Pa: Fp Cgil, rischio niente 80 euro per lavoratori difesa, sicurezza e soccorso

23 Gennaio 2017

Pa: Fp Cgil, rischio niente 80 euro per lavoratori difesa, sicurezza e soccorso

“Il governo con una mano dà e con l’altra prende”

Roma,
13 gennaio 2017

“Rischio niente più bonus di 80 euro per i lavoratori del
comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico”. A denunciarlo è la Fp
Cgil Nazionale che spiega: “Le risorse destinate per il bonus degli 80
euro anche per l’anno 2017, infatti, sembra possano in futuro andare a
finanziare il cosiddetto riordino delle carriere, attraverso
l’applicazione unilaterale delle disposizioni della legge di bilancio”.

Secondo
il segretario nazionale della Funzione Pubblica Cgil, Salvatore
Chiaramonte, “senza confrontarsi in modo trasparente con le
rappresentanze sindacali, si è in sostanza deciso di tagliare la
retribuzione di fatto di centinaia di migliaia di lavoratori,
assicurando che in un imprecisato futuro queste risorse saranno rese
nuovamente disponibili per riconoscere quella che, al momento, appare
come una semplice riparametrazione stipendiale, naturalmente sottratta
ad ogni confronto sindacale. Al di là di quello che verrà discusso e
contrattato in seguito, infatti, gli 80 euro devono continuare ad essere
garantiti in busta paga, fin dalla retribuzione di gennaio, con le
stesse modalità dello scorso anno”. Inoltre, aggiunge il dirigente
sindacale, “appare sempre più nebulosa la prospettiva di un adeguato
finanziamento per i Vigili del Fuoco. Per quest’ultima Amministrazione è
sempre più probabile che intere categorie di personale resteranno
escluse da ogni beneficio, attuale e futuro”.

Poiché, prosegue
Chiaramonte, “come Funzione Pubblica Cgil non accettiamo (come fanno
altri) il metodo della regale elargizione per le lavoratrici e per i
lavoratori, di cui a parole si riconosce il ruolo delicato e centrale
per la sicurezza del Paese, ribadiamo la necessità e l’urgenza
dell’apertura del tavolo del rinnovo contrattuale che acquisisca tutte
le risorse disponibili e le destini con trasparenza ed equità a
riconoscere il lavoro e la professionalità di tutte e tutti. Il
Presidente del Consiglio imponga ai Ministri Minniti, Madia e Orlando la
convocazione urgente delle delegazioni trattanti, rispettando così
anche l’accordo del 30 novembre e ponendo così fine ad un metodo opaco e
sbagliato”, conclude.

 
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