Pensioni: Fp Cgil lancia vertenza #effepiùPensioni, 6 richieste per equità

31 Maggio 2017

Per cambiare il sistema, le proposte della categoria


Dalla stabilizzazione dell’Ape sociale all’estensione di quest’ultima, dalla riduzione dei termini di pagamento del Tfr/Tfs all’allargamento del part time pensionistico, dal riconoscimento gratuito del riscatto della laurea al riconoscimento figurativo del periodo di non lavoro.

Sono questi, in estrema sintesi, i sei punti alla base delle rivendicazioni della Funzione Pubblica Cgil in tema di pensioni dei dipendenti pubblici per introdurre un elemento di equità nel sistema.
Un’insieme articolato di proposte della categoria dei servizi pubblici della Cgil alla base di una precisa vertenza sul tema dietro le parole #effepiùPensioni.

La Fp Cgil, pur apprezzando alcune novità introdotte dalla legge di Bilancio, avanza alcune rivendicazioni. Nello specifico la categoria chiede un intervento sull’allungamento della data di raggiungimento del termine di pagamento del Tfs/Tfr il quale non decorre dalla data di cessazione del rapporto di lavoro ma da quella della maturazione del diritto teorico alla pensione.
Quanto all’Ape sociale, che in parte tocca lavori all’interno del perimetro dei servizi pubblici, la Funzione Pubblica chiede un intervento che consenta ai lavoratori che svolgono particolari lavori gravosi di andare in pensione a 63 anni con 30/36 anni di contributi a seconda dei casi stabiliti dalla legge. Infatti, l’Ape sociale per com’è adesso non comprende tutte le attività gravose che si svolgono nell’ampia gamma del lavoro dipendente dei settori pubblici e privati.
Per queste ragioni si chiede l’inclusione delle figure degli assistenti sociali e degli educatori, tutte le figure professionali del ruolo tecnico e sanitario che lavorano su turni nel sistema sanitario pubblico, privato e accreditato, nonché delle figure professionali che lavorano nel settore socio sanitario assistenziale addetti alla non auto sufficienza e della Polizia Locale. Per quest’ultima, vista la sua specificità lavorativa, si chiede inoltre l’estensione della pensione privilegiata in analogia con altri comparti.
In merito al part-time pensionistico la Fp Cgil, attraverso la vertenza #effepiù Pensioni, chiede la sua estensione ai dipendenti pubblici, consentendo così ai lavoratori di ridurre volontariamente l’orario di lavoro per raggiungere il diritto alla pensione di vecchiaia con un anticipo di 3 anni. La contribuzione relativa alla prestazione non effettuata sarà corrisposta in busta paga, mentre la pensione sarà comunque calcolata sullo stipendio intero. Questo strumento consentirebbe al lavoratore in questione di ottenere un beneficio economico immediato e al contempo garantirebbe l’ingresso di giovani neo assunti in affiancamento, agevolando il turn over.


In allegato i volantini informativi della vertenza #effepiùPensioni


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