CETA: risultati del Consiglio affari esteri 13 maggio 2016

15 Maggio 2016

CETA: Il Consiglio europeo vuole la firma a giugno

NOCETA

Ma l’accordo dovrà essere votato dai Parlamenti dei 28 paesi

Come avevamo annunciato,il Consiglio europeo affari esteri del 13 maggio 2016 ha discusso il progetto di commercio e investimenti accordo con il Canada, l’ accordo economico e commerciale globale ” (CETA).
Il Consiglio europeo ha confermato il suo sostegno per l’accordo. La Commissione ha confermato la sua intenzione di presentare una proposta al Consiglio nel giugno 2016 per la firma del CETA.
Il Consiglio ha sottolineato una visione condivisa tra i ministri che il CETA è di competenza mista tra l’Unione Europea e gli Stati membri “e dovrebbe essere firmato e concluso in quanto tale.”
“L’obiettivo è quello di firmare l’accordo in un vertice UE-Canada previsto per ottobre 2016 “,

 

28 possibilità di respingere il CETA?

La questione centrale riguardavalo status giuridico del CETA:sei rientra nella competenza esclusiva dell’UE o piuttostoincluda disposizioni  che restano di competenza degli Stati membri. Nel primo caso, può essere attuata con l’approvazione del Consiglio europeo, senza attendere la ratifica nei 28 Stati. Nel secondo, le disposizioni di competenza comunitare saranno attuate senza indugio; tutto il resto attenderà la convalida dei parlamenti nazionali.
Il Comunicato del Consiglio rileva la competenza mista.
Ciò implica che il trattato con il Canada dovrà essere approvato dalle autorità europee, ma anche da tutti i parlamenti nazionali. E in questo caso, un unico “no” potrebbe bloccare l’intero processo di ratifica.
Il prossimo passo sarà quindi quello di definire le disposizioni che rientrano nella competenza esclusiva di Bruxelles, e quali no. Al centro del dibattito in particolare il capitolo 8 sugli investimenti, compreso il controverso meccanismo di arbitrato degli investimenti, che, se fosse di competenza europea, consentirebbe alle aziende canadesi di attaccare uno stato membro davanti a un tribunale arbitrale anche se il parlamento nazionale respingesse il trattato.

 

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