Bozza di Accordo Stato Regioni sui Coordinamenti

18 Luglio 2011

Bozza di Accordo Stato Regioni sui Coordinamenti

Bozza di Accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sulla Istituzione della Funzione di coordinamento per le professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione.

Alle Segreterie Regionali FP CGIL
Alle Segreterie Territoriali FP CGIL

Care/i compagne/i,
in questi ultimi tempi, sono proseguiti gli incontri con il Ministero per contribuire all’elaborazione di una bozza che definisse i criteri e le modalità di istituzione delle funzioni di coordinamento, applicando il contenuto dell’articolo 6 della Legge 43/2006, ma tenendo conto, nel contempo, di alcune particolarità e salvaguardando i diritti acquisiti.
Nel mese di Aprile è stata predisposta l’ultima versione del documento, già peraltro presente in parecchi siti professionali, che trasmettiamo in allegato assieme alla lettera del Ministero.

Analizzando il documento nel merito, possiamo far notare quanto segue:

– il comma 1 dell’articolo 1, sancisce che per l’accesso alla funzione di coordinamento saranno necessari i requisiti previsti dall’articolo 6 della Legge 43/2006 (Master e 3 anni di anzianità);
 
– al comma 2 dell’articolo 1, su nostra sollecitazione, agita anche in modo unitario con CISL e UIL, è stato inserito che il master deve avere durata minima annuale (requisito già previsto dal D.M. 509/1999 e confermato dal D.M. 270/2004, uniche norme che regolamentano tali corsi, tra l’altro) e formazione residenziale obbligatoria nelle Università e nelle sedi convenzionate per la formazione delle professioni sanitarie, escludendo, di fatto, le modalità formative esclusivamente a distanza molto in voga ultimamente; considerando che, anche nell’ECM, le modalità FAD consentono solo una limitata copertura del debito formativo annuale non è comprensibile che addirittura i percorsi formativi dei corsi di alta specializzazione (come sono definiti i master dai decreti più sopra richiamati) siano totalmente a distanza;

– il terzo comma dell’articolo 1, sancisce che il Ministero della Salute e il MIUR dovranno emanare un Decreto interministeriale che individuerà i percorsi didattici – formativi necessari all’accreditamento dei master in relazione alle funzioni di coordinamento: i corsi residenziali obbligatori in management o per le funzioni di coordinamento (già organizzati e anche già conclusi dai vari atenei italiani, nel rispetto delle disposizioni del D.M. 509/1999, confermate dal D.M. 270/2004) dovrebbero conservare la loro validità;

– l’articolo 2 è quello che fa riferimento al sistema contrattuale; nei due commi di questo articolo si stabilisce che l’accordo fungerà anche da mandato per il Comitato di settore per l’emanazione di atti di indirizzo per i rinnovi contrattuali che comprendano la materia oggetto della presente; è prevista anche una disciplina per la fase transitoria volta a salvaguardare i diritti quesiti (anche in considerazione della scarsità di professionisti di tutti i profili in possesso del diploma di master); le modalità del conferimento e la revisione del sistema di conferimento saranno demandate anch’esse alla fase di contrattazione; coloro che già sono assegnatari di incarichi di coordinamento, soggetti a verifiche a scadenze stabilite, se la funzione permane e se superano le valutazioni previste, non dovranno necessariamente prendere parte a nuove selezioni;

– l’articolo 3 stabilisce che l’accesso ai master è consentito alle professioni sanitarie di tutte e 4 le aree; si sancisce poi che, a livello regionale, dovranno essere individuate idonee modalità per favorire la partecipazione ai master dei professionisti già incaricati di coordinamento ai sensi della normativa contrattuale vigente;

– l’ultimo articolo ribadisce ciò che abbiamo detto più volte e cioè che, fino all’entrata in vigore dell’accordo, si applicano le norme dell’attuale CCNL.

Negli ultimi contatti informali, benché non ce ne sia traccia nella bozza che alleghiamo, il ministero ha confermato l’inserimento dell’area degli assistenti sociali, come abbiamo più volte sostenuto a gran voce, anche perchè è stabilito dall’articolo 1 octies della Legge 27/2006.
Il nostro giudizio sull’impianto della bozza, anche considerando l’impegno profuso sui tavoli ministeriali, regionali e professionali, è di sostanziale gradimento fermo restando che dovrà essere tenuto costantemente d’occhio in tutte le fasi dell’iter previsto per l’approvazione.
Sarà nostra cura tenervi informati tempestivamente sul prosieguo della discussione.
Cari saluti.

La Segretaria Nazionale Funzione Pubblica CGIL
Rossana Dettori

Il Coordinatore del gruppo di lavoro nazionale delle professioni sanitarie
Gianluca Mezzadri

Roma, 27.04.2007

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