RiformaPa: più che una riforma una caccia al tesoro, il disegno di legge dov’è? Dopo un mese di annunci e due Consigli dei Ministri il Paese discute di slide e indiscrezioni

31 Luglio 2014

RiformaPa: più che una riforma una caccia al tesoro, il disegno di legge dov'è? Dopo un mese di annunci e due Consigli dei Ministri il Paese discute di slide e indiscrezioni

 
Comunicato stampa di Rossana Dettori
Segretaria Generale Fp Cgil Nazionale

 
Roma, 11 luglio 2014
 
“Dopo un mese e due Consigli dei Ministri, per cercare di capire cosa ci sia nella riforma, bisogna ancora affidarsi alle conferenze stampa e alle indiscrezioni? Possibile che il Governo della velocità e del cambiamento a tutti i costi non sia stato ancora in grado o abbia deciso di rendere pubblico alcun testo? L’impressione è che si proceda per blitz pur di non dare il tempo di esprimere pareri qualificati”. Così Rossana Dettori, Segretaria Generale della Fp Cgil Nazionale, commenta l’approvazione di ieri in Consiglio dei Ministri del disegno di legge contenente deleghe legislative sulla riforma della Pubblica Amministrazione.

“Dato ormai quasi per assodato che con questo Governo non può esserci un confronto vero, anche se continueremo a ricercarlo per senso di responsabilità, – continua Dettori – è quantomeno paradossale che il dibattito pubblico non si possa nemmeno basare su un testo. Che poi una riforma così importante sia decisa in chiuse stanze, nella massima segretezza e soprattutto pianificata a suon di deleghe e quindi di decreti attuativi, sembra una beffa. A seguire questo metodo è pur sempre lo stesso esecutivo che a gran voce ha invocato la necessità di snellire il processo legislativo, anche attraverso leggi autoapplicative”.

“La cosiddetta Riforma della Pa proposta da Renzi e Madia produrrà quindi altri decreti che si sommeranno agli oltre 750 in attesa di essere varati, in alcuni casi da anni. Ma non è dato sapere quale sia il contenuto del disegno di legge. Bisogna – conclude la sindacalista – fidarsi delle slide mostrare in conferenza stampa e della bontà delle promesse. Un visione striminzita della democrazia”.

 

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