Sicurezza/Polizia Penitenziaria: Riunione con il Ministro della Giustizia sul riordino delle carriere delle Forze di Polizia

14 Giugno 2016

Sicurezza/Polizia Penitenziaria: Riunione con il Ministro della Giustizia sul riordino delle carriere delle Forze di Polizia

Roma, 14 giugno 2016

Si è svolto nella giornata di ieri l’incontro
con il Ministro della Giustizia Orlando chiesto dalle

organizzazioni sindacali rappresentative
del Corpo sulla revisione degli ordinamenti e dei ruoli delle

Forze di Polizia.

Dal punto di vista strettamente politico,
la FP CGIL nel proprio intervento ha

immediatamente sottolineato la difficoltà
di realizzare un riordino delle carriere complessivo ed

omogeneo che tenda realmente a valorizzare
il personale di Polizia Penitenziaria con i soli 119

milioni resi infine disponibili dal Governo
Renzi.
In tal senso, abbiamo inteso ricostruire al
Ministro Orlando il percorso degli stanziamenti

economici destinati al riordino fin dal
1999, depauperati in maniera illogica ed oltremodo pesante

negli ultimi 15 anni dai governi che si
sono fin qui succeduti. Circa 900 milioni finiti a compensare

altre spese, tagli imposti dalla cosiddetta
finanza creativa di tremontiana memoria.
Per questa ragione – abbiamo sostenuto nei
confronti del Ministro – riteniamo che il nodo

da sciogliere sia anzitutto politico.
Perché una volta risolta quella situazione potremo

evidentemente cominciare a lavorare
pensando a valorizzare le qualifiche più basse del Corpo, ed

investire nei ruoli intermedi
(sovrintendenti ed ispettori) creando le condizioni affinché sia possibile

evitare che la stragrande maggioranza degli
assistenti capo continuino loro malgrado e senza alcun

riconoscimento formale ed economico ad
essere impiegati in mansioni superiori e magari anche

nella sorveglianza generale dell’istituto
penitenziario, soprattutto nei turni serali e notturni.
Dobbiamo smetterla di rincorrere gli altri
Corpi di polizia, abbiamo affermato, ma invece

eliminare subito tutti i disallineamenti
che da anni ormai coinvolgono le colleghe ed i colleghi del

ruolo dei sovrintendenti, degli ispettori e
dei funzionari del Corpo di Polizia Penitenziaria rispetto

agli omologhi della Polizia di Stato, o
piuttosto che della Forestale, e poi pensare a costruire la

dirigenza del Corpo. Per fare questo 119
milioni non bastano affatto, ed è per questo che serve un

intervento politico del Ministro che
favorisca un ulteriore stanziamento nella prossima legge di

stabilità, facendo parimenti molta
attenzione alla norma che vincola l’autorizzazione di spesa

all’anno corrente.
La Fp Cgil lavora affinché sia
possibile conseguire un riordino delle carriere con risorse

economiche adeguate a garantire la
progressione di carriera di tutto il personale del Corpo di

Polizia Penitenziaria in maniera paritaria
ed omogenea, non solo di parte di esso, come

inizialmente prospettato
dall’amministrazione centrale, liberando così anche parte delle dotazioni

organiche del ruolo agenti assistenti e
favorire l’avvio dei necessari concorsi volti a conseguire

nuove e significative assunzioni.
Ma il richiesto intervento politico del
Ministro dovrà ovviamente riguardare anche il rinnovo

contrattuale, e impedire che la
stabilizzazione degli 80 euro diventi un surrogato di un rinnovo

contrattuale che noi continuiamo a
rivendicare con forza e rinnovata ostinazione, perché non

vogliamo affatto rinunciare al nostro
diritto di vedercelo rinnovato!
Il Ministro Orlando ha da subito precisato
che non sarà la nostra amministrazione a

mettersi di traverso al tavolo del
riordino, poiché questa mossa ci indebolirebbe. In ogni caso,

qualora dovessero esserci rinvii sine die,
farà di tutto per reperire ulteriori risorse economiche,

anche attraverso l’inserimento del
riallineamento in alcuni disegni di legge già presentati sul

sistema penitenziario e attualmente in
discussione in Senato.
Al momento tre sono i suoi obiettivi
declinati:

a) istituire la Dirigenza del Corpo;

b) ampliare i ruoli tecnici;

c) rafforzare i ruoli intermedi
(sovrintendenti ed ispettori).
Non è possibile, allo stato attuale,
immaginare di aumentare le dotazioni organiche di tutti i

ruoli, così ha affermato il Ministro,
bisogna stabilire prima le funzioni e poi, su quelle, decidere le

dotazioni organiche dei vari ruoli.
Considerato, però, che entro le successive 24 ore dobbiamo

inviare la nostra proposta al Ministero degli
interni, vi invito a trasferirvi al DAP per l’avvio di un

tavolo tecnico con l’amministrazione
penitenziaria, in cui discutere delle dotazioni organiche dei

vari ruoli.
In realtà, poi a quel tavolo tecnico l’amministrazione
non ha portato tutti i dati delle

dotazioni organiche dei vari ruoli, ma ha
solo comunicato che nell’ultima riunione al ministero

dell’interno si è parlato della dotazione
organica della futura dirigenza, concordata per circa 125

unità. Da un’analisi fatta sulla base delle
reali esigenze e funzioni da espletare, tale dotazione

sarebbe poi scesa a 113 unità per la
Polizia Penitenziaria.
Abbiamo contestato tale modo di operare,
rimandando il nostro giudizio alla successiva

analisi di un progetto completo di
riorganizzazione del Corpo che, al momento, la parte pubblica

non era ancora stata in grado di fornire.
Si è, in sostanza, ribadito ancora una
volta che intendendiamo sapere quali progressioni

erano previste per il personale del ruolo
agenti/assistenti, sovrintendenti ed ispettori, e quali

possono essere le semplificazioni previste
per quei percorsi.

Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil

Comparto Sicurezza

                               Francesco Quinti

Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil

Polizia Penitenziaria


                           Massimiliano Prestini

 
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