Coordinamento Nazionale Corpo Forestale dello Stato
Prot. 17/2015
Roma, 23 aprile 2015
All’Ufficio Relazioni Sindacali
Oggetto: Squadre di Ordine Pubblico
In tempi piuttosto recenti alcuni forestali in assetto di OP hanno contribuito ad assicurare il corretto defluire di una manifestazione nella capitale. Oggi si predispongono servizi di OP per l’ostensione della sacra sindone e per l’EXPO.
Teatro dei servizi: Roma, Torino e Milano che attualmente non sono propriamente da classificare come aree rurali e montane.
Alla luce delle decisioni assunte in sede di tavolo tecnico presso il Ministero degli Interni, in cui si è definito che il Corpo finalmente lascerà i compiti di OP, ci chiediamo perché si continua a derogare ai dettami della l. 36/2004?
Perché continuiamo a svolgere compiti economicamente dispendiosi in cui, per quanto preparati e competenti, abbiamo spesso ruoli oggettivamente distanti da quelli di reparti di altre FF.PP. che fanno esclusivamente OP? Qualche dirigente preferisce vestirsi in assetto da Ordine Pubblico? Noi no e vorremmo continuare a fare il nostro lavoro all’interno delle competenze di legge.
Sottolineamo che l’OP viene svolto dallo stesso personale che lavora nei comandi stazione e nei nuclei operativi. Così, sostenendo di svolgere un ulteriore servizio al cittadino, sottraiamo i forestali al territorio aggravando la situazione dovuta ai nostri già esigui numeri.
Chiediamo di fare chiarezza su come sono state formate le squadre. La scelta del personale è avvenuta quasi ovunque in maniera piuttosto arbitraria, dove per mancata trasparenza dei criteri di scelta dei volontari, dove per imposizione quando questi mancavano. Come sempre non riteniamo questo sia il modo di gestire la res publica.
Chiediamo quindi all’Amm.ne di rivisitare le squadre di OP escludendo immediatamente il personale che ha chiesto di non svolgere tale servizio e contemporaneamente di interrompere servizi che esulano dal quadro in cui la l 36/04 ci inserisce.
La Coordinatrice Nazionale Fp Cgil
Corpo Forestale dello Stato
Francesca Fabrizi