Spending review – lavoro pubblico: tanta attesa per le solite ricette. Blocco del turn-over ed esuberi, la svolta non c’è. Si condanna la Pa all’invecchiamento

03 Aprile 2014

Spending review – lavoro pubblico: tanta attesa per le solite ricette. Blocco del turn-over ed esuberi, la svolta non c'è. Si condanna la Pa all'invecchiamento

 
Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale

 
Roma, 18 marzo 2014
 
“È una profonda delusione quella che si prova scoprendo come le soluzioni salvifiche che si attendevano dal lavoro di Carlo Cottarelli siano in realtà l’ennesimo esercizio ragionieristico privo di visione. Nemmeno l’ombra di una piano strategico per la Pa. La soluzione è sempre la stessa: blocco del turn-over, questa volta totale, anche se avvolto in un alone di mistero sulla durata e l’estensione, ed esuberi, questa volta 85mila, ma comunque in assenza di chiarezza sulla platea di riferimento. Non intravediamo la svolta buona”. Con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale della Fp-Cgil, commenta i contenuti della spending review presentata da Carlo Cottarelli. “Speriamo che quella circolata in queste ore sia solo una bozza – continua Dettori – e che il lavoro del Commissario sia più dettagliato. È comunque strano, da sindacalista, non aver avuto un confronto su un’operazione tanto delicata. Servirebbe tanto a Cottarelli quanto al Governo Renzi, soprattutto per evitare di colpire ulteriormente settori già troppo indeboliti dalla crisi. Ad esempio servizi come quelli all’infanzia, tanto cari al nostro Presidente del Consiglio, rientreranno nel blocco totale del turn-over? Assistenza alla persona e sicurezza? Evidentemente serve maggiore chiarezza”. “Il pubblico impiego italiano, oltre ad aver subito una cura da cavallo sotto il profilo delle retribuzioni, è stato ampiamente prosciugato, ed è destinato a scendere sotto la soglia psicologica dei 3 milioni di lavoratori. Non capiamo davvero come si possa pretendere che le pubbliche amministrazioni siano in grado di assolvere alla propria funzione senza assumere giovani qualificati e in grado di mettere in pratica quella dematerializzazione tanto importante quanto priva di risorse. Sull’informatizzazione – conclude la sindacalista – si può davvero agire per produrre enormi risparmi, ma non senza prevedere investimenti e condannando la nostra macchina statale a un invecchiamento senza precedenti”.

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