Forestale: inizia la vertenza legale contro la soppressione del Corpo

27 Settembre 2016

LA CGIL E LA FP CGIL PATROCINERANNO I RICORSI CONTRO L'ASSORBIMENTO DEL CORPO FORESTALE NELL'ARMA DEI CARABINIERI E LA MILITARIZZAZIONE FORZATA DEI LAVORATORI DEL CORPO

     

Roma, 22 agosto 2016 –
La riunione dell’11 agosto con
l’Avvocato Emanuela Mazzola e con i riferimenti regionali disponibili, parte in
Sede FP CGIL e parte in video-conferenza, ha innanzitutto fatto il punto
sull’iter del decreto legislativo di attuazione dell’art. 8 Legge 124/2015.

Al momento, malgrado l’
“approvazione definitiva” da parte del Consiglio dei Ministri del 28 luglio,
non è disponibile il testo definitivo che andrà in pubblicazione in G.U. ma
possiamo ragionevolmente immaginare che non vi saranno modifiche di grande
rilievo al testo sottoposto all’esame del Consiglio di Stato e delle
Commissioni parlamentari, tranne un possibile prolungamento dei termini a
disposizione del Capo del CFS e del Presidente del Consiglio. Resta cioè
confermata la volontà dell’Esecutivo di procedere all’assorbimento delle
funzioni della Forestale in altre forze di polizia e la militarizzazione
forzata di grandissima parte degli attuali componenti del Corpo (in GdF e
soprattutto nei CC).

Abbiamo già stigmatizzato con diversi
comunicati (anche con la CGIL) tali scelte e sappiamo che continua ad essere
necessaria una forte mobilitazione che porti allo sciopero alla fine di
settembre, ma a questo punto dobbiamo metterci in grado di affrontare la
questione anche sul piano della vertenza legale per puntare decisamente a
pronunciamenti dei Tribunali che considerino nulle le norme di “attuazione” del
Dlgs. Ex art. 8 L.124/2015.

Per questo la nostra organizzazione
sindacale ha deciso di patrocinare i ricorsi di tutti gli iscritti o di coloro
che vorranno iscriversi, senza oneri a loro carico.

Per fare questo sono stati
incaricati due legali di indubbia fama ed esperienza: l’Avvocato Emanuela
Mazzola di Roma, specialista esperta in diritto Amministrativo del comparto
Sicurezza e Difesa (conosciuta nell’ambiente per aver rappresentato in numerose
occasioni colleghi della PS o della Penitenziaria), e l’Avvocato Vittorio
Angiolini di Milano, costituzionalista di fama nazionale e professore
universitario all’Università Cattolica di Milano (celeberrimo per aver
ottenuto, contro ogni orientamento precedente, il diritto ad una fine dignitosa
per Eluana Englaro).

Una task force di tutto rispetto che
mira a chiedere, attraverso ricorsi collettivi in diversi Tar del Paese contro
i Decreti del Capo del Corpo che assegneranno i dipendenti del CFS a un reparto
dei Carabinieri o della Polizia o dei Vigili del Fuoco, il riconoscimento
dell’illegittimità costituzionale dell’intero corpo normativo del Decreto di
accorpamento.

Nell’incontro di oggi a Roma tra una
delegazione di FP CGIL Corpo Forestale e i legali, durato diverse ore, è stata
chiarita la strategia legale e sono stati analizzati i possibili futuri
scenari.

Pur non scendendo nei particolari
per ovvi motivi di riservatezza (anche se i legali studiano ormai da mesi il
nostro caso e conoscono per filo e per segno tutta la vicenda e tutti i suoi
risvolti giuridici), faremo un breve resoconto della riunione, tenendo conto
che -ribadiamo ­la versione del decreto di cui disponiamo non è ancora quella
definitiva e qualcosa potrebbe cambiare in corsa al momento dell’uscita del
testo sulla G.U. o della lettura dei D.C.C.

Non appena usciranno i decreti presenteremo in vari tar del
Paese i ricorsi collettivi contro i

D.C.C. individuali che ci assegneranno
nelle varie amministrazioni del comparto difesa, sicurezza o altro, facendo
leva principalmente sul vulnus legato al cambiamento repentino e coatto del
nostro status giuridico e la cancellazione subitanea di diritti
costituzionalmente garantiti (come il diritto di sciopero che ribadiremo
indicendo lo sciopero di settembre). Verrà inoltre chiesta una sospensiva
dell’atto e sollevate tutte le eccezioni di costituzionalità così da riuscire a
far trasmettere tutte le carte direttamente alla Corte Costituzionale. Tutto
ciò nella speranza di rinviare prima e bloccare definitivamente poi la chiusura
del CFS e la militarizzazione del personale. Naturalmente la strategia legale
prevede, in assenza di novità e/o sentenze positive, il ricorso anche ai
successivi gradi di giudizio. Inoltre, insieme alla CGIL si sta vagliando anche
l’ipotesi, in caso di non accoglimento dei ricorsi, di presentare ricorso alla
Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per chiedere adeguato rimborso economico
per i gravi danni morali, materiali e personali subiti ingiustamente (che
ricordiamo varrebbe solo per i ricorrenti, non per chi è rimasto alla
finestra!)

Questa iniziativa, ovviamente, sarà
tanto più efficace quanti più saremo a ricorrere. Sia per l’eco mediatico che
per il convincimento dei Tar che questa riforma sia umiliante e dannosa per il
personale. Inoltre, per esperienza nostra e degli avvocati, siamo convinti che
non ci sia nulla da temere ad aderire a un ricorso che il governo e i Generali
Patrone e Del Sette si aspettavano e che mostra come siamo determinati a
difendere in ogni sede i nostri diritti. Semmai è da evitare un atteggiamento
totalmente passivo: è quello che ci esporrebbe ad abusi e soprusi. Né
l’adesione al ricorso influenzerà in alcun modo le destinazioni lavorative,
siano esse imposte o spontaneamente richieste.

Quindi riteniamo che si debba
approfittare dell’occasione rappresentata da questa vertenza della FP CGIL e
della CGIL e aderire a questo ricorso che, ribadiamo, sarà totalmente gratuito,
predisposto da avvocati di chiara fama, capacità professionale e dirittura
morale, coordinato direttamente dalla Segreteria Nazionale della Funziona
Pubblica CGIL e indirizzato a far decretare l’illegittimità dell’intero
impianto del D.lgs e a salvare Il CFS.

Infatti siamo sommersi già in questi giorni da moltissime
richieste di adesione in tutta Italia. Per essere in grado di far partire la
vertenza dobbiamo raccogliere FIN DA SUBITO, dandoci come scadenza la fine di
agosto e gli inizi di settembre, i moduli di adesione, le procure speciali e,
per chi non fosse già iscritto, le deleghe sindacali complete e correttamente
compilate, così da essere in grado già dal giorno dopo i D.C.C. a presentare il
ricorso e a chiedere la sospensiva. Si ricorda che chi aderisce al ricorso non
potrà partecipare ad altri ricorsi uguali o simili. Chi ha già aderito ad altri
ricorsi deve necessariamente revocare il mandato legale precedente.

Per consegnare tutto l’incartamento e per chiedere ulteriori
informazioni potete contattare il vostro referente territoriale secondo lo schema seguente:
Piemonte e Val d’Aosta -Corrado Bortoli 
Lombardia e Trentino Alto Adige -Antonio Alì 
Veneto e Friuli Venezia Giulia -Paolo Licciardi
Liguria -Alessandro Bonacini 
Emilia Romagna -Luca Ricciotti 
Toscana -Niviano La Penna 
Umbria e Marche -Tiziano Latini
Lazio e Sardegna -Claudia Cindolo 
COA – Giorgio Gennaro 
Scuola – Francesca Casalucci 
Abruzzo -Ezio di Cintio 
Molise -Antonio di Viesti
Campania -Alfonso Ricca
Basilicata – Leonardo Lorusso 
Puglia e Sicilia -Vincenzo Solazzo 
Calabria – Vincenzo Corso 
Qualora dovessero insorgere difficoltà a contattare i
referenti sopra indicati, sarà possibile inviare l’incartamento alla
Federazione Nazionale FP CGIL, in Via Leopoldo Serra 31, Roma.

IL SEGRETARIO NAZIONALE FP CGIL
SALVATORE CHIARAMONTE

LA COORDINATRICE
NAZIONALE FP CGIL CFS
FRANCESCA FABRIZI

 

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