Trattativa con l’ARAN per il CCNL dirigenza autonomie locali

18 Luglio 2011

Trattativa con l'ARAN per il CCNL dirigenza autonomie locali

Trattativa con l’ARAN per il CCNL dirigenza autonomie locali 2006-2009 (biennio economico 2006-2007).

Assolutamente negativo l’esito dell’incontro che si è tenuto con l’ARAN il 12 febbraio per il rinnovo contrattuale della dirigenza autonomie locali. La proposta che è stata avanzata ,il cui testo trovate in, è assolutamente inadeguata e non tiene conto in alcun modo delle osservazioni che erano state date dalle OO.SS. nell’incontro del 18 dicembre 2008.
La CGIL Funzione Pubblica ha chiaramente contestato il merito di alcune proposte ed il metodo di una trattativa che, se rimane così impostata, è chiaramente inutile ed impedita nel raggiungere qualsiasi risultato positivo.
Il testo presentato dall’ARAN non contiene alcuna parte economica, pur essendo ben noti i parametri di riferimento per gli aumenti contrattuali 2006-2007 (4,85% di aumento nel biennio rispetto al quale decidere poi la destinazione tra tabellare, posizione e risultato), e ripropone in maniera assolutamente provocatoria la norma sul licenziamento per “motivi organizzativi” che fu già oggetto di un lungo e duro scontro nella trattativa per il contratto precedente. Paradossalmente la proposta viene avanzata addirittura peggiorata prevedendo l’ipotesi di licenziamento in caso di “eccedenza” anche nei singoli profili professionali della dirigenza. Una vera e propria azione di intimidazione che cerca di rendere la dirigenza completamente in balia del potere e del ricatto della politica.
E’ del tutto evidente una posizione che vuole rendere la trattativa, ancora una volta, una sorta di prova generale per lo smantellamento della contrattazione nazionale della dirigenza mettendo assieme le spinte peggiori che provengono dalle proposte governative(vedasi disegno di legge delega di riforma del lavoro pubblico – AC 2031- anche per la parte specifica che riguarda la dirigenza) e da un Comitato di settore degli enti locali (la proposta del licenziamento per motivi organizzativi viene esplicitamente da lì) che, anche questa, volta non manca l’occasione per dimostrare la sua esplicita propensione ad una concezione della dirigenza totalmente dipendente dalla politica.
La preoccupazione è certo legata ai ritardi di un rinnovo contrattuale che si potrebbe definire in pochissimo tempo, ma anche ad un contesto generale nel quale tra accordi separati sulla contrattazione, filosofia controriformatrice “brunettiana”, miopia delle associazioni degli enti, si sviluppa una clima generale di messa in discussione del potere contrattuale e di attacco alla CGIL nel tentativo di isolarla.
La risposta data dallo sciopero del 13 febbraio e dalla grande manifestazione di Roma è stata forte e importante, ma dobbiamo sapere che ci aspetta un periodo difficile nel quale dovremo mettere in campo ogni iniziativa e mobilitazione per la tutela dei diritti contrattuali di tutte le categorie.

   SILVANO FRANZONI        ANTONIO CRISPI
Coordinatore Dirigenza      Segretario Nazionale

Roma 16 Febbraio 2009

 
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