Pa: Fp Cgil, da Comuni a Province in 8 anni -105 mila lavoratori

10 Aprile 2017

Pa: Fp Cgil, da Comuni a Province in 8 anni -105 mila lavoratori

Per effetto blocco turn over, governo riapra ingressi o a rischio servizi

Roma, 10 aprile – Una
drastica riduzione di organico di circa 80 mila lavoratori dal 2010 al
2018 per quanto riguarda i Comuni e di oltre 25 mila per Province e
Città metropolitane. È quanto risulta da una elaborazione della Fp Cgil Nazionale,
condotta sui dati del Conto annuale dello Stato, alla vigilia del
Consiglio dei ministri che dovrebbe dare il via libera al decreto Enti
locali, con al centro il tema dello sblocco del turn over.

Una
riapertura dei processi di ingresso in questo segmento della Pubblica
amministrazione che diventa per la Fp Cgil “vitale” alla luce dei
numeri. Secondo la categoria della Cgil, infatti, proprio in ragione del
blocco delle assunzioni, si è drasticamente ridotto il numero degli
addetti di Comuni e Province. Nel primo caso (Comuni) si
registravano, infatti, 379.296 lavoratori nel 2010, calati a 348.974 nel
2014, per arrivare a 336.822 nel 2015. Segnando così una riduzione, tra
il 2015 e il 2014, di 12.152 unità pari a una flessione del -3,6%,
mentre nei cinque anni il calo è del -11,2% per una perdita di ben
42.474 lavoratori. La Fp Cgil Nazionale avverte poi, secondo la sua
elaborazione, che se il trend della riduzione degli organici dovesse
rimanere quello dell’ultimo anno preso in considerazione, ovvero il
2015, nel 2018 avremo poco più di 300 mila dipendenti, per una riduzione
complessiva rispetto al 2010 del -20%.

Quanto invece alle Province,
l’organico complessivo nel 2010 segnava 52.910 lavoratori, calati a
47.183 nel 2014 e a 41.288 l’anno successivo, dato quest’ultimo frutto
della somma dei dipendenti di Province (31.801) e Città metropolitane
(9.487), in ragione degli effetti della riforma Delrio. Ridotti così in
un anno, tra il 2015 e il 2014, di 5.895 unità pari a un -12,5% mentre
sui cinque anni la riduzione è del -22% per complessivi 11.622
lavoratori in meno. Anche qui la Funzione Pubblica Cgil calcola che se
il trend della riduzione degli organici dovesse confermare quello
dell’ultimo anno preso in considerazione, nel 2018 avremmo un totale di
27.622 dipendenti, per una riduzione complessiva rispetto al 2010 del
-48%.

“Questi numeri, seppur parziali, dimostrano con evidenza
quanto il blocco del turn over abbia segnato profondamente Comuni e
province. Serve assolutamente riaprire i processi di ingresso in questi
segmenti della Pa per evitare il rischio paralisi”, commenta il
segretario nazionale della Fp Cgil, Federico Bozzanca, nello spigare che
le previsioni della categoria “non tengono conto in modo completo dei
processi di mobilità verso altri enti e dei pensionamenti in regime pre
legge Fornero, che hanno ridotto ulteriormente gli organici”. Per queste
ragioni, continua, “per salvaguardare i servizi che Comuni, Province e
Città metropolitane offrono ai cittadini, serve lo sblocco del turn
over: ci auguriamo che il Consiglio dei ministri domani lo preveda nel
varo del decreto enti locali”. Non solo, conclude Bozzanca, “è
altrettanto urgente affrontare il tema delle risorse per Province e
Città metropolitane, senza le quali è assolutamente impossibile
garantire i servizi fondamentali”.

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