Sanità – Equipollenza tra il diploma di laurea in Fisioterapia e quello in Scienze Motorie

18 Luglio 2011

Sanità – Equipollenza tra il diploma di laurea in Fisioterapia e quello in Scienze Motorie

Pubblichiamo il testo della nota unitaria inviata al governo, a firma R. Dettori FP CGIL, D. Volpato CISL FP, C. Fiordaliso UIL FPL, sull’abrogazione dell’art. 1 – septies Legge 3 febbraio 2006, n. 27.

Gentili Ministri, Gentili Onorevoli
in merito alla questione riguardante l’articolo 1-septies Legge 3 febbraio 2006, n. 27 con cui si è introdotta l’equipollenza tra il diploma di laurea in Fisioterapia e quello in Scienze Motorie, le scriventi Organizzazioni Sindacali a seguito:
– della volontà espressa dal Governo e resa pubblica dai Sottosegretari competenti dei Ministeri della Salute e dell’Università
– della posizione assunta dalle rappresentanze ed associazioni dei cittadini e delle professioni sanitarie firmatari del “Cartello no per l’equipollenza” resa pubblica con numerose iniziative svoltesi nel corso dell’anno
– della volontà espressa da tutte le forze politiche e resa evidente con la presentazione dei disegni di legge nei mesi di aprile, maggio e giugno 2006 per l’abrogazione dell’articolo 1 septies

PRESO ATTO
– delle decisioni assunte dalla Commissione Cultura in data 31 gennaio 2007 e condivise dal Governo, di procedere all’abrogazione dell’articolo 1 septies con la contemporanea introduzione di un percorso che ne attua, di fatto, i suoi effetti, attraverso una specifica disciplina di riconoscimento dei crediti formativi, nonché un riconoscimento specifico delle modalità di espletamento del tirocinio dei laureati in scienze motorie per il conseguimento della laurea in fisioterapia
– della posizione assunta dal Governo attraverso i Ministeri competenti della Salute e dell’Università e resa nota alle scriventi con informazione successiva nella riunione del 1 febbraio 2007

DENUNCIANO
– Il permanere di una normativa (art. 1 septies) lesiva del diritto alla salute e alla qualità dei servizi per i cittadini, considerati gli effetti già prodotti in alcuni ambiti regionali e difforme rispetto le numerose disposizioni legislative che riguardano l’ordinamento delle professioni sanitarie, previste per tutto il servizio sanitario nazionale e le strutture ed enti dallo stesso accreditati
– Il permanere nella ricerca di una risposta sbagliata ad aspettative legittime di una categoria di persone, i cui interessi non possono essere tutelati a scapito dell’interesse generale di milioni di cittadini a vedersi garantita la qualità delle prestazioni sanitarie né di quello di migliaia di professionisti che hanno acquisito i titoli professionali nel completo rispetto della vigente normativa nazionale in materia di regolamentazione delle professioni sanitarie, come indicato dal Decreto legislativo 502 del 1992 e successive modificazioni

CONFERMANO
– L’urgenza di abrogare l’articolo 1 septies della Legge 3 febbraio 2006 n. 27 a tutela del bene pubblico senza ulteriori indugi e introduzione di percorsi di specifici riconoscimenti professionali e/o lavorativi, peraltro già regolati dalla vigente normativa, le cui eventuali modificazioni devono essere oggetto di un confronto preventivo e devono riguardare la generalità delle categorie
– L’assoluta contrarietà all’introduzione di innovazioni per via legislativa di “percorsi ad personam” finalizzati ad aggirare il rispetto della vigente normativa in materia di regolamentazione delle professioni sanitarie

SOLLECITANO
– L’assunzione di un atto di responsabilità da parte delle SS.VV. per l’abrogazione di una normativa, che incentiva ulteriormente le condizioni di abusivismo in questo settore e la già precaria garanzia dell’unicità nazionale dell’accesso alle prestazioni della riabilitazione da parte dei cittadini.
Con l’occasione si porgono distinti saluti.

FP CGIL R. Dettori
CISL FP D. Volpato
UIL FPL C. Fiordaliso

Roma, 6 febbraio 2007

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