2° incontro sindacale con il Sottosegretario: luci ed ombre sul prosieguo della discussione

18 Luglio 2011

2° incontro sindacale con il Sottosegretario: luci ed ombre sul prosieguo della discussione

 
In data odierna si è tenuta la 2° riunione con il Sottosegretario: all’ordine del giorno, giusto per rammentare, il decreto 217/05 e la possibilità/volontà di modificarne sostanzialmente i contenuti.
L’On.le Rosato, in apertura dei lavori, ha posto l’accento anche su altre problematiche che riferiamo nel dettaglio: innanzitutto, e ciò è indubbiamente positivo, sembra non ci siano obiezioni sulla proroga, di un ulteriore anno, dei termini utili ad apportare modifiche al 217; sul fronte, invece, del reperimento di risorse aggiuntive per Il Corpo, il Sottosegretario ha stigmatizzato la scadenza decisiva della prossima finanziaria ed il suo particolare impegno per ottenere un risultato positivo, nonostante le gravi condizioni complessive della finanza pubblica; ha ribadito, inoltre, la volontà di affrontare le varie priorità attraverso il metodo della concertazione e del negoziato, al fine di raggiungere gli obiettivi con la massima condivisione possibile; ha accennato ad un probabile potenziamento degli organici, infine, ha chiesto l’opinione del Sindacato sui tempi e sui modi con i quali dare seguito ai concorsi straordinari previsti dal decreto in parola.
Terminata questa rapida premessa, la parola è passata alle rappresentanze sindacali, tra le quali, la delegazione FPCGIL VVF ha centrato la propria riflessione su alcuni specifici punti.
1. La RIFORMA, realizzata dal Governo di destra, è stata fortemente voluta dal vertice del Dipartimento, ma ha trovato consenso anche in una parte minoritaria dell’Opposizione (Margherita) e tra alcuni sindacati del Settore; CGIL ed RDB l’hanno, invece, fortemente contrastata. Cambiato il quadro politico ne stanno chiedendo l’abrogazione, anche perché, durante la battaglia parlamentare, l’opposizione di sinistra aveva espresso netta contrarietà al provvedimento. Ebbene, il nuovo Governo, a maggior ragione, deve chiarire i propri orientamenti e qualora manifesti indisponibilità all’abrogazione – ma ci deve convincere delle ragioni – la discussione dovrà riprendere dagli emendamenti alla legge 252, sottoposti, da tutto il centro-sinistra, al giudizio del Parlamento nella precedente legislatura e prepotentemente bocciati dalla maggioranza di destra. Il decreto 217 è figlio di una legge brutta e sbagliata: per elaborare un nuovo decreto, più consono alle aspettative degli operatori ed alla funzionalità del servizio, è necessario modificare lo strumento normativo che lo ha originato, peraltro, con piena coerenza con quanto hanno sostenuto tanti Deputati e Senatori, ieri all’opposizione, oggi al Governo. Se non si sciolgono queste pregiudiziali, a nostro avviso, procedere con l’attuazione dell’Ordinamento sarebbe inutile e dannoso.
2. Va ricostruito il rapporto con la PROTEZIONE CIVILE e con il sistema complesso che la governa, soprattutto attraverso adeguate sinergie formative ed operative, tali da stimolare e valorizzare l’integrazione e la valorizzazione dei Pompieri nel sistema stesso; è sbagliato limitarsi a rivendicare la supremazia nell’ambito delle attività di soccorso tecnico – che, oltre tutto, nessuno disconosce – è altrettanto sbagliato pretendere di subordinare la Protezione Civile ad un Ministero, quello dell’Interno, decisamente orientato su un concetto di sicurezza più legato all’ordine pubblico, che non all’attività di contrasto ai rischi antropici ed ambientali. Se la storia e la tradizione hanno un senso, i Vigili del Fuoco non reprimono, ma proteggono, aiutano, solidarizzano; a maggior ragione, pertanto, devono integrarsi nel sistema di protezione civile e partecipare attivamente alle varie fasi, dalla previsione, alla prevenzione, dalla pianificazione e gestione dell’emergenza, alla ricostruzione; devono condividere le loro competenze con quelle degli altri soggetti istituzionali e non, sia al centro, che in periferia: con il Dipartimento di protezione civile, così come con il Volontariato, con gli Enti territoriali, ma anche con i semplici cittadini; e se integrazione deve essere, come auspichiamo, i Vigili del Fuoco devono avere titolo anche nei momenti decisionali del sistema, senza presunzione, né arroganza, ma con la consapevolezza, da un lato di poter migliorare e valorizzare la propria condizione lavorativa, dall’altro di essere partecipi, sia intellettualmente, che operativamente, alla costruzione di un modello finalmente adeguato ai bisogni reali dei cittadini e del Paese.
3. Il problema degli ORGANICI va aggredito con la massima urgenza: al Sottosegretario abbiamo chiesto la disponibilità ad impegnarsi per una nuova legge di potenziamento delle dotazioni organiche, attraverso la quale, innanzitutto, trasformare in posti di lavoro stabili le risorse spese annualmente – e strutturalmente – per il richiamo dei discontinui e per lo straordinario; abbiamo chiesto quali sono gli orientamenti nei confronti dei due concorsi tuttora aperti, il 184 ed il 173, in particolare per quanto riguarda la proroga delle rispettive graduatorie che scadranno il 31.12.2006; infine, fermo restando l’assunzione prioritaria degli ultimi idonei al concorso pubblico per 184 VF, abbiamo anche sollecitato un nuovo bando di concorso che nell’arco della legislatura e partendo dal presupposto che mancano diverse migliaia di unità, dia risposte e prospettive ai tanti discontinui/precari iscritti negli appositi quadri del Corpo anche dopo il 2001, poiché per questi colleghi, allo stato attuale, continua a permanere l’assoluta impossibilità di avere la benché minima prospettiva di assunzione.
4. Infine, circola con sempre maggiore insistenza la voce di un imminente Consiglio di Amministrazione, nel quale, tra l’altro, sembra si voglia procedere con la nomina dei DIRIGENTI SUPERIORI. Per quanto ci riguarda, troveremmo tale intendimento, vista la discussione aperta sul decreto 217 e sulla legge 252, quanto meno intempestivo ed inopportuno; non solo, abbiamo anche chiesto di non procedere, almeno per il momento, con la nomina dei NUOVI DIRIGENTI, a fronte delle numerose sollecitazioni ricevute avverso i criteri che definiscono l’accesso allo scrutinio, poiché non del tutto trasparenti, ma, soprattutto, perché il punteggio attribuibile arbitrariamente dal Capo Dipartimento è talmente rilevante da mortificare ed annullare la rilevanza dei titoli, questi si, sostanzialmente oggettivi, sui quali si fondano le legittime aspettative dei candidati.
Il Sottosegretario, sentite tutte le Parti, comprese quelle rappresentative dei direttivi e dei dirigenti, nel merito di alcune delle questioni poste dalla CGIL VVF ha anticipato qualche risposta, per la verità, non particolarmente convincente.
A partire dalla riforma, sulla quale, l’impossibilità dell’abrogazione è strettamente legata alla necessità di garantire, al Corpo, quella continuità amministrativa che verrebbe a mancare in caso di cancellazione della norma; nel contempo si è mostrato disponibile, laddove se ne ravvisi la necessità, anche alla modifica della legge, oltre che del decreto che la attua; in ogni caso, al di là delle sue opinioni personali, si è impegnato affinché Ministro e Governo chiariscano al più presto, e formalmente, il loro orientamento sulla delicata materia.
Nel frattempo, ma ci sembra contraddittorio, ha sollecitato la discussione sul decreto, così come lo svolgimento dei concorsi straordinari.
Per quanto riguarda la Protezione Civile ha ribadito, soprattutto, la necessità di realizzare un sistema efficiente ed efficace, nonché di ripristinare dei rapporti improntati al reciproco rispetto ed alla valorizzazione delle reciproche competenze.
Sul problema degli organici, se da un lato ha confermato la bontà dell’opzione da noi suggerita, ovvero, la stabilizzazione dei posti di lavoro equivalenti alle risorse spese per i richiami, dall’altro ha affermato, in sintonia con il Capo Dipartimento, la sua contrarietà alla proroga dei concorsi attualmente aperti, ipotizzando, invece, un nuovo bando di concorso da associare ad una specifica legge di potenziamento: ebbene, abbiamo trovato abbastanza sconcertante la semplicità con la quale si vorrebbero scaricare colleghi che attendono da anni, e non per colpa loro, una possibilità di assunzione, pertanto, su tale questione non intendiamo assolutamente mollare la presa.
Infine, sulla questione della Dirigenza Superiore, sarà direttamente il Ministro a decidere, fermo restando che lo stesso verrà puntualmente portato a conoscenza delle varie obiezioni di merito.
Lo abbiamo affermato nel titolo, lo ribadiamo in conclusione: più ombre che luci; tuttavia, ci riserviamo ulteriori riflessioni e valutazioni dopo le risposte che abbiamo chiesto, soprattutto per quanto riguarda la riforma, il potenziamento degli organici e la proroga dei concorsi tuttora aperti. 

3 luglio 2006
 
Il Coordinatore Nazionale FPCGIL VVF
Adriano Forgione

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