Cooperative sociali: grandissima l’adesione allo sciopero nazionale

18 Luglio 2011

Cooperative sociali: grandissima l'adesione allo sciopero nazionale – Dichiarazione stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

Cooperative sociali: grandissima l’adesione allo sciopero nazionale dei lavoratori del welfare locale. 25.000 in piazza.
Ora subito il rinnovo del contratto

Lo sciopero indetto da Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl per rivendicare il diritto al rinnovo del contratto di lavoro dei duecentomila addetti ai servizi sociali, assistenziali e sanitari del welfare locale ha registrato una partecipazione straordinaria: ha incrociato le braccia più dell’80% degli addetti.

Un’adesione eccezionale che, non mancando di farsi carico di garantire comunque i servizi essenziali all’utenza, ha permesso anche una straordinaria riuscita della manifestazione nazionale organizzata a Roma: 25.000 lavoratori che operano nei servizi di assistenza alla persona, ai disabili, ai non autosufficienti , nelle attività socio educative per minori e nell’inserimento lavorativo sono giunte a Roma da tutta Italia per manifestare la loro rabbia nei confronti delle Associazione delle cooperative che negano il diritto al rinnovo del contratto di lavoro scaduto da 27 mesi.

Il rinnovo del contratto, il superamento della precarietà dei rapporti di lavoro, il miglioramento delle condizioni salariali sono richieste che le Associazioni datoriali non possono più ignorare.

Il sistema delle cooperative deve comprendere al più presto la gravità della situazione e l’insostenibilità di una condizione lavorativa ormai non più degna di un paese civile.

I lavoratori e con loro il sindacato non si fermeranno.

Se le cooperative manterranno inalterate le posizioni di netta chiusura che sono state registrate nel corso della trattativa interrotta si assumeranno la gravissima responsabilità di inasprire lo scontro.

Si creino, quindi, condizioni diverse e migliori dalle attuali affinché il diritto a vedersi rinnovare un contratto scaduto da più di due anni possa essere reso esigibile, a maggior ragione in un settore che assicura ad altri l’esercizio dei diritti di cittadinanza, alla salute, all’assistenza.

Roma 4 Aprile 2008

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