AA.LL.: resoconto della riunione del coordinamento nazionale Infanzia che si è tenuta il 29 marzo a Firenze

10 Aprile 2012

 
 

 
Resoconto della riunione del coordinamento nazionale Infanzia che si è tenuta il 29 marzo a Firenze
Proposte


INFANZIA BENE COMUNE


le proposte della Funzione Pubblica CGIL
 
– riformare il sistema dei servizi all’infanzia prevedendo la continuità educativa di un percorso che vada da 0 a sei anni, nonché i livelli essenziali quali-quantitativi 
– prevedere un nuovo piano straordinario per l’estensione e la gestione dei servizi 0-3 anni finalizzando il finanziamento al superamento dei dislivelli attuali tra le diverse Regioni  
– creare linee guida per le legislazioni regionali in materia in funzione della costruzione di un sistema di regole e di standard qualitativi da applicare sia al privato che al pubblico, garantendo la prevalenza di quest’ultimo            
– modificare il patto di stabilità dei Comuni escludendo gli investimenti nei servizi sociali, ed in particolar modo nei servizi educativi e nelle scuole dell’infanzia,  per permettere la diffusione di questi servizi e la generalizzazione del diritto all’accesso 
– prevedere lo sblocco delle  assunzioni nei Comuni     
– riavviare i processi di stabilizzazione dei precari               – costruire un modello contrattuale in grado di tutelare tutti, in grado di includere nel proprio ambito d’applicazione le lavoratrici ed i lavoratori che svolgono le stesse funzioni, ma che, lavorando per soggetti privati, hanno meno retribuzione, meno diritti e meno tutele   (contratto di settore) 
– rivedere la classificazione in coerenza sia con le legislazione più recente in tema di requisiti culturali di accesso a queste professioni, sia con i più elevati standard di prestazioni e di professionalità richiesti per l’espletamento delle   relative funzioni      – uniformare i requisiti di accesso per tutti gli educatori / insegnanti e riconoscere la formazione continua       – introdurre deroghe sul sistema pensionistico che riconoscano la specificità di questo lavoro e cancellare la norma che ha abrogato il diritto all’equo indennizzo.


 
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