Province: Fp Cgil su Dl ‘Enti Locali’, niente contro rischio per salario dipendenti

30 Giugno 2016

Province: Fp Cgil su Dl 'Enti Locali', niente contro rischio per salario dipendenti

7 mila dipendenti coinvolti, senza interventi riflessi pesanti su busta paga

Roma,
27 giugno – “L’intervento sulle province presente nel Dl ‘Enti Locali’,
pubblicato lo scorso 24 giugno, non basta: serve ridurre il prelievo
delle risorse economiche da parte dello Stato nei confronti di province e
città metropolitane, previsto nella Legge di Stabilità del 2015. Allo
stesso tempo, è necessario evitare il taglio del salario accessorio
delle lavoratrici e dei lavoratori degli enti locali”, così la Fp Cgil
Nazionale commenta le norme del decreto dedicate agli enti di area
vasta. 

“Ancora
una volta il Dl ‘Enti Locali’ non corregge uno degli effetti più
negativi del processo di riforma delle province, partito con la legge
Delrio: ossia, il prelievo automatico di risorse economiche da parte
dello Stato. Un meccanismo che ha già spinto ben 47 province su un
totale di 76 delle regioni a statuto ordinario, insieme a ben 8 città
metropolitane su 10, a non rispettare il patto che vincola le casse di
questi di enti”, continua la categoria dei servizi pubblici Cgil. 

“I
dipendenti delle province e delle città metropolitane stanno già
subendo le conseguenze dell’applicazione del riordino e dello sforamento
del Patto di Stabilità. Nel corso dell’anno potranno, quindi,
ritrovarsi a pagare sulla loro pelle un ulteriore effetto di norme
sbagliate, con un danno economico sostanzioso che ammonterebbe a circa
1.350 euro (-4,6%) all’anno, direttamente sul loro salario medio,” –
come già precedentemente denunciato dalla Fp Cgil Nazionale. 

Per
questo, la Fp Cgil rivendica che nel corso della discussione del
decreto in Parlamento “si intervenga immediatamente a rimuovere le
sanzioni che ricadono in capo ai dipendenti degli enti di area vasta per
una situazione economico-finanziaria che non hanno in alcun modo
contribuito a creare, configurandosi nel caso oltre il danno anche la
beffa”. La
categoria Cgil dei servizi pubblici “è pronta a mettere in campo tutte
le iniziative necessarie e a continuare ancora più forte la
mobilitazione se le Camere non dovessero dare ascolto alle richieste
delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori delle province e delle
città metropolitane”, conclude.  

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