Corpo Forestale dello Stato: Nota congiunta

28 Luglio 2016

Corpo Forestale dello Stato: Nota congiunta

 
I
Sindacati e i COCER del Comparto Sicurezza e Difesa si sono riuniti per
valutare lo stato di

attuazione
della delega (legge n. 124/2015, c.d. “riforma Madia”) riguardante la riorganizzazione

dell’apparato
di sicurezza e difesa e il riordino
delle carriere del personale, alla luce

della
volontà governativa di modificare radicalmente gli
attuali assetti istituzionali e

funzionali
delle Forze di polizia, per disegnare un nuovo modello di
Sicurezza per il Paese e

renderlo
più moderno e rispondente alle esigenze di tutela da parte dei cittadini.

Orbene,
proprio con lo spirito costruttivo che
ha sempre contraddistinto le scriventi OO.SS. e

Rappresentanze
Militari ed al fine di assicurare che il delineato processo riformatore porti

realmente
a garantire maggiore sicurezza e soprattutto a migliorare
la qualità del

servizio
che quotidianamente gli uomini in divisa svolgono con spirito di
abnegazione nei

confronti
dei cittadini e delle Istituzioni del Paese, ribadiamo come sia di fondamentale
importanza

che
tale riforma avvenga nel pieno rispetto dei
principi sanciti nella legge n. 121/1981,

ovvero
nello spirito di una maggiore democratizzazione del sistema della sicurezza del
Paese.

L’attuale
progetto di riforma, complice anche l’insufficienza delle risorse stanziate,
presenta

lacune
e criticità che avranno inevitabili ripercussioni sul
personale. Emblematico è il caso, ad

esempio,
del riordino delle carriere, fortemente voluto dai sindacati e dal personale e
che è atteso

da
tutti gli operatori della sicurezza da anni rischia di diventare l’ennesimo
tentativo di una parte

degli
apparati di migliorare esclusivamente le prospettive di carriera delle alte

gerarchie
delle Forze di Polizia. In tale ambito, la richiesta congiunta che
l’intero comparto

sicurezza
ha avanzato presuppone l’individuazione di maggiori
risorse economiche, senza le

quali
non si riuscirà a garantire maggiore efficienza e l’auspicata riqualificazione
del personale.

Così
come l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato, il
cui personale, in virtù del

transito
delle funzioni di polizia ambientale e agroalimentare all’Arma dei Carabinieri,
subirà una

ingiustificata
ed anacronistica militarizzazione “coatta”, con
grave perdita di diritti

costituzionali
fondamentali assicurati ad ogni cittadino della nostra Repubblica, in totale
contrasto

con
lo spirito innovativo della legge speciale n. 121/81, che verrebbe in tal modo
profondamente

modificata
in via del tutto irrituale con un decreto legislativo e attraverso un
procedimento di

consultazione
semplificato e condotto a tappe forzate, che ha privato
il dibattito civile,

sindacale
ed istituzionale del proprio ruolo rispetto alle delicate e
centrali funzioni che la legge

di
riforma della sicurezza ha garantito sin dalla sua approvazione avvenuta ben 35
anni fa! Anche

in
tale ambito, la posizione pressoché unanime del Comparto è
quella di contrarietà alla

militarizzazione
delle funzioni di polizia ambientale e soprattutto del personale, al

quale
vanno invece garantite le più ampie ed alternative possibilità
di scelta nel transito ad

altre
Forze di polizia del Comparto.
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