Rimangono tutti i punti negativi dell’intesa. Gli incrementi, pari al 3,2%, sono inferiori al tasso d’inflazione reale del solo 2008 (3,3%); 40 euro al mese non daranno modo alle lavoratrici e ai lavoratori di affrontare la crisi economica in atto.
Non si recuperano i soldi del salario accessorio tolti dal Governo.
Si accetta un incremento di 8 euro per tutto il 2010.
Di fronte ad un referendum già indetto nessuna delle OO.SS. che hanno sottoscritto il contratto si è sentita in dovere di richiamarsi alla volontà dei lavoratori interessati.
Ancora di più ci sono le ragioni per le lavoratrici e i lavoratori dei Ministeri di partecipare al referendum del 9 e 10 febbraio per dire no ad accordi che diminuiscono le retribuzioni.
Ancora di più ci sono le ragioni per aderire allo sciopero del 13 febbraio.
Roma, 23 gennaio 2009