Province: Cgil Cisl Uil, oggi mobilitazione in cento piazze,
no mobilità selvaggia
Necessaria corretta ricollocazione personale e salvaguardia servizi
Roma,
27 ottobre 2015
Contro un processo di mobilità ‘selvaggia’, frutto di
un confuso processo di ‘cancellazione’ delle province, e contro i tagli
previsti in legge di Stabilità agli enti locali, oggi in tutta Italia
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno promosso circa cento iniziative per
denunciare ed evitare i danni possibili dal decreto mobilità e dalla
legge di Stabilità, sui servizi ai cittadini e sui lavoratori pubblici.
Con assemblee nei luoghi di lavoro, con presidii, in tutte le province, i lavoratori “si sono ancora una volta mobilitati per
denunciare un processo di riordino ‘incompiuto’ delle province, a
partire dai tagli previsti dalla legge di Stabilità per gli enti locali
fino al decreto sui criteri generali per la mobilità dei dipendenti
pubblici, e i rischi connessi alla tutela del lavoro e dei servizi ai
cittadini”.
Cgil, Cisl e Uil di categoria rivendicano infatti “una
corretta ricollocazione del personale provinciale, a partire dalla
valorizzazione delle competenze professionali e da un vero rilancio dei
servizi sul territorio”. Tra le figure a rischio spiccano infatti gli
oltre duemila lavoratori della polizia provinciale, “ancora senza alcuna
garanzia e certezza di ricollocazione”.
Ragioni per le quali oggi si sono mobilitati I lavoratori delle province contro “un
decreto che riduce i salari, violando le garanzie stabilite dalla
legge, che disperde le conoscenze e le professionalità dei lavoratori e
che non garantisce efficacia alle procedure”. Serve, concludono i
sindacati, “mettere in campo procedure corrette di ricollocazione del
personale, a partite dalla polizia provinciale, tutelando il lavoro e i
servizi ai cittadini”.