Sicurezza/Polizia Penitenziaria – La Fp Cgil contraria alla dismissione della Scuola di Monastir.

13 Ottobre 2014

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La Fp Cgil contraria alla dismissione della Scuola di Monastir.

(ANSA) – CAGLIARI, 12 OTT – Il sindacato Funzione pubblica Cgil-Polizia penitenziaria  è decisamente contrario alla dismissione della Scuola di formazione e aggiornamento di Monastir per gli agenti carcerari per far posto al Centro di soccorso e prima accoglienza e per richiedenti asilo (Cspa-Cara).  Contrarietà anche per il trasferimento dell’istituto per minori di Quartucciu, dell’Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) e del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria nel carcere di Buoncammino quando entrerà in funzione,  si dice a novembre, la nuova casa di reclusione mandamentale di Uta.
In un comunicato del coordinatore regionale della Fp Cgil-Polizia penitenziaria della Sardegna, Sandro Atzeni, viene espresso parere negativo e contrario  al provvedimento annunciato dal vice capo vicario del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Luigi Pagano, al prefetto di Cagliari e alle autorità del settore penitenziario regionali,  “in considerazione della formazione e aggiornamento  per migliaia di agenti che si vedrebbero precluso il miglioramento professionale se non attraverso massacranti e costosissimi spostamenti nella penisola”.
“Se l’intenzione del Dipartimento sulla dismissione della scuola di Monastir – è detto ancora nel documento del sindacato – , ci si troverebbe di fronte all’ennesima crisi occupazionale in Sardegna e nel territorio di Cagliari, già duramente colpiti dalla perdita di posti di lavoro, tenendo conto che intorno alla scuola  ruotano servizi di pulizia esterna e che sono stati operati  considerevoli interventi di manutenzione anche da parte dell’amministrazione comunale di Monastir”. In definitiva – secondo la FP Cgil-Polizia penitenziaria – non si abbatterebbero  le spese dall’amministrazione penitenziaria,  ma si originerebbe un aumento degli oneri di gestione della struttura  una volta designata a ospitare i rifugiati”. 

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