Seminario sui cambiamenti globali relativi ai flussi migratori Berlino 27 gennaio 2016

21 Dicembre 2016

Seminario sui cambiamenti globali relativi ai flussi migratori e ai loro impatti sulle amministrazioni locali

seminar

Berlino, 27 gennaio 2016

Comitato di dialogo sociale europeo per le autonomie locali

Seminario sui cambiamenti globali relativi ai flussi migratori e ai loro impatti sulle amministrazioni locali in termini occupazionali e di organizzazione dei servizi pubblici

Sono stati esposti i dati emersi sul fenomeno delle straordinarie ondate migratorie di profughidel 2015 e su alcune buone pratiche

Renate Sternatz (sindacato tedesco Ver.di) ha introdotto i lavori: ‘Stiamo giocando una grande sfida per l’integrazione, fondamentale è ricordare che la dignità umana non deve mai essere compromessa. Nel 2015 in Germania sono arrivate un milione di persone. Per affrontare le paure e combattere l’estremismo di destra la via da percorrere è la coesione sociale. Il nostro sindacato agisce in questo senso e contiamo sul sostegno di tanti attivisti volontari. Lavoriamo con i datori di lavoro soprattutto pubblici, puntiamo sulla formazione professionale e sulle risposte al bisogno di casa. Vinceremo la sfida se sapremo costruire consenso largo per la ‘cultura del benvenuto”.

Jean Lethbridge (autrice della ricerca commissionata da Epsu): ‘Le autorità locali giocano un ruolo importante per creare e implementare le politiche di integrazione. L’integrazione nel mercato del lavoro è ancora bassa come anche il riconoscimento dei titoli di studio’.

Lamine Abbad (Progetto UCLG – La migrazione nel Mediterraneo da città a città): ‘Aver accesso al diritto e ai servizi è un punto fondamentale per l’inclusione. Serve accesso al diritto per gli abitanti e non solo per i cittadini. Le vie sono la conoscenza, il dialogo e l’azione. Dobbiamo incrmentare il dialogo fra le città europee e attivare lo scambio di buone pratiche e di buone politiche’.

Gli esponenti sindacali e datoriali della Svezia hanno descritto il loro piano comune ‘Fast Track’, messo in atto per riconoscere e valorizzare da subito le professionalità deiprofughi, in primis medici e infermieri.

Loveleen Brenna (di ‘Seema’, un’organizzazione che lavora con le diversità):’Occorre usare le differenze linguistiche per interagire con gli altri. La migrazione e la diversità costituiscono oggi la nuova normalità, una sfida per il cambiamento. Deve essere creato un nuovo linguaggio. Anziché per l’integrazione, agiamo per costruire inclusione o socializzazione. Creare ponti basati su similitudini e non su differenze, non rigettiamo la diversità per l’identità e puntiamo a creare un unico ‘noi’. La situazione è comune ai Paesi UE, bisogna gestire problemi insieme e promuovere azioni sinergiche’.

La rappresentante del sindacato danese, nel giorno dell’approvazione della norma sulla confisca dei beni ai migranti, vuole ‘continuare a essere orgogliosa del proprio Paese: infatti le parti sociali stanno già lavorando per impedire che la Danimarca affondi nel mare dell’egoismo razzista’.

La Grecia ha espresso l’enorme difficoltà delle sue isole dove arrivano 4000 rifugiati al giorno e a cui l’UE non può ribattere solo calcolatrice alla mano. Le isole greche sono candidate al Nobel per la Pace. Gli organi europei devono distribuire più fondi ai greci, apprezzando il loro lavoro finora svolto. Un Paese così piccolo non può accogliere milioni di persone. La rappresentante della Commissione presente ha sostanzialmente ribadito i principi dell’agenda europea sull’immigrazione e negato un ulteriore aumento dei finanziamenti e una differente distribuzione del peso fra i vari Paesi.

In tutti gli interventi è emerso come le autorità locali giochino un ruolo importante per creare e implementare le politiche di integrazione.

Lucilla Pirovano, FP CGIL Lombardia, rappresentante italiana nel Comitato di dialogo sociale europeo enti locali.

 
 

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