Croce Rossa: Cgil Cisl Uil Cisal, a rischio oltre duemila posti, al via mobilitazione

22 Marzo 2016

Croce Rossa: Cgil Cisl Uil Cisal, a rischio oltre duemila posti, al via mobilitazione


Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Fialp Cisal:
subito un tavolo di confronto in Funzione Pubblica.
Al via mobilitazioni e iniziative

Roma, 19 febbraio 2016

A rischio oltre 2.000 posti di lavoro e nessuna
risposta certa su produttività e valorizzazione delle professionalità.
E’ quanto denunciano Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-PA e Fialp-Cisal dopo
l’incontro tenutosi ieri presso la Sede romana dell’Ente. “Quanto
accaduto ieri al tavolo”, commentano Salvatore Chiaramonte, Paolo
Bonomo, Gerardo Romano e Davide Velardi, segretari nazionali delle
quattro sigle sindacali, “è semplicemente assurdo”.

Benché non
sia ancora chiaro quanti e in quali amministrazioni i lavoratori della
CRI potranno essere ricollocati, l’Ente ha infatti annunciato la volontà
di procedere all’approvazione di una nuova dotazione organica e
conseguentemente, alla dichiarazione di eccedenza per oltre 1.700 unità
di personale. Solo 500 dei 2.200 lavoratori CRI, in questa prima fase,
troverebbero spazio nella dotazione che l’Ente si accinge ad approvare.
Alla fine in CRI rimarranno poco più di 160 lavoratori.

“Se nelle
altre amministrazioni pubbliche non vi fosse un numero di posti
sufficiente a coprire l’intero fabbisogno, per oltre 2.000 lavoratori
della Croce Rossa Italiana”, denuncia il sindacato, “si spalancherebbero
inevitabilmente le porte della mobilità collettiva. Un rischio al quale
i lavoratori CRI non possono essere esposti”.

Per questo, Fp
Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Fialp Cisal hanno nuovamente chiesto che il tema
sia discusso ad un tavolo di confronto presso il Dipartimento della
Funzione Pubblica. “E’ arrivato il momento – attaccano Chiaramonte,
Bonomo, Romano e Velardi – di fare definitiva chiarezza sia sul numero
dei posti che potranno essere coperti in forza dei processi di mobilità
che interesseranno i lavoratori della CRI, sia sulle difficoltà
applicative che le disposizioni della legge di stabilità 2016 al tema
dedicate stanno facendo registrare in molte realtà regionali”.

“Fino
a quel momento la CRI eviti fughe in avanti. Riconsideri la decisione
di procedere a dichiarazioni di eccedenza “al buio” e sospenda l’avviata
procedura interna volta ad individuare le poche unità di personale che
saranno chiamate a svolgere le attività propedeutiche alla gestione
liquidatoria dell’Ente”.

“Diamo il via a iniziative e
mobilitazioni per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto”,
concludono Chiaramonte, Bonomo, Romano e Velardi chiamando in causa il
Ministero della Funzione Pubblica in capo al quale è posta la gestione
della mobilità, “e siamo pronti ad andare avanti: nessun lavoratore
della Cri deve essere lasciato solo”.

 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto