Difesa: Fp Cgil, Pinotti disattende impegni, riparte mobilitazione

02 Dicembre 2016

Difesa: Fp Cgil, Pinotti disattende impegni, riparte mobilitazione

Roma,
2 dicembre – La ministra Pinotti disattende gli impegni assunti e i
lavoratori civili della difesa riprendono la mobilitazione. A farlo
sapere è il segretario nazionale della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte,
che in una nota afferma: “Ad un anno esatto dalla lettera fatta
trasmettere dalla Ministra Roberta Pinotti alle rappresentanze sindacali
del personale civile della difesa, con la quale si dichiarava
l’intenzione di risolvere alcune tra le più rilevanti problematiche che
invero tuttora continuano a mortificare migliaia di lavoratori civili
della difesa, e malgrado avessimo più volte invitato in questi mesi il
responsabile del predetto dicastero all’osservanza degli impegni formali
assunti tentando anche, da ultimo proprio la settimana scorsa, di
ottenere invano un incontro tra le parti, siamo nostro malgrado
costretti a riprendere la mobilitazione”.

“Abbiamo in tutti i
modi tentato di segnalare alla Ministra – continua il sindacalista – la
nostra preoccupazione per la situazione di vero e proprio stallo che si è
di fatto determinato nel percorso di definizione di talune questioni
particolarmente importanti per il personale civile del Ministero di cui è
da tempo a conoscenza, senza ottenere neanche un cenno di risposta. Al
contrario, solo vaghe promesse di intervento normativo comunicate
attraverso il Sottosegretario delegato che, peraltro, non è dato di
sapere con certezza se sono state realmente presentate e discusse
nell’ambito della stesura della legge di bilancio 2017. Un blocco e una
modalità di relazione insieme preoccupanti ed inaccettabili per i
lavoratori che rappresentiamo, un’attenzione ben diversa da quella
invece sempre dedicata alla componente militare che non intendiamo
subire oltre”.

“Se non arriverà quanto prima una convocazione
ufficiale della Ministra Pinotti saremo presto costretti a scendere in
piazza e dar spazio alle voci dei numerosi lavoratori della difesa che
da tempo peraltro, in ragione della disattenzione nei fatti
concretamente ricevuta, sono ansiosi di manifestare tutto il dissenso e
la propria irritazione direttamente al titolare del Ministero”, conclude
Chiaramonte.

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