Sanità/Funzioni Locali: Cgil Cisl Uil, legge su educatori moltiplica la frammentazione esistente

10 Novembre 2016

Cgil Cisl Uil, legge su educatori moltiplica la frammentazione esistente


Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

“Per la complessità dei bisogni di assistenza e cura
servono percorsi integrati”

Roma,
23 giugno

“Il provvedimento che disciplina le professioni di
educatore professionale socio-pedagogico, educatore professionale
socio-sanitario e pedagogista, moltiplica la frammentazione esistente,
quando invece sarebbe stato necessario, per la complessità dei bisogni
di assistenza e cura, di percorsi integrati”. È il giudizio della Fp
Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in merito alla legge sugli educatori, che
regolamenta le professioni, approvata alla Camera.

Un
provvedimento che, fanno sapere i sindacati, “nonostante fosse atteso
per colmare le lacune legislative del nostro ordinamento, è stato
concepito in una formulazione avulsa dal contesto al quale si riferisce,
a ulteriore dimostrazione che chi amministra, chi fa le leggi, non
conosce né vuole conoscere il mondo del lavoro, e non tiene in alcun
conto chi quel mondo lo rappresenta”. Il testo, infatti, “invece di
ricomporre la frammentazione esistente, la moltiplica, sancendo la
separazione del profilo dell’educatore in percorsi formativi e
lavorativi diversi, arrecando gravi danni tanto ai lavoratori quanto ai
cittadini fruitori dei servizi. Inoltre – aggiungono i sindacati -,
stabilisce percorsi di riconoscimento e di riqualificazione diversi a
seconda di criteri quali l’età anagrafica, gli anni di servizio, a
totale carico dei lavoratori, lasciando comunque fuori molti educatori
attualmente in servizio”.

Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl
“addirittura, se questo provvedimento venisse approvato definitivamente,
anche parecchi lavoratori che sono già nei servizi, riconosciuti ai
sensi delle norme vigenti, rischierebbero di dover cambiare lavoro.
Sosteniamo invece che, per la complessità dei bisogni di assistenza e
cura, c’è bisogno di percorsi integrati di presa in carico globale,
valorizzando anche le buone esperienze pregresse. C’è bisogno di
riunificare il mondo del lavoro, di fare ordine nei profili e nelle
professioni, nel rispetto della qualità delle prestazioni e dei servizi,
non di parcellizzare le prestazioni. Si è persa l’occasione di superare
una dicotomia che ha creato tanti problemi in questi anni: sarà
necessario trovare una soluzione univoca e definitiva al percorso
formativo. Ci impegneremo perché la discussione al Senato possa
traguardare questo obiettivo”, concludono. 

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