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