EPSU: RISPETTARE IL RISULTATO DEI REFERENDUM SULL’ACQUA E I SERVIZI PUBBLICI LOCALI

19 Gennaio 2012

EPSU: RISPETTARE IL RISULTATO DEI REFERENDUM SULL'ACQUA E I SERVIZI PUBBLICI LOCALI

Goudriaan

Goudriaan: un pessimo segnale per l’Europa affermare che le opinioni della BCE siano più importanti della volontà popolare

In una lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Monti il vicesegretario generale dell’EPSU, il sindacato dei servizi pubblici europei, Jan Willem Goudriaan affronta la questione della liberalizzazione dei servizi pubblici locali, in particolare dell’acqua, e mostra lo sconcerto europeo per la volontà del governo italiano di non rispettare la volontà popolare.

“Caro Presidente Monti,

la Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici ha saputo che il suo governo sta considerando l’ulteriore liberalizzazione e privatizzazione dell’acqua e degli altri servizi pubblici locali come parte delle misure per affrontare la crisi economica in Italia, stimolare la crescita economica e abbassare il debito pubblico italiano. Noi siamo preoccupati di questo. Primo, perché queste misure gettano un’ombra sul suo governo come un governo che ha deciso di violare il volere popolare. Secondo perché l’apertura del servizio idrico ad una maggiore concorrenza e privatizzazione non porterà i benefici che Lei immagina. Come organizzazione europea che è preoccupata del miglioramento del benessere dei lavoratori e dei cittadini, non solo in Italia, perciò le chiediamo di ritirare queste proposte.

Il popolo italiano ha detto la sua nel referendum del giugno del 2011 sulla liberalizzazione e privatizzazione dei servizi idrici. La maggioranza dei cittadini è andata a votare assicurando il raggiungimento del risultato. Lei è consapevole dell’importanza di questo risultato che dimostra il forte attaccamento dei cittadini italiani alla proprietà ed al ruolo di questi servizi nell’economia e nella società in generale. Su questo il giudizio degli elettori è stato praticamente unanime. Non liberalizzate né privatizzate questi servizi. Rimangano nella mano pubblica.

Ahimè, la Banca Centrale Europea ignora questa visione democratica nella sua lettera segreta dello scorso luglio al governo italiano dove raccomanda:
C’è bisogno di una strategia di riforma, globale, credibile e ben raggiungibile, che includa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e di quelli professionali. Questo dovrebbe applicarsi particolarmente alla fornitura dei servizi locali attraverso una privatizzazione su larga scala.”

La BCE non ha alcun mandato democratico per suggerire queste concrete misure. Questa vìola il Trattato. Ed è perciò sconcertante che il suo governo consideri di seguire questi consigli e queste opinioni. Lei ben sa che il suo governo è criticato per non avere un mandato elettorale. Lei ha risposto che questo è opinabile perchè il governo riceve il suo sostegno dal Parlamento. Comunque né il suo governo né il Parlamento hanno il mandato di proporre misure che vogliano privatizzare e liberalizzare i servizi pubblici locali, come quelli idrici, una volta che il popolo in maniera diretta si è espresso su questo. L’EPSU sarebbe estremamente delusa se il suo governo lo dovesse ignorare. Sarebbe un pessimo segnale da inviare ai cittadini ed ai lavoratori europei che l’ opinione della BCE abbia un peso maggiore dell’opinione espressa direttamente dal popolo. E questa non è certo l’Europa che noi vogliamo.

Inoltre, non esistono i benefici economici della liberalizzazione e della privatizzazione dei servizi pubblici locali. C’è oramai una vasta letteratura economica che contraddice le teorie che reclamano questi benefici. Teorie che oltretutto si fondano su una situazione ideale di piena e simmetrica informazione, equilibrio dei poteri, piena conoscenza del futuro e che proclamano che questo è il corso naturale delle cose. Questo è un sofisma. Ma è anche un errore empirico. Oramai una montagna di ricerche dimostrano che i benefici che erano stati paventati non si sono mai realizzati. Le segnalo il lavoro svolto dalla Public Services International Research Unit della University of Greenwich che ha ricevuto ampi consensi a livello internazionale.

Potremmo menzionare altre motivazioni per non procedere oltre con le proposte di liberalizzazione e privatizzazione, Sono ben conosciute e non vogliamo ripeterle.

Caro Presidente del Consiglio,

noi le chiediamo di NON procedere oltre con le proposte di liberalizzazione e privatizzazione dei servizi idrici e dei servizi locali in Italia. Queste proposte violano l’espressione democratica del popolo italiano e non porteranno benefici all’economia italiana.

Cordiali saluti

Jan Willem Goudriaan
Vice segretario generale dell’EPSU “

 
 

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