Dl Enti Locali: Cgil Cisl Uil, bene su spese personale e settore scolastico-educativo – Cosa manca e cosa c’è – Scheda

20 Settembre 2016

Dl Enti Locali: Cgil Cisl Uil, bene su spese personale e settore scolastico-educativo – Cosa manca e cosa c'è – Scheda


Irrisolto tema precari e salario accessori,
ingiustizie da sanare con legge di Stabilità

Roma,
2 agosto – “Il superamento di vincoli sulle spese del personale e sul
settore scolastico-educativo, una conquista frutto di anni di
mobilitazione, insieme ad alcuni aspetti critici che riguardano le
province e le città metropolitane”. Un giudizio luci e ombre quello di
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sul decreto Enti locali convertito oggi
definitivamente in legge con il via libera del Senato.

Secondo i
sindacati “si sono fatti dei passi in avanti, una conquista di anni di
mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, specie per quanto
riguarda le stabilizzazioni nel settore scolastico-educativo, ma rimane
irrisolto il tema dei precari: per oltre duemila lavoratrici e
lavoratori delle province e città metropolitane, da anni, spesso decine,
impiegati a garantire servizi pubblici in quegli enti e in scadenza
alla fine di quest’anno, non c’è al momento alcuna prospettiva. Così
come è concreto il rischio per migliaia di dipendenti di enti che hanno
sforato il patto di stabilità di vedersi il salario decurtato”.

Per
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl “la scelta di porre la questione di fiducia
nei due rami del Parlamento sul testo ha impedito di ottenere quegli
avanzamenti, registrati invece in altri punti del decreto, lasciando
così senza soluzione il tema dei contratti in scadenza per circa duemila
lavoratori precari.  Anche sul fronte dei tagli al salario accessorio,
come per il tema della sostenibilità finanziaria degli Enti, sono
mancate le necessarie risposte”.

Per i sindacati si tratta di
“ingiustizie che andranno sanate in autunno, con la prossima legge di
stabilità. Insieme al tema delle risorse per i rinnovi contrattuali,
infatti, questi due punti critici evidenziati andranno assolutamente
risolti. Per questo la pressione e la mobilitazione di lavoratori
continuerà: per enti condannati, in ragione dei tagli pesanti, al
prossimo dissesto economico-finanziario e alla cancellazione dei servizi
offerti, non possono essere le lavoratrici e i lavoratori, né tantomeno
i cittadini privati di servizi pubblici essenziali, a pagarne il prezzo
più salato”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

 
 


COSA MANCA E COSA C’E’ – Scheda

 
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