Gruppo Iren s.p.a.: un futuro incerto per i servizi ambientali. Comunicato Unitario Segreterie Nazionali

20 Aprile 2012

Gruppo Iren s.p.a.: un futuro incerto per i servizi ambientali. Comunicato Unitario Segreterie Nazionali

 
Nel corso della presentazione del bilancio del Gruppo Iren, alle Organizzazioni sindacali di categoria e confederali territoriali, è emerso un complesso quadro di una Azienda che vive un prolungato periodo di crisi generato dalle difficoltà dell’economia globale ma anche da scelte che nel tempo si stanno rilevando non efficaci. Sicuramente, il Piano Industriale, che evidentemente non ha saputo contrastare quanto detto, il mancato ritorno economico degli investimenti programmati nel passato, il crescente debito societario e la perdita di adesione territoriale stanno, a nostro giudizio, minando le basi di un Gruppo e di un Progetto che noi riteniamo ancora importante.

A tal proposito, pensiamo che le Amministrazioni locali – proprietarie della maggioranza dell’azienda Iren s.p.a. – debbano recuperare ruolo e visione complessiva del Progetto Iren senza perdersi in faraoniche idee che, in questo momento, sommerebbero solo debiti e pesanti riduzioni della capitalizzazione nel listino borsistico.

La prospettiva non è sicuramente ottimistica ed è per questo che riteniamo necessario avviare un percorso di maggiore coinvolgimento, non solo dei lavoratori, ma di tutti i soggetti interessati al rilancio del Gruppo Iren, in una ottica anche economica ma – prevalentemente -in una prospettiva industriale caratterizzata da qualità, servizi e presenza territoriale.

Come Segreterie Nazionali di categoria riteniamo anche dannosa la scelta aziendale di indebolire il confronto a livello locale, differentemente a quanto concordato nel protocollo di relazioni a suo tempo sottoscritto, come conseguenza della scelta da parte del Gruppo di tagliare drasticamente risorse e investimenti.

È in questi momenti che occorre invertire la rotta incrementando gli investimenti sul territorio, per rilanciare lo sviluppo dei vari settori strategici e la qualità delle prestazioni erogate a scapito di operazioni di natura finanziaria o fuori dal “compito” aziendale. Il Sindacato vuole confrontarsi, soprattutto localmente, per parlare di rilancio e radicamento territoriale attraverso la verifica delle risorse, dei cicli produttivi e, soprattutto, del giusto equilibrio tra lavoro e qualità dei servizi erogati.

Tutto ciò, a partire dalla scelta di prospettiva sull’igiene ambientale e sui lavoratori del comparto di un servizio di pubblica utilità.

Nel corso della presentazione del bilancio del Gruppo Iren, alle Organizzazioni sindacali di categoria e confederali territoriali, è emerso un complesso quadro di una Azienda che vive un prolungato periodo di crisi generato dalle difficoltà dell’economia globale ma anche da scelte che nel tempo si stanno rilevando non efficaci. Sicuramente, il Piano Industriale, che evidentemente non ha saputo contrastare quanto detto, il mancato ritorno economico degli investimenti programmati nel passato, il crescente debito societario e la perdita di adesione territoriale stanno, a nostro giudizio, minando le basi di un Gruppo e di un Progetto che noi riteniamo ancora importante.

A tal proposito, pensiamo che le Amministrazioni locali – proprietarie della maggioranza dell’azienda Iren s.p.a. – debbano recuperare ruolo e visione complessiva del Progetto Iren senza perdersi in faraoniche idee che, in questo momento, sommerebbero solo debiti e pesanti riduzioni della capitalizzazione nel listino borsistico.

La prospettiva non è sicuramente ottimistica ed è per questo che riteniamo necessario avviare un percorso di maggiore coinvolgimento, non solo dei lavoratori, ma di tutti i soggetti interessati al rilancio del Gruppo Iren, in una ottica anche economica ma – prevalentemente -in una prospettiva industriale caratterizzata da qualità, servizi e presenza territoriale.

Come Segreterie Nazionali di categoria riteniamo anche dannosa la scelta aziendale di indebolire il confronto a livello locale, differentemente a quanto concordato nel protocollo di relazioni a suo tempo sottoscritto, come conseguenza della scelta da parte del Gruppo di tagliare drasticamente risorse e investimenti.

È in questi momenti che occorre invertire la rotta incrementando gli investimenti sul territorio, per rilanciare lo sviluppo dei vari settori strategici e la qualità delle prestazioni erogate a scapito di operazioni di natura finanziaria o fuori dal “compito” aziendale. Il Sindacato vuole confrontarsi, soprattutto localmente, per parlare di rilancio e radicamento territoriale attraverso la verifica delle risorse, dei cicli produttivi e, soprattutto, del giusto equilibrio tra lavoro e qualità dei servizi erogati.

Tutto ciò, a partire dalla scelta di prospettiva sull’igiene ambientale e sui lavoratori del comparto di un servizio di pubblica utilità.

compito” aziendale. Il Sindacato vuole confrontarsi, soprattutto localmente, per parlare di rilancio e radicamento territoriale attraverso la verifica delle risorse, dei cicli produttivi e, soprattutto, del giusto equilibrio tra lavoro e qualità dei servizi erogati.

Tutto ciò, a partire dalla scelta di prospettiva sull’igiene ambientale e sui lavoratori del comparto di un servizio di pubblica utilità.
Le Organizzazioni sindacali e il territorio emiliano vogliono sapere se il Gruppo Iren crede nell’ambiente e nei servizi ad esso connesso e, conseguentemente, come lo stesso Gruppo si sta preparando alle prossime gare di Piacenza, Parma e Reggio Emilia per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

Inoltre, riteniamo che l’eccessiva pratica delle esternalizzazioni, anche oltre le regole contrattuali, sia foriera di qualità scadente nei servizi e metta a repentaglio la tenuta occupazionale, dei cicli produttivi integrati e dei contratti di lavoro nazionali e, di conseguenza, la sostenibilità ambientale e i diritti di lavoratori e cittadini.

Il Coordinamento Sindacale di Iren Ambiente, del prossimo 4 maggio, e l’incontro con l’Azienda nello stesso mese ci permetteranno di capire al meglio le prospettive e il da farsi.

Di certo, qualora nelle prossime settimane non avremo risposte certe per il futuro del Ciclo integrato dei rifiuti nelle province interessate, non potremo che avviare la necessaria mobilitazione tra i lavoratori e i cittadini.

Roma 19 aprile 2012

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